Il datore di lavoro di una società era stato condannato per l’infortunio di un dipendente che aveva riportato l’amputazione di due falangi mentre stava lavorando su un apparecchio tritacarne indossando guanti di ferro. Era stato contestato, al datore di lavoro, di non avere adeguatamente formato il lavoratore sull’utilizzo dell’attrezzatura di lavoro, con particolare riferimento alla funzione del dispositivo di protezione rappresentato dal vassoio del tritacarne (che il dipendente aveva rimosso) e sulla pericolosità insita nell’utilizzo di guanti con maglie di ferro nell’impiego del macchinario.
L’inchiesta svolta, aveva evidenziato che nessuna attività di formazione era stata effettuata al dipendente, anche se quest’ultimo aveva affermato che era consapevole del fatto che togliere il vassoio era pericoloso e di avere già lavorato con macchine simili. Per i giudici di merito, il fatto che il lavoratore avesse una generica consapevolezza della necessità di usare i dispositivi di protezione non era sufficiente, in quanto il datore di lavoro avrebbe dovuto intervenire sensibilizzandolo maggiormente al problema dei rischi cui poteva andare incontro, impartendogli specifiche direttive.
Con il ricorso alla Cassazione l’imputato aveva contestato l’illogicità della decisione, in quanto il lavoratore era stato adeguatamente formato sulle modalità del corretto uso del tritacarne, considerando anche che il dipendente aveva dichiarato di avere lavorato per molti anni con tale attrezzature e di essere stato fornito di tutti i dispositivi di protezione.
La Cassazione ha invece confermato la decisione della Corte d’Appello.
In allegato il testo della sentenza della Corte di Cassazione penale, sezione IV, del 26 maggio 2014, n. 21242.