DICHIARAZIONE IVA 2025: COME CORREGGERE ERRORI E OMISSIONI DOPO LA SCADENZA

Quando è possibile correggere, come farlo e con quali effetti fiscali

Il 30 aprile è scaduto il termine ordinario per l’invio della dichiarazione annuale Iva relativa all’anno di imposta 2024. Tuttavia, la normativa fiscale prevede la possibilità di trasmettere una dichiarazione integrativa, che consente di rettificare i dati originariamente inviati all’Agenzia delle Entrate, anche in un secondo momento.

Requisiti preliminari per l’invio della dichiarazione integrativa

La condizione indispensabile per poter presentare una dichiarazione IVA integrativa è che la dichiarazione originaria sia stata validamente trasmessa entro il 30 aprile. Non è, quindi, possibile sanare la mancata presentazione con una semplice rettifica: in tal caso, si rientra nella fattispecie di dichiarazione tardiva, sempre se presentata entro 90 giorni dal termine di scadenza, pagando una sanzione minima mediante ravvedimento operoso. Decorsi i 90 giorni, la dichiarazione si considera, invece, omessa, e sconta una sanzione più gravosa.

Modalità di invio e scelta del codice corretto

La dichiarazione integrativa deve essere compilata nella sua interezza, con i dati corretti, e inviata per via telematica secondo le modalità previste per la dichiarazione ordinaria.

Nel frontespizio del modello IVA, è necessario indicare l'apposito codice che identifica la natura della rettifica:

Codice 1 – Dichiarazione integrativa “generale”

Si utilizza ai sensi dell’art. 8, comma 6-bis del DPR 322/1998, per rettificare errori o omissioni, anche rilevanti, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione originaria.

Può riguardare:

  • maggiore o minore imponibile;
  • IVA a debito o a credito errata;
  • maggiore eccedenza detraibile non indicata;
  • qualsiasi altro elemento che incida sul calcolo del tributo.

In questi casi, si applicano le sanzioni amministrative previste, ma il contribuente può beneficiare dell’istituto del ravvedimento operoso, riducendo l'importo dovuto in base al tempo trascorso.

Codice 2 – Dichiarazione correttiva su comunicazione dell’Agenzia

Si adotta quando la rettifica è conseguente a una comunicazione ricevuta dall'Agenzia delle Entrate ai sensi della Legge 190/2014, art. 1, commi 634-636.

Queste segnalazioni possono derivare da:

  • controlli automatici o incroci con banche dati esterne;
  • comunicazioni da parte di soggetti terzi;
  • verifiche su ricavi, compensi, redditi, volume d’affari, crediti d’imposta, ecc.

Anche in questo caso, la correzione può avvenire spontaneamente, con applicazione delle relative sanzioni, eventualmente ridotte tramite ravvedimento.

Effetti della dichiarazione integrativa: detrazione, compensazione e rimborso dell’IVA a credito

Se dalla dichiarazione integrativa emerge un minor debito IVA oppure una maggiore eccedenza detraibile, l’impresa può scegliere tra diverse opzioni:

Entro il termine della dichiarazione dell’anno successivo:

  • portare in detrazione l’eccedenza risultante in sede di liquidazioni periodiche o nella successiva dichiarazione annuale;
  • utilizzare il credito in compensazione nel modello F24;  
  • richiedere il rimborso dell’importo, se sussistono le condizioni di cui agli articoli 30 e 34, comma 9, del DPR 633/1972.

Oltre il termine della dichiarazione dell’anno successivo:

  • il credito potrà essere compensato solo a partire dai debiti maturati dall’anno d’imposta successivo a quello in cui viene presentata l’integrativa; 
  • in alternativa, potrà essere chiesto a rimborso, sempreché siano rispettati i requisiti soggettivi e oggettivi previsti per la restituzione.

Dichiarazioni Iva tardive: validità entro 90 giorni

Quando la dichiarazione non è stata trasmessa entro il termine del 30 aprile 2025, è ancora possibile sanare la posizione presentandola entro 90 giorni, ossia entro il 29 luglio 2025. In questo caso, si parla di dichiarazione tardiva, che mantiene comunque la sua validità giuridica ma comporta l’applicazione di sanzioni, sia per la presentazione tardiva che per il versamento effettuato oltre i termini.

Per i soggetti passivi Iva che si trovano ad aver commesso errori, l’attuale normativa offre strumenti efficaci e strutturati per intervenire in modo conforme, anche oltre i termini di legge. Agire con tempestività e competenza permette non solo di sanare le irregolarità, ma anche di recuperare risorse finanziarie sotto forma di crediti IVA non precedentemente valorizzati.

  • Data inserimento: 12.05.25
  • Inserito in:: FISCO
  • Notizia n.: 6739