La manovra di bilancio 2025 conferma anche per gli anni 2025, 2026 e 2027 le soglie di esenzione fringe benefit già previste per l’anno di imposta 2024; continua quindi ad applicarsi la discriminante tra lavoratore dipendente con figli a carico e lavoratore senza figli a carico.
La proroga concessa dovrà poi essere coordinata anche con le altre due novità previste dalla manovra:
La scorsa legge di bilancio ha stabilito, per i fringe benefit erogati nel 2024, la soglia di esenzione pari a:
Quindi, non concorreranno a formare il reddito complessivo nel limite degli anzidetti importi, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche relative:
nonché alle somme erogate o rimborsate relative:
La condizione, a cui è subordinato il limite più elevato di € 2.000, è soddisfatta se il lavoratore dichiara al datore di lavoro, in apposita autocertificazione, di averne diritto.
Il limite “maggiorato” è riconosciuto:
Rimane invariata la norma secondo la quale, in caso di superamento della soglia di esenzione di € 1.000/2.000, l’intera somma dovrà essere assoggettata a Irpef/addizionali.
Nuova soglia di esenzione per i neoassunti
I commi da 386 a 389 della Legge Bilancio 2025 introducono un regime transitorio di esenzione IRPEF in favore dei lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato nel 2025.
Detta esenzione concerne, per i primi due anni a decorrere dalla data di assunzione, nel limite di 5.000 euro annui, le somme erogate direttamente dai datori di lavoro, o rimborsate da essi ai summenzionati lavoratori per il pagamento:
Ai fini del beneficio, è necessario che il lavoratore:
A proposito di questa nuova esenzione, il dossier alla Legge di Bilancio 2025, evidenzia quanto segue: