Unatras e Confartigianato Trasporti aspetteranno l'incontro con il governo programmato per martedì 15 marzo e poi decideranno quali iniziative intraprendere. Lo riferisce Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti e di Unatras, sottolineando l'estrema difficoltà in cui versa il settore, a fronte del caro gasolio e dei carburanti in genere.
"Chiediamo - spiega Genedani - un credito di imposta del 30% immediato sul prezzo industriale del gasolio ma soprattutto che si adotti la regola che vige per gli aerei, cioè che il maggior costo del gasolio sia ribaltato in fattura: è l'unico sistema per sopravvivere".
Genedani fa notare che per rifornire un serbatoio di 600 litri di un camion occorrevano, tre mesi fa, 680 euro: oggi ne servono 1.250. Chi ha investito nei mezzi ecologici a metano si è visto più che quadruplicare i costi del carburante. Inoltre le imprese devono fare i conti con la scarsità di carburante in particolare per l'extrarete.
"Le nostre richieste sono chiare - conclude il Presidente di Confartigianato Trasporti - e sia chiaro che, in queste condizioni, servono solamente per restare a galla".
Nella giornata di mercoledì 9 marzo, Unatras aveva annunciato manifestazioni in tutta Italia per il 19 marzo, avvertendo però che le imprese nel frattempo, autonomamente, potrebbero decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese, ritenendo più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni.
"Senza risposte - avverte Unatras - le manifestazioni potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative".