LA LEGGE DI BILANCIO 2025
La manovra di bilancio 2025 conferma anche per gli anni 2025, 2026 e 2027 le soglie di esenzione fringe benefit già previste per l’anno di imposta 2024; continua quindi ad applicarsi la discriminante tra lavoratore dipendente con figli a carico e lavoratore senza figli a carico.
La proroga concessa dovrà poi essere coordinata anche con le altre due novità previste dalla manovra:
- la prima novità consiste nella previsione normativa secondo la quale, dall’anno d’imposta 2025, possono considerarsi fiscalmente a carico solo i figli di età non superiore a 30 anni, salvo che si tratti di figli disabili;
- la seconda novità è riferita alla nuova soglia di esenzione prevista per i lavoratori neoassunti del 2025.
La scorsa legge di bilancio ha stabilito, per i fringe benefit erogati nel 2024, la soglia di esenzione pari a:
- 2.000 euro in caso di figli a carico;
- 1.000 euro in assenza di figli a carico.
Quindi, non concorreranno a formare il reddito complessivo nel limite degli anzidetti importi, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche relative:
- al servizio idrico integrato;
- alla fornitura di energia elettrica;
- alla fornitura di gas naturale
nonché alle somme erogate o rimborsate relative:
- alle spese per la locazione dell’abitazione principale; e/o
- alle spese per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.
La condizione, a cui è subordinato il limite più elevato di € 2.000, è soddisfatta se il lavoratore dichiara al datore di lavoro, in apposita autocertificazione, di averne diritto.
Il limite “maggiorato” è riconosciuto:
- per ogni genitore anche qualora il figlio sia a carico di entrambi i genitori;
- nonché quando i genitori non siano beneficiari di nessuna detrazione fiscale in ragione del riconoscimento dell’assegno unico universale per i figli a carico.
Rimane invariata la norma secondo la quale, in caso di superamento della soglia di esenzione di € 1.000/2.000, l’intera somma dovrà essere assoggettata a Irpef/addizionali.
Nuova soglia di esenzione per i neoassunti
I commi da 386 a 389 della Legge Bilancio 2025 introducono un regime transitorio di esenzione IRPEF in favore dei lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato nel 2025.
Detta esenzione concerne, per i primi due anni a decorrere dalla data di assunzione, nel limite di 5.000 euro annui, le somme erogate direttamente dai datori di lavoro, o rimborsate da essi ai summenzionati lavoratori per il pagamento:
- dei canoni di locazione;
- delle spese di manutenzione dei fabbricati presi in locazione dagli stessi lavoratori.
Ai fini del beneficio, è necessario che il lavoratore:
- abbia un reddito da lavoro dipendente, riferito all'anno d'imposta 2024, non superiore a 35.000 euro;
- abbia trasferito la residenza nel comune della sede di lavoro (e detto comune sia distante più di 100 chilometri dal comune di precedente residenza);
- rilasci al datore di lavoro apposita autocertificazione con cui attesti il luogo di residenza nei sei mesi precedenti la data di assunzione.
A proposito di questa nuova esenzione, il dossier alla Legge di Bilancio 2025, evidenzia quanto segue:
- non si applica per la determinazione della base imponibile al fine della contribuzione previdenziale e assistenziale;
- le somme oggetto dell'esenzione sono incluse nel computo del valore ISEE del nucleo familiare e nei calcoli previsti ai fini dell'accesso alle prestazioni di previdenza e assistenza sociale;
- il beneficio può applicarsi in relazione alle spese inerenti all'abitazione principale e ai relativi oneri accessori.