Le detrazioni per le spese per interventi di efficienza energetica, di recupero del patrimonio edilizio e per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici

Con la circolare n. 29/E l’Agenzia fornisce chiarimenti in merito alla corretta applicazione delle detrazioni per le spese finalizzate al risparmio energetico, per le ristrutturazioni edilizie e per l’acquisto di mobili e elettrodomestici.

Il Decreto 63/2013 convertito nelle legge 90/2013 ha introdotto una serie di disposizioni in relazione agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici.

In particolare :

  • ·        sono stati estesi fino al 31.12.2013  i benefici della detrazione al 50% con il limite massimo di 96.000 euro, delle spese di ristrutturazione degli edifici;
  • ·        in sede di conversione in legge è stata introdotta la detrazione nella misura del 65%  delle spese sostenute dal 4 agosto 2013 al 31.12.2013 per gli interventi antisismici su edifici che ricadono nelle zone sismiche ad alta pericolosità;
  • ·        per i contribuenti che fruiscono della detrazione per le ristrutturazioni edilizie è stata introdotta la possibilità di fruire della detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ ( A per i forni) da destinare all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, su un importo massimo di 10.000;
  • ·        sono stati estesi al 31.12.2013 ( 30 aprile 2014 per i condomini), i benefici della detrazione delle spese sostenute per interventi di risparmio energetico sugli edifici elevando la percentuale dal 55% al 65%.

DETRAZIONE SPESE DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

Alle spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del D.L. 63/2013) al 31 dicembre 2013, per gli interventi volti alla riqualificazione energetica degli edifici (articolo 1 della Legge n. 296/2006 commi da 344 a 347), si applica la detrazione IRPEF/IRES nella misura del 65% in luogo del 55%.

A seguito delle modifiche intervenute con la legge di conversione ( Legge 90/2013) sono rientrati nell’agevolazione anche i seguenti interventi che nel decreto 63/2013 erano invece stati esclusi dalla agevolazione :

  • interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia,
  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Per gli interventi relativi a parti comuni di edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis c.c. o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il condominio, la detrazione del 65% vale per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 30 giugno 2014.

Rientrano nelle parti comuni
  • tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune, come il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate;
  • ·        le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l'alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all'uso comune;
  • le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all'uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell'aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche.

L’agevolazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

La soglia massima di detrazione è rimasta invariata.

Poiché la soglia massima di detrazione è rimasta invariata si riduce il limite massimo di spesa agevolabile come di seguito evidenziato:

  1. Riqualificazione energetica “globale” (art.1, comma 344, della legge 296/2006)

-        detrazione max 100.000 euro

-        Limite spesa     181.818,18  ( considerando il 55%)

-        Limite spesa     153.846,15  ( considerando il 65%)

 

 

  1. Interventi sull’involucro di edifici esistenti

Interventi sull’involucro di edifici esistenti, sue parti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache orizzontali, verticali, finestre comprensive di infissi, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno e verso vani non riscaldati che rispettano i requisiti di trasmittanza termica di cui al decreto del Ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008 e successivamente modificati dal decreto 6 gennaio 2010 (art.1, comma 345, della legge 296/2006)

 detrazione max 60.000 euro

-        Limite spesa     109.090,91  ( considerando il 55%)

-        Limite spesa     92.307,69  ( considerando il 65%)

  1. Installazione di pannelli solari e di sistemi termodinamici a concentrazione solare

Installazione di pannelli solari e di sistemi termodinamici a concentrazione solare per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università (art.1, comma 346, della legge 296/2006 e R.M. n.12/E del 7 Febbraio 2011)   

-        detrazione max 60.000 euro

-        Limite spesa     109.090,91  ( considerando il 55%)

-        Limite spesa     92.307,69  ( considerando il 65%)

  1. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, integrale o parziale, con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione (art.1, comma 347, della legge 296/2006)                      

-        detrazione max 30.000 euro

-        Limite spesa     54.545,45  ( considerando il 55%)

-        Limite spesa     46.153,85  ( considerando il 65%)

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, integrale o parziale, con impianti con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto ed equilibratura del sistema di distribuzione. Sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. (art.1, comma 347, della legge 296/2006 e art.1, comma 286, legge 244/2007) 

-        detrazione max 30.000 euro

-        Limite spesa     54.545,45  ( considerando il 55%)

-        Limite spesa     46.153,85  ( considerando il 65%)

La detrazione nella misura del 65% decorre dal 6 giugno 2013, data di entrata in vigore del DL 63/2013, anche per le modifiche apportate dalla legge di conversione.

Al fine stabilire la decorrenza della detrazione nella misura del 65% occorre distinguere se le spese siano state sostenute:

  • da persone fisiche / lavoratori autonomi / enti non commerciali
  • da imprese individuali / società / enti commerciali

Le persone fisiche devono fare riferimento al  criterio di cassa, ossia, alla data dell’effettivo pagamento, a prescindere dalla data di avvio dell’intervento.

Esempio

Intervento iniziato a maggio 2013, per il quale sono stati effettuati pagamenti a maggio, luglio e settembre.

In tal caso si applica l’aliquota pari al

  • 55% per le spese pagate a maggio
  • 65% per le spese pagate a luglio e settembre;

Le imprese individuali / società / enti commerciali devono fare riferimento al criterio di competenza, ossia alla data di ultimazione della prestazione. Non assumono  alcuna rilevanza

  • la data di avvio dell’intervento;
  • la data di effettuazione dei pagamenti.

Tali principi vanno applicati anche per la verifica del sostenimento delle spese entro il 31.12.2013 (30.6.2014, per gli interventi su edifici condominiali).

DETRAZIONE PER INTERVENTI DI RECUPERO EDILIZIO

Dopo l’intervento del  Dl 83/2012 e del DL 63/2013  la misura della la detrazione sugli interventi di ristrutturazione edilizia si applica nel modo seguente:

-       36% delle somme spese (bonifici effettuati) fino al 25 giugno 2012, per un ammontare massimo di spesa di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare;

-       50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 30.06.2013, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare, tenendo conto delle spese effettuate fino al 25 giugno 2012 , prorogata fino al 31.12.2013 dal Dl 63/2013

Per tutto  il periodo d’imposta 2013, la detrazione è perciò pari al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare  tenendo conto, in caso di mera prosecuzione dei lavori, delle spese sostenute negli anni precedenti.

Dal 1° gennaio 2014, la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare.

L’agevolazione si applica a tutti gli interventi elencati nell’art. 16-bis del Tuir, compresi quelli a favore dell’acquirente assegnatario degli immobili facenti parte di un edificio ristrutturato.

In tale ultimo caso, la detrazione si applica per interventi di ristrutturazione riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedono, entro 6 mesi dalla data del termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. L’acquirente o l’assegnatario ha diritto alla detrazione Irpef del 50% calcolata, indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, su un importo forfetario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione, risultante dall’atto di acquisto o di assegnazione.

Il limite su cui calcolare l'agevolazione( il 50%) è di 96.000 euro.

  1. 1.      INTERVENTI ANTISISMICI SU EDIFICI SITUATI IN ZONE AD ALTA PERICOLOSITÀ

Il comma 1-bis dell’art. 16 introdotto nella fase di conversione in legge del DL 63/2013 prevede una detrazione nella misura del 65%, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare:

  • ·        per le spese sostenute per l’adozione di misure antisismiche le cui procedure autorizzatorie sono state attivate dal 5 agosto 2013;
  • ·        su edifici adibiti ad abitazione principale e produttivi;
  • ·        ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2 O.P.C.M. n. 3274/2003).

La detrazione spetta per spese sostenute fino al 31 dicembre 2013.

Gli interventi per l’adozione di misure antisismiche e per l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici.

Se riguardano i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari

Sono privilegiati gli interventi su edifici ove si svolge la vita familiare o abitativa delle persone.

Per costruzione adibita ad abitazione principale si intende l’abitazione ove la persona fisica o i suoi familiari dimorano abitualmente secondo le regole stabilite in ambito Irpef.

Per costruzioni adibite ad attività produttive si intendono i fabbricati in cui si svolgono “attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali e non commerciali”.

