Nell’ultima parte dell’anno appena trascorso hanno visto la luce due importanti provvedimenti in materia ambientale: il Decreto Legge 30 dicembre 2015 n. 210 “Milleproroghe”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30/12/2015 n. 302 e la Legge “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, cosiddetto “Collegato ambientale”, approvata definitivamente il 22 dicembre scorso, nota anche come “Green Act”.
Nel “Milleproroghe” spicca per rilevanza l’attesa proroga concernente il Sistri, formulata al comma 1 dell’articolo 8. La proroga interviene sull’articolo 11 del decreto-Legge 31 agosto 2013, n. 101 apportando al comma 3-bis la sostituzione della data del 31 dicembre 2015 con quella del 31 dicembre 2016.
Si ricorda che il suddetto art. 11, comma 3-bis, disponeva la continuazione dell’applicazione degli adempimenti e degli obblighi in materia di tracciabilità dei rifiuti e scritture ambientali (MUD, Registri e formulari contenuti negli artt. 188 – 193 del decreto legislativo n. 152/2006, il Testo Unico Ambiente - TUA) nonché le relative sanzioni con le modalità tipiche del regime preesistente al dicembre 2010 (sistema cartaceo). In pratica la proroga ripropone, ancora per un anno, la situazione in vigore nel 2015; permangono così, per le imprese aventi più di 10 dipendenti che producano rifiuti pericolosi nonché per i trasportatori ed i gestori di rifiuti pericolosi, gli obblighi di iscrizione e di contribuzione al Sistri, senza quelli di utilizzazione operativa del sistema elettronico.
Si noti che tra le disposizioni mantenute in vigore per un ulteriore anno rientra quella di cui al comma 4 dell’art. 190 del TUA: essa conferisce ai produttori di rifiuti pericolosi e non, la possibilità di adempiere alla tenuta dei registri tramite Organizzazioni di categoria, secondo particolari modalità.
Il comma 9 –bis dispone del termine finale di efficacia del contratto Sistri con Selex SE.MA. spa, posponendolo al 31 dicembre 2016. Essendo la questione Sistri ancora connotata da lacune e criticità e, per molti aspetti, foriera di rilevanti prossimi cambiamenti, Confartigianato Vicenza assicurerà come sempre aggiornamenti costanti sulla sua evoluzione.
Il “collegato ambientale” consiste, invece, in un vero e proprio provvedimento legislativo dalla storia parlamentare lunga e complessa: presentato come provvedimento integrativo alla Legge di Stabilità 2014, il testo è stato riformulato più volte, attraverso un continuo lavoro di integrazione e soppressione. Il ruolo di Confartigianato in questi due anni è stato quindi quello di proposta innovativa ma anche di esplicitazione di contrarietà ad ipotesi lesive degli interessi delle imprese, rappresentate - fra l’altro - nelle audizioni parlamentari del 6 maggio e del 17 dicembre 2014.
In circa 80 articoli la Legge appare, oggi, come un coacervo di provvedimenti vari, in qualche modo disorganici, afferenti ai più diversi ambiti di politica ambientale quali: aree marine, tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazione di impatto ambientale e sanitario, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti, bonifiche e danno ambientale, difesa del suolo, risorse idriche ed acque reflue, capitale naturale e contabilità ambientale, materiali da scavo e di estrazione, animali selvatici e domestici, impianti radio e sorgenti sonore, urbanistica ed espropri, eccetera. Per illustrare i temi di più immediato interesse per le imprese riportiamo, in allegato 1, stralci del puntuale resoconto della Commissione competente della Camera dei Deputati che riporta fedelmente, sia pure sinteticamente, il contenuto dei singoli articoli. Si segnala, comunque, che la Legge contiene disposizioni finanziarie e di spesa da assegnare a poste ambientali, anche se è sovente fatto ricorso nel testo a nuovi programmi, istituti, commissioni, fondi speciali, incentivi, accordi di programma ed altri provvedimenti la cui influenza economica e sociale si dispiegherà, eventualmente, solo nel corso degli anni a venire, in qualche caso attraverso norme di attuazione, ancora da emanare. Ad esempio si può fare riferimento al programma sulla mobilità sostenibile, agli incentivi alle certificazioni ambientali, agli acquisti verdi, allo schema volontario sull’impronta ambientale, agli incentivi al riciclaggio di materie e di prodotti finiti, alla istituzione di aree territoriali soggette di incentivi o limiti speciali, tutte ipotesi e di linee di lavoro la cui reale efficacia e praticabilità saranno verificate solo sul campo e nel tempo.
Infine, al di là dei provvedimenti di tipo generale e/o universale, ne segnaliamo in particolare alcuni che risultano di precipuo interesse per specifiche categorie artigiane/imprenditoriali quali: installatori di impianti termici (art. 73) e di impianti di energia rinnovabile (art. 24 su alcune incentivazioni e art. 41 sulla fine vita dei pannelli fotovoltaici); i frantoi oleari (art. 65 recante semplificazioni sulla gestione delle acque reflue); acconciatori/estetiste/tatuatori (art. 69 recante semplificazioni nella gestione dei rifiuti e delle relative scritture ambientali); lavorazioni materiali lapidei (art. 28 e 53 che escludono tali materiali dal campo di applicazione del DM 161/2012 sulle terre e rocce da scavo riportandoli nella normativa sulle attività estrattive); rottamatori di metalli di ferro/non ferrosi e rame (l’art. 30 ne inasprisce il regime di raccolta e trasporto per gli ambulanti); somministrazione al dettaglio di acqua minerale e birra (l’art. 39 introduce un sistema volontario di restituzione dei vuoti).