A breve di saranno delle sorprese sulla sosta, sulla ricarica delle auto elettriche, nonché sulla realizzazione di punti di ricarica. Questa serie di novità è contenuta nel Decreto Legislativo n. 257/2016 pubblicato il 13 gennaio sulla G.U. che recepisce la Direttiva 2014/94/UE per la realizzazione di infrastrutture dedicate ai combustibili alternativi, che obbliga gli Stati membri a dotarsi di un Quadro strategico nazionale per lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi.
La norma punta a tutelare le aree più inquinate, dal momento che lo stesso obbligo è previsto per «tutti gli impianti di distribuzione di carburanti stradali già esistenti al 31 dicembre 2015, che hanno erogato nel corso del 2015 un quantitativo di benzina e gasolio superiore a 10 milioni di litri e che si trovano nel territorio di una delle province i cui capoluoghi hanno superato il limite delle concentrazioni di PM10 per almeno 2 anni su 6 negli anni dal 2009 al 2014».
La prima novità riguarda la sosta. Infatti dal 28 gennaio 2017, la sosta e la fermata sono finalmente vietate negli spazi riservati ai veicoli elettrici in ricarica. Infatti il d.lgs. n. 257/2016, introduce la lett. h-bis all’art. 158, c. 1, nel Codice della Strada. Finalmente saranno sanzionati i “furbetti”, con una multa di da 85 euro.
La novità sulle ricariche delle auto elettriche è che, in un percorso che va da fino al 2020, si potranno ricaricare le vetture non solo attraverso le colonnine pubbliche installate dai Comuni, come quelle di Confartigianato Vicenza nella provincia di Vicenza, ma anche presso le stazioni di servizio tradizionali.
Secondo la nuova norma inoltre dovranno cambiare i regolamenti comunali prevedendo nuovi obblighi. Il Dlgs 257/2016 ha modificato la disposizione del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. n. 380/2011), che riguarda la realizzazione di infrastrutture per la ricarica elettrica dei veicoli. Nello specifico, si tratta dell’articolo 4, comma 1-ter, del suddetto decreto, modificato dall’articolo 15, comma 1, del D. Lgs. n. 257/2016, il nuovo testo contiene da una parte un alleggerimento, modificando l’oggetto dell’obbligo al fine di semplificare la futura installazione dei sistemi di ricarica dei veicoli elettrici; dall’altra parte, amplia il campo di applicazione della norma stessa, estendendo la previsione anche agli edifici residenziali sopra le 10 unità abitative.
Inoltre sono previste delle novità per le nel caso di autorizzazione regionale alla realizzazione di nuovi impianti di distribuzione carburanti e di ristrutturazione totale degli impianti di distribuzione carburanti esistenti, prevedono l'obbligo di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica di potenza elevata almeno veloce, cioè le colonnine di potenza compresa tra 22 kW e 50 kW. Ma sarà possibile inoltre fare il pieno di energia anche in autostrada. Il decreto prevede un piano di diffusione dei servizi di ricarica elettrica elaborato dai concessionari. Requisiti fondamentali è che le stazioni di ricarica veloci autostradali siano posizionate a non più di 50 km sullo stesso asse viario, mentre per strade urbane ed extraurbane la distanza massima sarà di 20 km.
Per quanto riguarda il pagamento, dovrà avere un prezzo ragionevole, facilmente e chiaramente comparabile, trasparente e non discriminatorio.
Il Decreto però non parla solo di elettrico e sviluppa nel dettaglio il Quadro strategico nazionale per lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi.
Oltre alle postazioni per la ricarica delle batterie, il decreto nuove regole per l’installazione di impianti di erogazione del metano, e idrogeno.