Possono beneficiare della detrazione sia i soggetti Irpef che i soggetti Ires che possiedono o detengono l’immobile in base ad un diritto di proprietà o altro diritto reale, contratto di locazione o altro diritto personale di godimento.

Gli interventi di cui sopra, riferiti ad unità immobiliari abitative che non siano destinate ad abitazione principale, possono fruire della detrazione del 50% disposta dall’art. 16-bis del Tuir, in luogo del 65% per le spese sostenute fino al 31.12.2013.

Alla detrazione per gli interventi in oggetto si applica la disciplina di cui all’art. 16-bis, comma 1, lettera i) del Tuir.

La detrazione va ripartita in 10 quote annuali.

  1. 2.      DETRAZIONE PER L’ACQUISTO DI MOBILI ED ELETTRODOMESTICI

L’art. 16, comma 2 del DL 63/2013, ha introdotto la detrazione del 50% delle spese sostenute, nel limite di 10.000 euro per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo degli immobili su cui sono stati effettuati interventi di ristrutturazione di cui all’art. 16-bis del Tuir.

L’Agenzia delle entrate con la Circolare 29/E/2013 del 18 settembre scorso ha chiarito le modalità e le condizioni per fruire della detrazione.

Le condizioni per poter beneficiare della nuova detrazione sono sostanzialmente  due:

a)     l’esecuzione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio;

b)     l’acquisto di mobili/grandi elettrodomestici nuovi destinati all’arredo dell’immobile oggetto dell’intervento di cui sopra.

Esecuzione di un intervento di recupero edilizio

La prima condizione per fruire della detrazione di cui sopra è l’esistenza a monte di un intervento di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16-bis del Tuir.

L’Agenzia precisa che i lavori funzionali alla fruizione della detrazione non sono essenzialmente quelli riconducibili alla categoria della ristrutturazione edilizia ( art. 3 comma 1 lettera d) del DPR 380/2001) ma anche :

  • la manutenzione straordinaria ( lettera b) del DPR 380/2001);
  • il restauro e risanamento conservativo (lettera c) del DPR 380/2001);

effettuate su singole unità immobiliari residenziali.

Per gli interventi effettuati sulle parti comuni condominiali sono agevolabili oltre a quelli sopra enunciati anche quelli rientranti nella manutenzione ordinaria di cui alla  lettera a) del citato art. 3 del DPR 380/2001.

Gli interventi effettuati sulle parti comuni condominiali non consentono ai singoli condomini di acquistare mobili o grandi elettrodomestici da destinare all’arredo della propria unità abitativa.

Per i lavori effettuati sulle parti comuni condominiali, i singoli condomini potranno fruire della detrazione pro-quota delle spese sostenute per l’acquisto dell’arredo delle parti comuni (ad esempio sala riunioni, abitazione del portiere). 

L’Agenzia indica la necessità di una diretta correlazione tra l’immobile oggetto di intervento e la destinazione dell’arredamentoNon è richiesto invece un collegamento specifico tra la parte dell’immobile oggetto di intervento e la zona dell’immobile destinataria dell’arredo. Ad esempio l’intervento di ristrutturazione del bagno  consente di fruire della detrazione del 50% per l’acquisto dei mobili della cucina dello stesso immobile.

L’Agenzia delle entrate riepilogando gli interventi di ristrutturazione funzionali all’acquisto dei mobili ed elettrodomestici con la detrazione del 50%, esclude gli interventi minori previsti dall’art. 16-bis del Tuir quali ad esempio quelli finalizzati al compimento di atti illeciti da parte di terzi o ad evitare infortuni domestici.

