Risale al 2001 la legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Con tale legge (n. 36/2001) il legislatore intende assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione. Inoltre vuole promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione stabiliti del trattato istitutivo dell'Unione Europea. Si pone infine l’obiettivo di assicurare la tutela dell'ambiente e del paesaggio e promuovere l'innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l'intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili.
In particolare, la presente legge si applica agli elettrodotti ed agli impianti radioelettrici compresi gli impianti per telefonia mobile, i radar e gli impianti per radiodiffusione.
Con questa legge si prevedeva, entro 120 giorni dalla sua entrata in vigore, la costituzione del catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
Si è dovuto invece prendere atto che ci sono voluti ben 13 anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 36/2001, per istituire con il decreto del Ministero dell’ambiente 13/02/2014, il Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell'ambiente.
Il Catasto Nazionale permette la produzione di informazioni per le attività di monitoraggio e controllo ambientale necessarie a:
a) fornire supporto alle decisioni riguardante l'ambiente ed il territorio;
b) consentire di costruire indicatori ed indici di esposizione che forniscano la rappresentazione più efficace dello stato ambientale;
c) costituire supporto informativo utile per la valutazione d'impatto di nuove singole sorgenti o per la pianificazione complessiva dell'installazione di nuove sorgenti;
d) fornire supporto alle Pubbliche Amministrazioni in fase di procedimenti autorizzativi in materia di edilizia, in relazione alle fasce di rispetto, (50 Hz).
In particolare il Catasto Nazionale dovrà consentire:
1) di conoscere l'ubicazione delle sorgenti sul territorio;
2) di conoscere le caratteristiche tecniche delle sorgenti; l'identificazione dei gestori degli impianti nel rispetto della normativa esistente sulla riservatezza e sulla tutela dei dati personali;
3) di costruire le mappe territoriali di campo elettrico e magnetico, per rappresentare lo stato dell'ambiente.
Il Catasto Nazionale opera in coordinamento con i catasti regionali, che forniscono al Catasto Nazionale i dati e/o le informazioni di competenza regionale in essi presenti.
Tale supporto, in particolare, potrà risultare utile per i decisori ambientali, per la valutazione di impatto o per la pianificazione di nuove sorgenti, per le Pubbliche Amministrazioni in fase di procedimenti autorizzativi.
Attraverso il Catasto Nazionale sarà possibile conoscere l’ubicazione delle sorgenti sul territorio e le loro caratteristiche tecniche, nonché identificare, nel rispetto della normativa sulla riservatezza e tutela dei dati personali, i gestori degli impianti. Il Catasto sarà inoltre utile alla costruzione di mappe territoriali di campo elettrico e magnetico, per rappresentare lo stato dell’ambiente.
Infine si deve evidenziare che nella Gazzetta Ufficiale n. 199 del 2003, è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 08/07/2003 che fissa i limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.
In allegato:
la legge 22/02/2001, n. 36
il DPCM 08/07/2003
il DM ambiente 13/02/2014 (allegato)