Oltre un centinaio di autotrasportatori collegati, sabato 19 marzo, per l'assemblea on-line che Confartigianato Imprese Vicenza e Confartigianato Trasporti Verona, a livello interprovinciale assieme alle Confartigianato di Trento, avevano convocato per discutere della vertenza di settore e del fermo dell'autotrasporto proclamato prima dell'accordo con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Oltre agli interventi dei presidenti di Confartigianato Trasporti Vicenza, Igor Sartori, Verona e Trento, molto atteso quello del Presidente nazionale di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, che detiene anche la presidenza di UNATRAS, il quale ha sostenuto la lunga e impegnativa trattativa con il Viceministro Teresa Bellanova, al termine della quale si è giunta alla soluzione della vertenza, con la firma del protocollo d'intesa.
I tre presidenti provinciali di categoria dopo aver ringraziato il Presidente Genedani per il risultato ottenuto, assieme a tutti i presidenti regionali, provinciali e ai funzionari di Confartigianato, che per mesi hanno lavorato duramente per ottenere un risultato tanto atteso, hanno sottolineato il fatto che dopo anni di richieste a governi sordi e assenti, dovremmo finalmente aver ottenuto regole che tutelano il presente e il futuro dell'autotrasporto italiano. "Il nostro unico scopo - hanno successivamente dichiarato - è quello di difendere la nostra attività e dignità imprenditoriale. Il lavoro della categoria mai come ora ha bisogno di unica voce: se saremo uniti riusciremo ad uscire da questo maledetto momento storico".
Nel suo intervento principale, il Presidente di Confartigianato Trasporti e Unatras, Genedani, ha ripercorso i passi che hanno portato alla sigla dell'intesa con il Ministero, scongiurando così il fermo proclamato a partire dal 4 aprile.
"Vorrei ricordare che il primo documento di proposte presentatoci da Bellanova lo abbiamo considerato carta straccia – le parole di Genedani –. Le misure non erano sufficienti, basti pensare ai 15 centesimi per litro di gasolio messi sul piatto, in una situazione in cui i nostri pagano ben più di un euro di extracosti dovuti ai rincari scellerati. Da qui la scelta di proclamare il fermo: subito dopo il nostro comunicato, è arrivata convocazione ufficiale del Governo, che ci ha tenuti al tavolo con i rappresentanti del Ministero per oltre 8 ore. Abbiamo verificato le misure proposte, le abbiamo modificate e discusse, e solo alla fine abbiamo firmato".
Tre i fronti: economico, normativo ed per i ristori. "Abbiamo ottenuto – ha elencato il Presidente nazionale – 70 milioni di euro per la deduzione forfettaria delle spese non documentate, 140 milioni di euro per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali, 5 milioni di euro per la formazione professionale delle imprese di autotrasporto, 25 milioni di euro per gli investimenti per lo sviluppo dell'intermodalità e della logistica e la sostituzione e ammodernamento del parco veicolare delle imprese; 20 milioni di euro cosiddetti ‘a pioggia', dei quali 15 per i pedaggi autostradali e 5 per le deduzioni forfettarie, oltre agli 80 milioni del Decreto Energia".
Sul tema più caldo e stringente, quello del caro-gasolio, Genedani ha rivelato che "proprio la notte di venerdì – ha detto – ci è stato comunicato lo stanziamento di 560 milioni per mitigare i rincari dei carburanti, anche se non sappiamo ancora sotto quali forme verranno distribuiti ed utilizzati. Al momento sappiamo che dai 15 centesimi di taglio sul gasolio professionale, siamo arrivati a 25. C'è poi la partita delle regole di settore, forse la più importante, per la quale stiamo lottando da anni, e che abbiamo sbloccato in due giorni di confronto serrato. Possiamo dire che siamo soddisfatti al 90%: non abbasseremo la guardia, nei prossimi giorni valuteremo, ci saranno forniti i dettagli dell'intesa, vedremo come modificarla e poi arriveremo alla vera ratifica del documento".
Durante l'incontro è stato chiarito che "la riduzione generale dell'accisa sui carburanti, per il momento momentanea per poi puntare a renderla strutturale, è un buon inizio per ragionamenti più ampi a tutela della categoria. Il risparmio ci sarà e si vedrà, ben oltre i 15 centesimi proposti inizialmente dal governo".
Agli autotrasportatori collegati è stata altresì presentata un'ipotesi di adeguamento delle tariffe da contrattare con la committenza, misurata sulla base del caro-gasolio, in attesa che si perfezioni il provvedimento del Ministero", fornendo poi i suggerimenti concreti per adeguare il costo del servizio, in fattura, al costo del carburante. Il segretario nazionale di Confartigianato Trasporti, Sergio Lo Monte, ha poi approfondito il tema delle regole per la tutela del settore: "Siamo arrivati – ha spiegato – al rafforzamento della norma sui tempi di pagamento dei contratti di trasporto, con i controlli da effettuare anche mediante il coinvolgimento, in aggiunta a quanto già in essere, dell'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato e del Comitato Centrale per l'Albo nazionale degli autotrasportatori. Inoltre, abbiamo ottenuto l'avvio della revisione della regolamentazione dei tempi per il carico e lo scarico delle merci; le misure semplificative e agevolative legate all'entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 1055/2020 in materia di accesso al mercato e alla professione; l'impegno del Ministero a proseguire le iniziative a tutela delle imprese italiane contro i divieti unilaterali, e anti-concorrenziali adottati in questi anni dal Land del Tirolo, questione molto importante soprattutto per voi operatori del Triveneto; l'accelerazione per tutte le procedure di pagamento degli incentivi e dei contributi dovuti".
In attesa di fornire maggiori dettagli sul protocollo d'intesa sottoscritto dalle Associazioni aderenti a Unatras e sul decreto approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, cogliamo l'occasione di porgere distinti saluti.