Innovazione e ricerca. Fondo di rotazione nel Veneto

Pubblicata nel Bollettino della Regione del Veneto n. 98 del 27/12/2011, la deliberazione della Giunta regionale n. 2053 del 07/12/2011: “Legge regionale 09/02/2001, n. 5, art. 23. Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati alle piccole e medie imprese: costituzione sezione C) per il sostegno a progetti di ricerca e innovazione. Criteri di utilizzo e modalità di gestione. Deliberazione/CR n. 126 del 15/11/2011”

Con la legge regionale 09/02/2001, n. 5, art. 23, al fine di rafforzare il sistema produttivo veneto, è stato istituito presso la Veneto Sviluppo spa un fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati alle piccole e medie imprese operanti nel Veneto, nel settore secondario e terziario. Il fondo agevola le PMI per il tramite di finanziamenti, prestiti partecipativi e locazioni finanziarie ed è articolato in due sezioni:

  1. Sezione A): immobilizzazione materiali e immateriali, studi, progettazioni e consulenze;
  2. Sezione B): investimenti materiali e immateriali o operazioni finanziarie di ricapitalizzazione e/o riequilibrio finanziario aziendale.

Nel tempo il fondo ha ulteriormente ampliato la propria operatività, per fronteggiare fabbisogni specifici per le imprese. La regione ha quindi inteso ampliare la gamma di interventi anche attraverso il sostegno a progetti innovativi. In tale ottica è stato creato il fondo di rotazione per il finanziamento agevolato degli investimenti innovativi delle PMI di cui alla Dgr n. 3495 del 17/11/2009. Con tale intervento vengono finanziati investimenti immobiliari, impianti, attrezzature e macchinari, investimenti immateriali e investimenti in studi, progettazione e consulenze delle PMI.

Con questa delibera viene costituita la sezione C) del fondo di rotazione, per il sostegno a progettualità di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Questa nuova sezione introduce una nuova strumentazione agevolativa, che prevede l’utilizzo del fondo di rotazione, unitamente ad una quota di contributo in conto capitale (a fondo perduto). Con la quota in conto capitale si mettono a disposizione euro 10.218.616,71 a valere sullo stanziamento 2011 della legge regionale 9/2007.

I progetti e gli investimenti ammissibili. Le agevolazioni 

Il finanziamento agevolato attraverso l’utilizzo del fondo di rotazione ex legge regionale 5/2001 sezione C), è gestito direttamente da Veneto Sviluppo spa mentre la quota in conto capitale è gestita dall’Unità di Progetto Ricerca e Innovazione, secondo i seguenti parametri:

a)      Progetti di ricerca industriale:

  • Investimento ammissibile di importo compreso fra i 100.000,00 e i 500.000,00 euro per progetto, così composto: 25% in conto capitale ex legge regionale 9/2007 + 55% di finanziamento a tasso agevolato piccole imprese, 50% a tasso agevolato medie imprese (finanziamento agevolato composto per metà da fondi regionali ex legge regionale 5/2001 e per metà da fondi banca). La rimanente quota percentuale è a carico dell’impresa con mezzi propri.
  • Maggiorazione di un ulteriore 5% in conto capitale al verificarsi di una delle seguenti condizioni, preventivamente dichiarate dall’azienda:
  1. aumento di capitale sociale dell’azienda pari o superiore alla propria quota di co-finanziamento, apportato con “mezzi freschi”
  2. assunzione di un dottore di ricerca con un contratto di lavoro subordinato o di collaborazione a progetto di durata almeno annuale

b)      Progetti di sviluppo sperimentale

  • Investimento ammissibile di importo compreso fra i 100.000,00 e i 500.000,00 euro per progetto, così composto: 15% in conto capitale ex legge regionale 9/2007 + 65% di finanziamento a tasso agevolato piccole imprese, 60% a tasso agevolato medie imprese (finanziamento agevolato composto per metà da fondi regionali ex legge regionale 5/2001 e per metà da fondi banca). La rimanente quota percentuale è a carico dell’impresa con mezzi propri.
  • Maggiorazione di un ulteriore 5% in conto capitale al verificarsi di una delle seguenti condizioni, preventivamente dichiarate dall’azienda:
  1. aumento di capitale sociale dell’azienda pari o superiore alla propria quota di co-finanziamento, apportato con “mezzi freschi”
  2. assunzione di un dottore di ricerca con un contratto di lavoro subordinato o di collaborazione a progetto di durata almeno annuale.

