In base all’art. 28-quater, DL n. 4/2022, c.d. “Decreto Sostegni-ter” per i lavori edili di cui all’Allegato X, D.Lgs. n. 81/2008:
lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione / rinnovamento / smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura / cemento armato / metallo / legno / altri materiali, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica / sistemazione forestale / sterro, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile, gli scavi, il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile
di importo superiore a € 70.000, i benefici di cui:
sono riconosciuti a condizione che nell’atto di affidamento dei lavori (attenzione alla forma scritta) sia specificato espressamente l’applicazione, da parte del datore di lavoro, dei contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali.
Il contratto collettivo applicato, oltre che nell’atto di affidamento dei lavori, deve essere specificato anche nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori.
La circolare 19/E del 27 maggio 2022, sull’argomento, precisa che qualora per errore in una fattura non sia stato indicato il CCNL applicato, in sede di richiesta del visto di conformità il committente i lavori dovrà essere in possesso in una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, rilasciata dall’impresa, con la quale l’impresa attesti il CCNL utilizzato nell’esecuzione dei lavori edili relativi alla fattura medesima.
I soggetti abilitati, al fine del rilascio del visto di conformità, sono tenuti a verificare che il contratto collettivo applicato sia indicato nell’atto di affidamento dei lavori e riportato nelle fatture emesse (o sia presente la dichiarazione sostitutiva di atto notorio) dagli esecutori dei lavori.
I predetti obblighi trovano applicazione con riferimento ai lavori avviati successivamente al 27.5.2022.
in sede di conversione, è stato previsto che:
Tempistica e ambito di applicazione
La norma acquista efficacia dal 27 maggio 2022 e si applica ai lavori edili avviati successivamente a tale data. L’avverbio “successivamente” lascia intendere che la novità normativa entri in vigore a regime dal 28 maggio 2022. Per prudenza è consigliabile applicare la normativa per i lavori avviati dal 27 maggio 2022.
L’ambito applicativo risulta essere molto ampio e riguarderà in pratica tutti i casi in cui vengano eseguite opere (edili e non edili) il cui importo risulti complessivamente superiore a € 70.000.
La normativa deve essere applicata anche se l’indicazione sulle fatture e sugli affidamenti del CCNL riguarderà soltanto le imprese edili.
Praticamente viene istituito un doppio binario:
Quali sono i contratti collettivi nazionali e territoriali del settore edile
Chi commissiona o appalta lavori edilizi privati connessi alle detrazioni edilizie per importi superiori a € 70.000 deve assicurarsi che le imprese realizzatrici applichino per i propri dipendenti uno dei contratti collettivi nazionali di lavoro ovvero:
Per quali bonus è applicabile la normativa
L’indicazione del contratto di lavoro applicato è indispensabile per ottenere i benefici fiscali, ma non per tutti i bonus.
Per i bonus fiscali:
l’indicazione è necessaria sia in caso di utilizzo del bonus in “detrazione” nel modello dichiarativo sia in caso di esercizio di opzione per lo sconto in fattura/cessione del credito.
Per il bonus mobili ed il bonus verde la norma è applicabile solo in casi particolari.
Per gli altri bonus edilizi ordinari l’indicazione è necessaria solo nel caso di opzione per lo sconto in fattura/cessione del credito.
Imprese senza dipendenti e professionisti
La circolare 19/E/2022 ha chiarito che i benefici fiscali sono riconosciuti a condizione che nell’atto di affidamento dei lavori e nelle relative fatture sia specificato espressamente l’applicazione, da parte del datore di lavoro, dei contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali.
Ne deriva che l’obbligo di citazione del CCNL non riguarda l’imprenditore individuale senza dipendenti. La medesima considerazione è valida anche per le società senza lavoratori subordinati ad esempio Snc con solo soci operanti.
La normativa non è applicabile per le parcelle professionali (pratiche edilizie, Ape, visto di conformità ecc.) in quanto non sono considerate “opere”. Inoltre, tali spese sono escluse dal computo della somma di 70.000 euro.
Data di avvio dei lavori e varianti in corso d’opera
Come indicato in precedenza, la data determinante al fine dell’applicazione della norma è quella di avvio dei lavori. Risulta importante, in presenza di “comunicazioni edilizie” presentate agli uffici tecnici dei Comuni, tenere conto della data di inizio lavori comunicata dal committente.
Potrà senz’altro accadere che, ad un preventivo di spesa complessivo dei lavori da effettuare inferiore alla soglia dei 70.000 €, per effetto di
venga superata “a consuntivo” la soglia complessiva di 70.000 €.
In questi casi sarà senz’altro possibile “integrare” l’atto di affidamento lavori (attenzione sempre alla forma scritta), mentre per le fatture prive dell’annotazione, come da circolare 19/E/2022, andrà richiesta all’impresa esecutrice dei lavori la dichiarazione sostitutiva di atto notorio circa il CCNL applicato per i lavori eseguiti e documentati dalle fatture.