Riportiamo di seguito un'analisi del nostro settore effettuata a livello regionale dalla Confartigianato Imprese del Veneto con intervista al Presidente della Federazione dell'autoriparazione, Massimo Speri, e una sintesi del documento regionale inviato ai preposti organi istituzionali contenente una serie di richieste che potrebbero rappresentare un aiuto importante per le nostre imprese.
Perdite fino al 40% per il settore dell'autoriparazione
Gli effetti della pandemia si stanno abbattendo anche sul settore dell'autoriparazione artigiana. La drastica riduzione dei chilometri percorsi dalle auto sulle strade nel 2020, il lockdown e lo smartworking, sonno fenomeni che si fanno sentire nelle officine, costrette a far fronte ad una riduzione del lavoro che in molti casi arriva anche al 40%. Un problema generalizzzato che coinvolge in regione Veneto quasi 6 mila imprese (1.465 carrozzerie e 4.482 officine e gommisti) che occupano in totale 17.262 addetti.
"Durante il lockdown, gli autoriparatori sono rimasti aperti per dare un servizio agli operatori dei settori essenziali spiega Massimo Speri Presidente della Federazione autoriparazione di Confartigianato Imprese Veneto di conseguenza non hanno avuto ristori, sebbene i cali drastici di fatturato siano arrivati già in quel periodo. Oggi affrontano una situazione ancora più complicata: le macchine sono rimaste nei garage per molti mesi e così il numero degli interventi ora diminuisce. Eppure, bisogna prestare comunque attenzione a mantenere in sicurezza i mezzi, perché conservino inalterate le prestazioni e non rappresentino un pericolo sulle nostre strade".
"Incertezze, iperproduzione normativa, confusione, divieti negli spostamenti, dilagare del timore, difficoltà economiche, proroghe infinite sui controlli obbligatori continua Speri , numerose le motivazioni, che insieme porteranno certamente a conseguenze molto rischiose per la sicurezza stradale e delle persone: gli automobilisti rimandano le manutenzioni e le revisioni, tengono i veicoli danneggiati, tentano di arrangiarsi o si affidano a qualche operatore improvvisato. Non voglio neanche pensare ai danni che si stanno venendo a creare e che ci porteremo dietro per lungo tempo".
"Le difficoltà principali di quest'ultimo anno afferma si possono sintetizzare in un concetto: l'impossibilità di programmare il lavoro, l'attività dei dipendenti, l'acquisto di attrezzature, materiali, pezzi di ricambio. Tutto ciò, assieme al crollo di fatturato, mette in crisi numerose officine, dalle più piccole alle più strutturate".
"Come Federazione regionale di categoria continua Speri abbiamo elaborato un documento con il quale Confartigianato si fa portavoce di alcune idee che potrebbero rappresentare un aiuto importante per la categoria. Tra le nostre proposte: la defiscalizzazione sugli interventi di manutenzione e riparazione dei veicoli in circolazione, attuando una riduzione dell'IVA sulle commesse e rendendo detraibili per il cittadino le spese sostenute; la riduzione del costo del lavoro, con sospensione temporanea dei contributi dei dipendenti. Pensiamo anche a meccanismi di incentivazione per i cittadini affinché mantengano in sicurezza i veicoli e si avviino verso una riconversione green e di risparmio dei consumi, inoltre: credito al consumo per la clientela per lavori di una certa entità di un elevato peso economico; attivazione della possibilità che tutta la formazione obbligatoria o formazione necessaria che ricade sulla categoria possa essere effettuata in modalità FAD (formazione a distanza); introduzione di provvedimenti normativi che prevedano l'obbligo di libretto di manutenzione per usufruire di agevolazioni fiscali; altri interventi fiscali per colmare le perdite causate dall'emergenza sanitaria".