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rere che l’Autorità stessa aveva richiesto al Consiglio di
Stato sull’esatta decorrenza temporale dei propri poteri
in tema di tariffe dell’acqua.
Infatti, nelle consultazioni pubbliche svolte nel corso
del 2012, erano emerse posizioni divergenti sulla ti-
tolarità dell’Autorità a intervenire in periodi precedenti
all’attribuzione delle funzioni di regolazione dei servizi
idrici avvenuta con il DL 201/11
‘Salva-Italia’
nel di-
cembre 2011.
Per individuare la quota parte della tariffa da restituire
agli utenti finali con riferimento al periodo compreso
fra il 21 luglio e il 31 dicembre 2011, l’Autorità inten-
de seguire i criteri già utilizzati per la definizione del
c.d. Metodo Tariffario Transitorio che copre il biennio
2012-2013, all’interno del quale già si sono considera-
ti gli effetti del referendum abrogativo. Tali criteri sono
anche confermati nel parere 267/13 del Consiglio di
Stato quando si afferma che, anche nell’ambito dell’in-
tervento di restituzione debba comunque essere assi-
curato il rispetto del principio del
full cost recovery.
Il provvedimento nel dettaglio
L’Autorità fisserà i criteri secondo i quali gli Enti d’Am-
bito - che hanno determinato le tariffe applicate nel
2011 e dispongono quindi delle informazioni neces-
sarie- dovranno individuare gli importi corrispondenti
alla remunerazione del capitale investito, da restituire
ai singoli utenti finali, fermo restando il principio del
full cost recovery.
L’Autorità inoltre definirà le modali-
tà e gli strumenti operativi con i quali assicurare con-
cretamente la restituzione e le procedure di verifica e
approvazione delle determinazioni degli Enti d’Ambi-
to. L’Ufficio Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici,
responsabile del procedimento, potrà acquisire tutte
le informazioni e gli elementi di valutazione ritenuti
utili; in caso di rifiuto, omissione o ritardo nel fornire
le informazioni richieste senza giustificato motivo, o in
caso di trasmissione di informazioni o documenti non
veritieri, l’Autorità potrà esercitare i poteri sanzionatori
ad essa attribuiti. Tutti i soggetti interessati - e in parti-
colare le associazioni dei consumatori e dei gestori, gli
Enti d’Ambito, le Regioni ed gli altri soggetti portatori
di interessi collettivi - hanno 30 giorni di tempo dalla
pubblicazione della delibera, per presentare eventuali
osservazioni.
La richiesta dell’Autorità al Consiglio di Stato
Il 23 ottobre scorso, l’Autorità per l’energia ha richie-
sto un parere al Consiglio di Stato rispetto alla decor-
renza temporale delle funzioni di regolazione tariffaria
servizi idrici ad essa attribuite. Infatti, nel corso del-
le consultazioni pubbliche svolte nel corso del 2012
erano emerse posizioni divergenti sulla possibilità che
l’Autorità fosse titolata ad intervenire in periodi prece-
denti al trasferimento delle funzioni di regolazione del
settore. In risposta al quesito, il Consiglio di Stato, sez.
II, con parere 25 gennaio 2013 n. 267 -ha affermato
che
“il D.M. 1° agosto 1996, limitatamente alla parte in
cui considera il criterio dell’adeguatezza della remunera-
zione dell’investimento, ha avuto applicazione nel periodo
compreso tra il 21 luglio e il 31 dicembre 2011 in contra-
sto con gli effetti del referendum del 12 e 13 giugno del
2011. Di tanto l’Autorità - fermo il rispetto del comples-
sivo ed articolato quadro normativo che, sul piano nazio-
nale ed europeo, regolamenta i criteri di calcolo della ta-
riffa, in specie imponendo che si assicuri la copertura dei
costi - terrà conto, nell’esercizio dei poteri riconosciuti alla
stessa e nello svolgimento dei conseguenti ed autonomi
apprezzamenti tecnici, in sede di adozione dei nuovi prov-
vedimenti tariffari.”
ambiente
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Terre e rocce da scavo: la regione Veneto
detta le procedure operative per la corretta
gestione.
Pubblicata nel Bollettino regionale n. 20 del 26 feb-
braio 2013, la delibera della Giunta Regionale n. 179
del 11 febbraio 2013, che definisce le procedure per
cantieri fino a 6.000 mc di materiale escavato
La delibera regionale tratta le “Procedure operative per
la gestione delle terre e rocce da scavo per i quantitati-
vi indicati all’art. 266, comma 7, del D. Lgs. N. 152/2006
e s.m.i. Riferimento Delibera n. 9/CR del 21.01.2013”.
Con il Decreto n. 161 del 10/08/2013” Regolamento
recante disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce
da scavo” pubblicato sulla G.U. n. 221 del 21/09/2012,
ed entrato in vigore il 06/10/2012, il Ministero dell’Am-
biente e della Tutela del Territorio e del Mare ha ap-
plicato quanto stabilito dall’ex art. 186 del D. Lgs n.
152/2006 e s.m.i. , per la gestione dei materiali rap-
presentati da terra e rocce di scavo, per quantitativi da
6000 a 150000 m3 e per oltre i 150000 m3 di volu-
me di scavo.
Per la gestione delle piccole quantità il D.Lgs n.
152/2006 e s.m.i. , all’art. 266, comma 7, prevede inve-
ce l’emanazione di un apposito decreto.
L’entrata in vigore del decreto Ministeriale n. 161/2012
succitato aveva, di fatto, reso inapplicabile la Delibera-
zione della Giunta regionale del Veneto n. 2424/2008,
che disciplinava la materia delle terre e rocce da scavo,
ed aveva trovato una sostanziale condivisione tra gli
operatori del settore.
Considerato che il decreto riguardante le “piccole quan-
tità” non pare prossimo alla pubblicazione, la Regione
Veneto, sentite le province, arpav e le categorie im-
prenditoriali, ha deciso di pubblicare la Deliberazione
della Giunta n. 179/2013, al fine di dare indirizzi ope-
rativi per la gestione delle terre e rocce da scavo, in cui
il materiale di risulta sia al massimo pari a 6000 m3
per cantiere.
Il nuovo provvedimento regionale contiene le procedu-
re operative per la gestione delle terre e rocce all’Al-
legato A.
La deliberazione n. 179/2013 stabilisce, in sostanza,
che per cantieri di piccola entità, ovvero fino a 6000
m3 di materiale escavato, si debbano presentare i mo-
duli n. 1, 2, 3 e 4, (contenuti nell’Allegato 4) con le mo-
dalità e le eventuali deroghe già previste, quasi total-
mente, dalla precedente deliberazione n. 2424/2008.
L’allegato A della DGRV n. 179/2013 è sostanzialmente
identico all’Allegato A della precedente deliberazione
della Giunta Regionale n. 2424/2008. Le piccole mo-
difiche sono espressamente citate nel testo della deli-
berazione stessa.
Per ulteriori indicazioni ed approfondimenti, contattare
il Settore Ambiente della Confartigianato Vicenza ai
seguenti numeri di telefono:
0444/168367 risponde Rudi Cestonaro.
0444/168472 risponde Alessio Strazzari
Per approfondimenti consultare i file:
- Download terre erocce da scavo nel Veneto - procedure
operative - Allegato A - Dgr 179 del 2013.pdf
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