Costituiscono il presupposto per la fruizione del bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici:

  • gli interventi di manutenzione ordinaria sulle parti comuni condominiali degli edifici residenziali (art. 3 comma 1 lett. a) DPR 380/2001);
  • gli interventi di manutenzione straordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali e sulle singole unità immobiliari (art. 3 comma 1 lett. b) DPR 380/2001);
  • gli interventi di restauro e risanamento conservativo  sulle parti comuni di edifici residenziali e sulle singole unità immobiliari (art. 3 comma 1 lett. c) DPR 380/2001);
  • gli interventi di ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edifici residenziali e sulle singole unità immobiliari (art. 3 comma 1 lett. d) DPR 380/2001);
  • la ricostruzione ed il ripristino dell’immobile danneggiato da eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • il restauro e risanamento conservativo ( art. 3 comma 1 lett. c) e d) DPR 380/2001) di interi edifici eseguiti dalle imprese di costruzione o di ristrutturazione, ceduti o assegnati entro 6 mesi dal termine dei lavori.

Acquisto di mobili e grandi elettrodomestici

Sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici “nuovi”.   A titolo esemplificativo l’Agenzia fornisce un elenco di beni che rientrano nella categoria dei mobili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione, che completano l’arredamento dell’immobile.

Non sono agevolati invece gli acquisti di porte , di pavimentazioni, ( ad esempio il parquet) di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Sono agevolabili  anche:

-       gli acquisti di grandi elettrodomestici, purchè rientranti nella categoria A+ o A per i forni, se per tali tipologie è prevista l’etichetta energetica;

-       apparecchiature per le quali non è prevista l’etichetta energetica .

Per quanto attiene l’individuazione dei grandi elettrodomestici l’Agenzia richiama l’allegato 1B del D.Lgs 26 giugno 2005 n. 151 secondo cui rientrano in tale categoria a titolo esemplificativo frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Sono agevolabili anche le spese di trasporto e montaggio dei beni acquistati purché siano rispettate le modalità di pagamento prescritte dalla norma.

I soggetti ammessi a beneficiare dell’agevolazione sono coloro che fruiscono  della detrazione del 50% per avere  sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio a partire dal 26 giugno 2012.  Di conseguenza la detrazione non spetta per i soli acquisti di mobili, svincolati da ulteriori interventi di ristrutturazione.

Il bonus mobili spetta anche nel caso in cui il contribuente sostenga le spese di acquisto di mobili e grandi elettrodomestici prima di quelle di ristrutturazione, a condizione comunque che tali lavori siano già in corso al momento dell’acquisto del mobile o del grande elettrodomestico.

La data di avvio dei lavori potrà essere comprovata dalle abilitazioni amministrative correlate al tipo di intervento edilizio o dalla comunicazione preventiva alla ASL, ove richiesta. Se l’intervento non richiede comunicazioni o titoli abilitativi, la prova di esecuzione dei lavori al momento di acquisto del mobile dovrà essere prodotta attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

La detrazione spetta per i pagamenti effettuati a partire dalla data di entrata in vigore del decreto 63/2013 cioè dal 6 giugno 2013, anche per l’acquisto degli elettrodomestici.

Ammontare della spesa detraibile e adempimenti da porre in essere

L’importo massimo su applicare la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ammonta a € 10.000.  Detto importo è riferito alla singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari può fruire della detrazione di 10.000 euro per ciascuna unità ristrutturata, per l’acquisto di mobili ad esse destinati.

Il pagamento delle spese dovrà essere effettuato

-        a mezzo bonifico (comunicato stampa AE del 4 luglio 2013 ) dal quale risulti:

  • ·        la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche / Poste per i bonifici relativi ai    lavori di ristrutturazione agevolati; ( art. 16-bis DPR 917/86)
  • ·        il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • ·        il numero di partita IVA / codice fiscale del soggetto beneficiario del bonifico

-        a mezzo carte di credito o carte di debito ; (Circolare 29/E/2013)

Costituisce data di pagamento, quella di utilizzo della carta e non la data di addebito in c/c.

Non è consentito effettuare pagamenti con modalità diverse da quelle sopra descritte: assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

Per operare la detrazione è necessario documentare le spese sostenute  conservando:

  • la ricevuta del bonifico;
  • la ricevuta avvenuta transazione per pagamenti con carte di credito o di debito;
  • la documentazione di addebito sul conto corrente;
  • le fatture di acquisto con la specifica della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquistati.

Le spese vanno ripartite in 10 quote annuali di pari importo.

  • Data inserimento: 17.10.13
  • Inserito in:: FISCO
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