Il decreto del jobs act ha individuato alcune misure di semplificazione degli adempimenti in materia di sicurezza, stabilendo momenti diversi di attuazione.
Alcune erano già divenute operative nei mesi scorsi: si pensi all’abrogazione dell’obbligo di tenuta del registro infortuni dalla data del 23 dicembre 2015. Tale abrogazione ha comportato che il registro infortuni non debba più essere aggiornato in caso di nuovo evento infortunistico; tuttavia permane l’obbligo di conservazione del registro per quattro anni dall’ultima registrazione effettuata.
Per altre, che erano state differite, il decreto fissa nella giornata di domani 22 marzo 2016 l’operatività; si tratta di alcuni adempimenti legati alla denuncia di infortunio:
CERTIFICATI MEDICI TELEMATICI
Il decreto sancisce l’obbligo per i medici, dal 22 marzo 2016, di inviare telematicamente all’INAIL i certificati di infortunio. Il lavoratore quindi dovrà comunicare al datore di lavoro semplicemente gli estremi del certificato, come già avviene per le malattie.
Per il datore di lavoro la modifica normativa comporta di non dover più attendere il certificato cartaceo per l’invio della denuncia di infortunio, ma di dover inviare la denuncia tenendo conto che i termini decorrono dalla ricezione degli estremi del certificato telematico.
DENUNCIA ALL’AUTORITÀ DI PUBBLICA SICUREZZA
Ancora, la normativa prevede che, dal 22 marzo 2016, il datore di lavoro non debba più presentare denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza del Comune ove abbia avuto luogo l’infortunio.
Sarà direttamente l’INAIL ad adempiere a tale prescrizione in caso di infortunio mortale o che abbia come conseguenza l’inabilità al lavoro per più di 3 giorni, rendendo disponibili le denunce all’autorità di Pubblica Sicurezza.
In caso di infortunio quindi il datore di lavoro dovrà, una volta ricevuti gli estremi del certificato medico, solamente inviare denuncia telematica all’INAIL.
Entrambe le novità entrano in vigore da domani, coinvolgendo vari settori della Pubblica Amministrazione. È da rilevare che l’INAIL non si è ancora espressa su tali rilevanti cambiamenti: una pronuncia da parte dell’Istituto, con le dovute istruzioni operative, è quanto mai opportuna.