A partire dal 2025, il quadro normativo sulla correzione degli errori contabili subisce una svolta significativa grazie al decreto approvato preliminarmente dal Consiglio dei Ministri il 14 luglio 2025.
La modifica punta a semplificare le procedure amministrative e fiscali, garantendo maggiore chiarezza e rapidità agli imprenditori e ai professionisti che si trovano ad affrontare errori di rilevazione nei propri bilanci.
Rilevanza dell’errore: la vera novità
Il cuore della riforma è rappresentato dalla netta separazione tra errori rilevanti e non rilevanti, concetto già noto grazie ai principi contabili nazionali, in particolare l’OIC 29.
La rilevanza dipende dalla capacità dell’errore di influenzare le decisioni economiche degli “utilizzatori” del bilancio: se l’errore può cambiare la percezione di patrimonio o reddito, è definito “rilevante”.
In particolare, si possono definire:
Come correggere gli errori dal 2025
Per gli errori contabili che risultano rilevanti, la disciplina non cambia, infatti sarà obbligatorio utilizzare la dichiarazione integrativa.
Tale procedura garantisce la rettifica delle informazioni fiscali e contabili con impatto significativo sul reddito o sul patrimonio.
Per gli errori non rilevanti, invece, viene introdotta una procedura semplificata molto attesa:
Condizioni per la correzione degli errori non rilevanti
Le condizioni per la correzione degli errori non rilevanti sono:
Che vantaggi offre la nuova disciplina?
La nuova disciplina offre alcuni vantaggi rilevanti:
Il nuovo scenario normativo richiede maggiore consapevolezza e tempestività nell’analisi e nella correzione degli errori contabili ovvero classificare rapidamente l’errore tra rilevante e non rilevante, agire tempestivamente per sfruttare le nuove semplificazioni e per evitare di incorrere nei limiti temporali o decadere dai benefici a causa di controlli in corso, documentare il percorso di valutazione e le correzioni effettuate per garantire trasparenza.