Trova risalto nel Programma Nazionale di prevenzione dei rifiuti il tema degli “appalti verdi” della pubblica amministrazione. Sempre più la pubblica amministrazione si deve orientare verso appalti che tengano in considerazione criteri ambientali minimi.
La pubblica amministrazione può assumere un ruolo di primo piano nell’attuazione di politiche di prevenzione attraverso l’introduzione, nelle procedure di acquisto e nei bandi pubblici, di criteri di selezione e di valutazione di carattere ambientale che, pur assicurando la libera concorrenza, garantiscono l’acquisto di prodotti preferibili dal punto di vista ambientale.
Il Ministero dell’ambiente ha elaborato il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione (PAN GPP). Con decreto del Ministero dell’ambiente del 10/04/2013 il Piano è stato aggiornato. L’obiettivo è quello di raggiungere entro il 2014 un livello di “appalti verdi”, ovvero di appalti conformi ai criteri ambientali minimi, non inferiore al 50% sul totale degli appalti stipulati per ciascuna categoria di affidamento e forniture.
Il PAN GPP fornisce un quadro generale sul Green Public Procurament, definisce gli obiettivi nazionali, identifica le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali e i volumi di spesa, su cui definire i “Criteri ambientali minimi”. Detta inoltre specifiche prescrizioni per gli enti pubblici, che sono chiamati a:
- effettuare un’analisi dei propri fabbisogni con l’obiettivo di razionalizzare i consumi e favorire il decoupling (dissociazione tra crescita economica e degrado ambientale);
- identificare le funzioni competenti per l’attuazione del GPP coinvolte nel processo di acquisto;
- redigere uno specifico programma interno per implementare le azioni in ambito GPP.
Il Piano prevede l’adozione di misure volte all’integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni competenti, sulla base dei seguenti criteri:
a) riduzione dell’uso di risorse naturali;
b) sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili;
c) riduzione della formazione di rifiuti;
d) riduzione dei rischi ambientali.
I criteri minimi ambientali già adottati sono:
acquisto di carta per copia e carta grafica – decreto del Ministero dell’Ambiente 12/10/2009, Gazzetta Ufficiale n. 269 del 09/11/2009 riguardante carta per copie e amendanti. Tali criteri sono stati revisionati con Decreto del Ministero dell’Ambiente 04/04/2013, Gazzetta Ufficiale n. 159 del 03/05/2013;
acquisto di arredi per uffici, IT (computer, stampanti, ecc.), tessili e apparati di illuminazione pubblica – Decreto del Ministero dell’Ambiente 25/10/2011, Gazzetta Ufficiale n. 64 del 19/03/2011;
acquisto di forniture ristorazione collettiva e serramenti esterni – Decreto del Ministero dell’Ambiente 25/07/2011 – Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21/09/2011;
servizi energetici per gli edifici - servizio di illuminazione e forza motrice e servizio di riscaldamento/raffrescamento – Decreto del Ministero dell’Ambiente 07/03/2012, Gazzetta Ufficiale n. 74 del 28/03/2012;
acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada – Decreto del Ministero dell’Ambiente 08/05/2012, Gazzetta Ufficiale n. 129 del 05/06/2012;
affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene – Decreto del Ministero dell’Ambiente 24/05/2012, Gazzetta Ufficiale n. 142 del 20/06/2012;
guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici – Decreto 06/06/2012, Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10/07/2012.
Il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti è stato adottato e approvato con il decreto del Ministero dell’ambiente 07/10/2013, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 18/10/2013, n. 245.