Massimale per più operazioni agevolate

L’impresa potrà presentare più richieste di intervento per distinti progetti di ricerca e sviluppo, nel rispetto del massimale di euro 1.500.000,00. Detto massimale è da intendersi come limite massimo di importo di più operazioni agevolate riferite alla medesima impresa e contemporaneamente in ammortamento, a valere sulla sezione A) e/o sulla sezione C).

La durata massima dei progetti è prevista in 15 mesi dalla data di ammissione a contributo. E’ ammessa, a pena revoca del contributo, una sola richiesta di proroga della chiusura delle attività progettuali per un massimo di 3 mesi oltre al termine sopracitato.

E’ consentita la presentazione delle domande di contributo in forma singola o consortile.

Il finanziamento può avere una durata fino a 5 anni, di cui 1 anno al massimo di pre-ammortamento.

Le spese ammissibili

-Spese di personale relative a ricercatori e tecnici direttamente impiegati nel progetto di ricerca (massimo 30% del costo ammissibile dell’intero progetto);

- acquisto di strumenti e attrezzature di ricerca strettamente connesse alle finalità progettuali, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca;

- consulenze, collaborazioni tecnico-scientifiche e attività di ricerca contrattuale strettamente connesse al progetto, entro il limite massimo rappresentato dai costi per il personale;

- spese concernenti l’acquisizione di conoscenze da fonti esterne, come organismi di ricerca, imprese o persone fisiche indipendenti rispetto all’acquirente, mediante l’acquisto di conoscenze tecniche non brevettate; l’acquisizione deve avvenire mediante contratto a prezzi e a condizioni di mercato;

- spese connesse alla concessione e al riconoscimento di brevetti e di altri diritti di proprietà industriale derivanti dalle attività progettuali;

- acquisizione di licenze per brevetti e software da fonti esterne e a prezzi di mercato, utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca.

Sono ammissibili le sole spese sostenute successivamente alla presentazione della domanda.

Gestione delle proposte progettuali

La gestione delle proposte progettuali verrà attuata in base all’ordine cronologico di arrivo delle stesse a Veneto Sviluppo spa. A tal fine farà fede il protocollo assegnato dal soggetto gestore.

Veneto Sviluppo spa, verificata la regolarità delle domande e la sussistenza dei requisiti prescritti, trasmette le domande all’Unità di Progetto Ricerca e Innovazione, per la valutazione tecnico-scientifica delle istanze progettuali. Sulla base di quest’ultima valutazione, con decreto dirigenziale della struttura regionale competente in materia di Ricerca e Innovazione verrà disposta l’ammissione a contributo. Contestualmente, il decreto, sarà trasmesso al soggetto gestore che comunicherà al richiedente l’agevolazione, alla banca/società di leasing convenzionata prescelta ed all’organismo consortile l’avvenuta ammissione al contributo.

Regime “De minimis”

I benefici derivanti dagli interventi previsti dalla sezione C) operano in base al regime di cui al Regolamento (Ce) 800 del 06/08/2008 e successive modifiche e integrazioni

Termini di presentazione domande

Verranno comunicati con apposito avviso sui siti web della Regione e del soggetto gestore.

Provvedimenti da emanare per l’attivazione del fondo

Con apposito provvedimento al Giunta regionale definirà le modalità operative relative alla valutazione tecnico-scientifica delle istanze progettuali 

  • Data inserimento: 04.02.12