“Con la presente si informa che questa Amministrazione al fine di ridurre la percentuale di rifiuti indifferenziati prodotti durante le feste popolari e manifestazioni pubbliche, ha intenzione di emanare dal prossimo anno (2012), un provvedimento per rendere obbligatorio l’uso di stoviglie biocompostabili durante tali eventi.
Allo scopo si segnala la legge regionale in materia, n. 25 del 11/11/2011.
Si coglie l’occasione per segnalare che dopo la messa al bando delle vecchie borse di plastica per la spesa sono state introdotte nel mercato borsette in plastica con la dicitura biodegradabile, a base di plastiche con additivo ECM, che hanno una biodegradabilità di circa sei anni. Sebbene a volte sulle borse venga riportato in piccoli caratteri che non si tratta di un prodotto biocompostabile, quindi non adatto al riutilizzo per il conferimento per esempio del rifiuto umido, l’ambiguità della parola biodegradabile induce spesso in errore il cliente/utente a riutilizzarlo per quel tipo di conferimento.
La presenza di materiale plastico (sacchetti) all’interno del rifiuti “umido” è considerata una impurità che può determinare un aggravio dei costi per il trattamento di selezione del rifiuto con danni economici a carico di questa amministrazione, che si sta prodigando all’incremento della percentuale dei rifiuti differenziati per la riduzione dei costi di smaltimento.
Si prega di dare massima diffusione alla presente, nell’interesse dei vostri associati al fine di inserire nei propri negozi la possibilità di reperire prodotti “compostabili” che potranno essere smaltiti come “rifiuto umido”.
Si precisa quindi che sono da considerarsi “rifiuto umido” tutti quei sacchetti, stoviglie, ecc., in cui è indicato il simbolo compostabile” in mais o il simbolo “mater bi” o “pla” o la dicitura polpa di cellulosa.”