Primo incontro a Venezia, nella sede della Giunta veneta, a Palazzo Balbi, del tavolo regionale per la lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale. Convocato dagli assessori regionali al lavoro Elena Donazzan, al commercio e attività produttive Maria Luisa Coppola e All’agricoltura e alla tutela dei consumatori Franco Manzato, hanno partecipato all’incontro i rappresentanti delle istituzioni e delle categorie sociali ed economiche - dalle prefetture ai carabinieri e polizia, dai NAS alla guardia di finanza, dal corpo forestale all’autorità portuale, dalle camere di commercio all’Inps, dall’Ulss n. 16 dai sindacati, agli esercenti, ai consumatori, al Sindaco e alla Presidente della Provincia di Padova, proprio perché in particolare nel padovano è più forte la stretta della concorrenza sleale e della contraffazione, ad opera soprattutto del mercato irregolare gestito dai cinesi.
Per la Confartigianato Imprese Veneto presenti il Presidente della federazione Moda di Padova Giovanni Bettio accompagnato dai funzionari Andrea Saviane e Filippo Marchiori. Il Presidente, ringraziato i tre Assessori per lo sforzo di concertazione profuso su un tema così importante, ha sottolineato come: "contraffazione, per le imprese artigiane, faccia rima con tracciabilità e origine dei prodotti. Non a caso i fenomeni di delocalizzazione selvaggia da un lato e di concorrenza sleale sul territorio dall’altro (1600 i laboratori tessili cinesi che negli ultimi due anni in Veneto hanno letteralmente sostituito altrettante aziende autoctone) sono le piaghe contro le quali combattiamo da anni. Purtroppo anche il maggiore controllo e presidio del territorio avvenuti in regione negli ultimi tempi, pur lodevoli e necessari, sembrano essere poco incisivi in termini pratici. Bene quindi un tavolo di coordinamento regionale che individui e concretizzi nuovi strumenti e nuove strade per proseguire l’azione di contrasto al fenomeno della concorrenza sleale e lavoro nero dei laboratori clandestini. A tal proposito come Confartigianato, oltre a sottolineare l’importanza del ruolo della Regione nel promuovere e sostenere il 100% made in Italy e la norma che lo difende la 166 del 2009, proponiamo 4 interventi: la verifica sistematica della regolarità contributiva e fiscale dell’impresa o della regolarità del dipendente che effettua il versamento, prima del trasferimento di denaro all’estero tramite MONEY TRANSFER; l’introduzione della responsabilità solidale dei committenti qualora ne venisse dimostrato in maniera incontrovertibile il legame di lavoro (ordini, fatture, bolle di accompagnamento); di prevedere la distruzione del materiale sequestrato oppure, mutuare in qualche modo quanto previsto dalla legge Rognoni–La Torre n. 109 del 1996. Un provvedimento fondamentale che ha introdotto l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Si propone pertanto, anche per il materiale sequestrato ai laboratori cinesi, l’assegnazione in concessione ad enti, associazioni del volontariato e della società civile es. Caritas). Ed infine di diffondere la cultura del controllo su tutto il territorio Italiano considerata la natura nazionale del fenomeno e la sua facile mobilità al fine di non vanificare lo sforzo fatto in regione Veneto".
"Il fenomeno della concorrenza sleale e della contraffazione - ha detto l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che ha promosso l’incontro - stanno contribuendo in modo sensibile al peggioramento della situazione economica. I numeri sono impressionanti ma ciò che è addirittura peggio e che non possiamo permettere è che vi sia una sfiducia nei confronti delle istituzioni perché ritenute inermi o impossibilitate a intervenire. Non dobbiamo limitarci all’annuncio ma dobbiamo dare risposte alle aspettative delle persone perbene e degli imprenditori onesti anche per dare evidenza ed organicità alle tante azioni che le categorie e le istituzioni svolgono quotidianamente. Oggi è un primo momento di confronto per poter costruire azioni ed iniziative da fare insieme per far rispettare le norme di legge vigenti e dare un segnale di coesione nella difesa dei nostri operatori economici particolarmente penalizzati dalla concorrenza sleale e dalla contraffazione".
Franco Manzato ha ricordato le numerose azioni già poste in campo dalla Regione Veneto nel settore della contraffazione, in collaborazione con le associazioni dei consumatori sul versante della formazione delle polizie locali e sulle analisi dei prodotti nei laboratori. "Il tema è trasversale a tutte le deleghe regionali – ha detto – e stiamo facendo di necessità virtù per quanto riguarda una politica efficace di controllo e di sostegno al contrasto della contraffazione, fenomeno che è regionale ma che ha anche delle particolarità provinciali che devono essere coordinate". Da parte sua l’Assessore Coppola ha sottolineato la condivisione dei percorsi fin qui seguiti, soprattutto a livello dei protocolli già sottoscritti a Padova e a venezia. "La contraffazione – ha aggiunto – significa oggi anche disoccupazione e svilimento del settore manifatturiero che è stato una ricchezza storica del Veneto. Tutto il comparto dello sviluppo economico è allineato in modo compatto nella lotta alla contraffazione che richiede a livello regionale un forte coordinamento".
"La pressante richiesta che ci è pervenuta da parte di tutti – ha commentato l’Assessore Donazzan al termine dell’incontro - è di un maggior coordinamento e di arrivare a un protocollo d’intesa regionale sulla base dei due protocolli incardinati nelle Prefetture di Padova e di Venezia. E’ stata espressa unanime soddisfazione per l’iniziativa di convocazione del tavolo regionale, da parte dei rappresentanti dello Stato, prefetture e forze dell’ordine, e dal territorio con le associazione di
categoria e dei lavoratori e dei consumatori. C’è insomma - ha sottolineato ancora l’Assessore regionale al lavoro - il bisogno condiviso di sentire che questa è una battaglia che non si fa da soli; le armi di contrasto sono più incisive se sono coordinate e questo ci fa forti per il prossimo passaggio: a breve convocheremo nuovamente il tavolo proponendo alcune azioni specifiche da mettere in campo".