La proroga dei versamenti del 1° luglio allarga la sua influenza e punta a coinvolgere oltre 5 milioni di partite Iva. Nel perimetro di applicazione, oltre ad autonomi, ditte e società soggetti per il primo anno ai nuovi Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscale), sono destinati a entrare anche minimi e forfettari ma anche una serie di contribuenti “collegati” a chi deve compilare le pagelle fiscale come, ad esempio, i soci di società di persone e quelli di Srl in trasparenza o i collaboratori di imprese familiari. Un primo passaggio formale al Dpcm che sposta il termine di versamento di fatto al 22 luglio è arrivato con la firma del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. L’iter ufficiale dovrà essere completato con la firma anche del Presidente del Consiglio e la successiva registrazione alla Corte dei conti prima dell’approdo finale in «Gazzetta Ufficiale».
La versione “di test” del software
La firma del ministro Tria è arrivata proprio nel giorno in cui l’agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito la versione “di test” del software degli Isa. Una versione i cui risultati, come mette in rilievo la stessa amministrazione finanziaria, «non hanno il carattere di ufficialità e non possono essere utilizzati per la predisposizione della dichiarazione annuale dei redditi relativa al periodo di imposta 2018». Il mosaico sarà definitivamente completo (con ogni probabilità già entro lunedì 10 giugno) anche con la possibilità per gli intermediari delegati di accedere ai dati storici del contribuente. In questo modo, di fatto, si potrà arrivare al voto finale delle pagelle fiscali, utile a capire se l’impresa o l’autonomo possono accedere ai vantaggi del regime premiale. Vantaggi che sono graduali per chi consegue un voto a partire dall’8 mentre chi si ferma alla sufficienza o va addirittura sotto rischia di finire nelle liste dei soggetti a rischio controlli.
I versamenti con lo 0,40%
Tornando alla proroga, però, il Dpcm firmato ieri da Tria ricalca a grandi linee quello adottato nel 2016 che, appunto, si estendeva oltre ai contribuenti soggetti (all’epoca) a studi di settore anche una serie di contribuenti “collegati” a questi ultimi e a professionisti e mini-imprese nel regime dei minimi e dei forfettari. Questi ultimi, tra l’altro, potrebbero essere notevolmente aumentati quest’anno non solo per effetto delle nuove aperture di partite Iva 2018 ma per il passaggio al regime dopo i requisiti più ampi previsti dall’ultima legge di Bilancio. La proroga sarà fino al 20 luglio, che cadendo di sabato farà slittare il termine automaticamente a lunedì 22 luglio. Gli effetti si ripercuoteranno anche sulla data per chi deciderà di versare con la maggiorazione dello 0,40%: la scadenza, in questo caso, sarà il 21 agosto (i 30 giorni successivi alla nuova scadenza).
Le richieste di Confartigianato
Confartigianato aveva chiesto una proroga dei versamenti ben più ampia (almeno per la parte relativa al c.d. adeguamento ai risultati degli ISA) come minimo al 30 settembre, pertanto, il differimento dei termini non può essere ritenuto sufficiente.