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36 Sistri: abrogato con decreto legge. Si attende
ora la legge di conversione che confermi l’abrogazione, ma intanto nessuna azienda parte il 1° settembre 2011.
Dopo molte pressioni e lamentele, il Governo inserisce l’abrogazione del Sistri nel decreto legge 13/08/2011, n. 138, quello riguardante le misure urgenti per la stabiliz-zazione finanziaria e per lo sviluppo .
Dopo due anni dalla emanazione della norma istitutiva del Sistri, il Consiglio dei Ministri con il decreto legge 13/08/2011, n. 138, (riguardante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria) ha deciso di abrogarlo. Si deve ora attendere la legge di conversione, per esse-re certi della definitiva abrogazione. Al momento tutte le aziende (gestori di rifiuti, trasportatori, recuperatori e smaltitori) che avrebbero dovuto operare con il Sistri dal 1° settembre 2011, possono tirare un sospiro di sollievo, in quanto l’abrogazione stabilita con il decreto legge è immediatamente operativa.
Inevitabilmente ora comincerà un periodo di grande confusione, per le evidenti incertezze normative, in quanto si ritorna sostanzialmente alla situazione pre-cedente l’avvio del Sistri, ma in presenza di norme non più esistenti o comunque modificate, proprio per effet-to della normativa relativa al sistema di tracciabilità. Si è a conoscenza che il Ministro per l’ambiente, onore-vole Stefania Prestigiacomo, è fortemente contrariata di questa abrogazione, e quindi non si escludono ulte-riori sorprese al riguardo.
Confartigianato Vicenza, visto che il Sistri non è mai diventato operativo, ritiene che i contributi versati nel 2010 e nel 2011 debbano essere restituiti alle azien-de (vedremo cosa deciderà il legislatore). Da stime fat-te dal settore ambiente dell’associazione vicentina, gli imprenditori della provincia hanno versato per il Sistri, circa 2,5 milioni di euro, mentre a livello regionale si possono stimare circa 17 milioni di euro. Cifre decisa-mente importante, che è bene tornino alle imprese. Per informazioni sull’abrogazione può essere contatta-to il settore ambiente della Confartigianato di Vicenza.
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37 Sistri: dopo l’abrogazione decisa con decreto
legge, la Commissione Ambiente del Senato lo vuole riproporre.
Continua l’incredibile vicenda del Sistri. Dopo il decre-to legge che lo ha abrogato, con il consenso delle asso-ciazioni di categoria, ora lo vogliono “resuscitare”. Fortissime le pressioni delle associazioni ambientali-stiche, ma anche chiara e netta la posizione del mini-stro Stefania Prestigiacomo: “abrogare il Sistri, significa disattendere un obbligo europeo, rinunciare alla lega-lità in un settore in cui prosperano gli affari delle ma-fie, lasciare senza controllo 14 milioni di tonnellate di veleni che ogni anno il sistema produttivo italiano pro-duce e sul cui smaltimento oggi non esiste alcun serio sistema di monitoraggio”.
Si sta quindi profilando un possibile “reintegro” del Si-stri, con avvio dello stesso dal 1° gennaio 2012. La situazione è ovviamente paradossale e da l’ideae-satta di come il Governo, su questa materia non sia al-lineato. Ognuno fa e dice quello che vuole. Tutti hanno ragione e tutti hanno torto. Ma …. L’unica certezza è la confusione che regna sulla vicenda Sistri …. nato ma-le, gestito in maniera poco accorta, presentato quando non era pronto, con indicazioni non sempre lineari con
la normativa, in assenza di alcune interpretazioni sui rifiuti assolutamente necessarie e mai date, se non da chi non ne aveva la competenza.
Per capire come andrà a finire attendiamo la di con-versione del decreto legge, nel quale era stata prevista l’abrogazione del Sistri. Confartigianato Vicenza, ovvia-mente, ritiene che il Sistri deve rimanere abrogato, e in tale senso sta sostenendo questa linea.
Parere approvato dalla commissione sul disegno di legge n. 2887
La 13ª Commissione del Senato,
esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge in titolo, ……. premesso che l’articolo 6 dispone il ritorno al sistema cartaceo per la tracciabilità dei rifiuti, affidato al principio di autodichiarazione, che in passato non ha saputo evitare quell’assoluta incertezza intorno alla sorte definitiva di ingenti quantitativi di rifiuti, non solo peri-colosi, che pone a rischio nel nostro Paese la salute dei cittadini oltre che la tutela dell’ambiente, creando i pre-supposti per il perdurare di traffici illeciti legati al settore dei rifiuti. La generalizzata soppressione del sistema SI-STRI, lungi dall’assicurare risparmi di spesa, espone il Pa-ese agli oneri finanziari conseguenti al prevedibile esito di una procedura di infrazione per violazione della normati-va comunitaria, che come noto impone per i rifiuti perico-losi l’obbligo della tracciabilità (articolo 17 della direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE). L’improvviso ritorno al vec-chio sistema cartaceo rende elevato il rischio dell’attiva-zione di un contenzioso, dagli esiti imprevedibili, da parte di quanti – ovvero la stragrande maggioranza degli obbli-gati – hanno già sostenuto i costi necessari per adeguarsi per tempo al sistema SISTRI; ………..
esprime parere favorevole con la seguente condizione : sia ripristinato il sistema SISTRI, prevedendone, in via principale e nel rispetto del già previsto scaglionamen-to per i produttori di rifiuti pericolosi con un numero di dipendenti fino a 10 unità, la piena operatività a far data dal 1º gennaio 2012 e valutando l’opportunità di inter-venti sentite le organizzazioni maggiormente rappresen-tative delle categorie economiche, finalizzati a superare in particolare difficoltà tecniche ed operative e prevedendo eventuali esenzioni ulteriori per tipologie di rifiuti che non presentino aspetti di particolare criticità ambientale; …….”
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38 Emanate dall’Autorità per l’Energia le
disposizioni per la vendita ai clienti finali di energia elettrica derivante da fonte rinnovabile.
L’obiettivo è quello di dare trasparenza al mercato dell’energia “verde”
L’Autorità per l’energia ha emanato la deliberazione 28/07/2011 - ARG/elt 104/11, riguardante “Condizioni per promuovere la trasparenza dei contratti di vendi-ta ai clienti finali di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”.
Con questa delibera l’Autorità affronta il problema del-la vendita ai clienti finali dell’energia elettrica derivan-te da fonti rinnovabili, che generalmente è più one-rosa di quella derivante da fonti fossili. E’ questo un provvedimento positivo, in quanto si pone l’obbiettivo della massima trasparenza nei rapporti contrattuali fra fornitori e utenti finali e di garanzia che il medesimo kWh prodotto da fonti rinnovabili non venga incluso in più contratti di vendita. Peraltro è stata prevista anche un’apposita garanzia d’origine, che è il documento fina-
InformaImpresa 3 Venerdì 9 settembre 2011
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