Negli ultimi anni sono nate varie Associazioni e Organizzazioni che rappresentano il settore orafo, impegnate con le loro molteplici iniziative a promuovere la Responsabilità Sociale e ambientale e l’approvvigionamento responsabile allo scopo di sviluppare vari schemi di Certificazione. Tra questi possiamo citare il Responsible Jewelery Council (RJC), la London Bullion Market Association (LBMA) e il Dubai Multi Commodities Centre (DMCC), in questo articolo focalizzeremo la nostra attenzione su sullo schema Responsible Jewelery Council (RJC), gli altri, saranno ampiamente illustrati successivamente.
Il (RJC) nasce circa 15 anni fa, quando un gruppo di 14 organizzazioni appartenenti al mondo orafo e delle pietre preziose decisero di fondare un’Organizzazione Non-Profit internazionale, destinata a raccogliere un numero sempre crescente di aziende operanti nella filiera dei gioielli.
L’ RJC ha partecipato con molteplici Organizzazioni sulle tematiche dell’approvvigionamento responsabile, aumentando la consapevolezza delle buone prassi per costruire una filiera responsabile.
In pochi anni al RJC è stato riconosciuto il merito di posizionarsi come un riferimento per le aziende orafe grazie all’elaborazione di normative basilari per il comparto. Al Responsible Jewelery Council va attribuita l’implementazione del Codice di Condotta e lo standard Chain-of-Custody per i metalli preziosi, basati su principi internazionali consolidati per caldeggiare norme e prassi operative responsabili dalla miniera alla vendita al dettaglio.
Le aziende appartenenti al RJC si impegnano ad osservare e divulgare i suddetti principi di Responsabilità Sociale lungo tutta la filiera attestando di lavorare eticamente, tutelando l’ambiente secondo corrette prassi gestionali e nel rispetto di diritti umani.
In questo senso, le aziende devono ottenere attraverso il superamento di un audit di III parte ed entro due anni dalla membership, la Certificazione RJC fondata sul rispetto del Code of Practice RJC.
Da qualche anno è stata sviluppata una Certificazione volontaria sulla Catena di Custodia (Chain of Custody), per dare un supporto alle aziende che desiderano fornire ai propri buyers, e non solo, una garanzia indipendente riguardo all’approvvigionamento responsabile di materiali e documentabile che i metalli e le pietre preziose utilizzati non provengono da conflict zone.
La Certificazione di tali sistemi offre una garanzia certa e identificabile basata su determinati standard prestabiliti.
Informazioni in merito a quanto sopra possono essere chieste al settore ambiente di Confartigianato Vicenza: risponde Ing. Danilo Vitale – tel. 0444/ 168488 – e.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.