Dopo la bocciatura della proposta di legge a trazione veneta dell'innalzamento dell'età della patente professionale per la guida dei veicoli di trasporto persone, ora è il turno delle imprese che effettuano il servizio di noleggio con conducente, minacciate dalla bozza di decreto attuativo della Legge 21/1992 in materia di foglio elettronico di servizio (art. 11 comma 4), in discussione in queste settimane sul tavolo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Come noto, l'obbligo di compilazione e tenuta da parte del conducente di un foglio di servizio in formato elettronico nel servizio di noleggio con conducente è sancito dall'art.11 comma 4 della legge 15 gennaio 1992, n.21 e successive modifiche, le cui specifiche sono stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con proprio decreto, adottato di concerto con il Ministero dell'interno, e devono riportare: a) targa del veicolo; b) nome del conducente; c) data, luogo e chilometri di partenza e arrivo; d) orario di inizio servizio, destinazione e orario di fine servizio; e) dati del fruitore del servizio.
Fino ad ora, le modalità di tenuta e compilazione del foglio di servizio in formato elettronico non sono mai state adottate dal Ministero e, in deroga, le aziende oggi devono compilare un foglio cartaceo da tenere nella vettura e in rimessa in copia conforme, a disposizione di eventuali controlli da parte delle Autorità. Dopo molti anni, il 22 febbraio scorso, il MIT ha presentato alle Associazioni di categoria, tra cui Confartigianato Imprese, una bozza di decreto attuativo dell'art.11 che introduce nuova burocrazia per gli NCC (i fogli di servizio saranno più di uno e generati dall'ennesima applicazione ministeriale tutta da realizzare).
L'articolata procedura elaborata dal Ministero, tuttavia, invece che colpire gli operatori abusivi mette in ginocchio gli NCC autorizzati, esigendo da parte loro la compilazione manuale in una nuova Applicazione informatica ministeriale di tutte le prenotazioni effettuate dai clienti, introducendo tra l'altro vincoli non previsti dalla Legge Nazionale quali ad esempio il divieto di registrare una nuova prenotazione prima dell'inizio del servizio precedente. Questa nuova Applicazione va ben oltre il mandato del Legislatore che chiede unicamente di informatizzare la modalità di inserimento di pochi e semplici dati. Al contrario, il Ministero ha voluto complicare la vita agli imprenditori artigiani, spesso individuali, i quali saranno costretti a fermarsi ore in sede o in rimessa per compilare un format diverso per ogni prenotazione effettuata dal cliente (trasporto singolo, trasporto multiplo, trasporto effettuato mediante un contratto di durata).
Senza contare che il foglio elettronico aveva già suscitato nel 2019 le preoccupazioni del Garante della Privacy quando aveva denunciato la evidente sproporzione tra lo scopo della normativa di settore di arginare l'abusivismo nell'attività di NCC e la soluzione prescelta dal Governo in quanto i dati richiesti all'NCC consentono di identificare il cliente e il percorso effettuato.
Se è vero che gli NCC non devono fare servizio di piazza (proprio dei taxi), altrettanto vero è che la peculiarità degli NCC è di personalizzare il viaggio del cliente, con tutti i cambiamenti del caso, anche in corsa, dovuti a tante variabili indipendenti dalla volontà di operatori e viaggiatori o dai repentini cambi di piano degli utenti che hanno prenotato il servizio. Ciò detto, la Consulta Provinciale del Trasporto Persone di Confartigianato Imprese Vicenza si dissocia apertamente dalla proposta di foglio di viaggio elettronico così come formulata dal Ministero e rimane in attesa di modifiche migliorative atte a garantire libertà di impresa agli operatori NCC e soprattutto a servire al meglio l'utenza che prenota avanzando le proprie richieste, nel rispetto anche della loro riservatezza. Attuare a tutti i costi una disposizione legislativa degli anni 90 con soluzioni non adeguate alla realtà del trasporto non di linea può comportare l'incapacità di rispondere ad una clientela sempre più esigente in termini di mobilità con il rischio, e lo diciamo esplicitamente, di chiusura di molte imprese che a queste condizioni non intendono piegarsi.