La Finanziaria 2025 ha segnato un punto di svolta nel panorama degli incentivi fiscali destinati alle imprese, introducendo aggiornamenti significativi per il credito d’imposta e il bonus investimenti nell’ambito della Transizione 5.0.
Tali modifiche non solo semplificano le procedure burocratiche, ma offrono anche una nuova struttura di aliquote e meccanismi di calcolo che premiano il risparmio energetico e l’adozione di tecnologie digitali e green.
In questo approfondimento esaminiamo in dettaglio gli aspetti innovativi introdotti, concentrandoci su retroattività, scaglioni e aliquote, procedure digitali e obblighi di certificazione.
Per quanto riguarda i soggetti beneficiari, gli investimenti agevolabili e i criteri di ammissibilità, si rimanda agli articoli precedentemente pubblicati sull’argomento; in calce alla pagina i link di riferimento.
Retroattività e aggiornamento dell’iter procedurale
Retroattività del credito
Una delle principali novità consiste nella possibilità di beneficiare del credito d’imposta per investimenti effettuati già a partire dal 1° gennaio 2024. Tale retroattività permette alle imprese di aggiornare le comunicazioni e regolarizzare investimenti già realizzati, eliminando una fonte di incertezza e garantendo maggiore flessibilità.
I vantaggi procedurali che ne derivano sono:
Grazie alla retroattività, le aziende hanno l’opportunità di riconciliare gli investimenti effettuati con i benefici fiscali aggiornati, ottenendo così un supporto economico maggiore e più tempestivo per la transizione energetica e digitale.
Revisione degli scaglioni e nuove aliquote
Semplificazione degli scaglioni
Le modifiche normative hanno portato alla riduzione dei tradizionali tre scaglioni a due, rendendo il calcolo del credito d’imposta più semplice e trasparente. Ciò favorisce una migliore pianificazione degli investimenti, consentendo alle imprese di prevedere con maggiore precisione il beneficio fiscale.
Dettaglio delle nuove aliquote
Riduzione dei consumi |
Investimenti fino a 10 mln € |
Investimenti tra 10 e 50 mln € |
3-6% (struttura) / 5-10% (processo) |
35% |
5% |
6-10% (struttura) / 10-15% (processo) |
40% |
10% |
Oltre 10% (struttura) / oltre 15% (processo) |
45% |
15% |
Integrazione degli investimenti in cloud computing
I nuovi regolamenti includono anche gli investimenti in soluzioni di cloud computing – comprensive delle spese per servizi correlati – tra i beni agevolabili, riconoscendo il ruolo strategico della digitalizzazione nella trasformazione aziendale.
Impatto sul business
La struttura a doppio scaglione consente di calibrare il beneficio fiscale in modo più proporzionale all’effettivo impegno e ai risparmi energetici realizzati, favorendo decisioni d’investimento più informate e strategiche.
Focus sulle tecnologie digitali e green
Incentivi alle soluzioni green
La Finanziaria 2025 pone un forte accento sull’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale:
Spinta alla digitalizzazione
L’inclusione degli investimenti in soluzioni di cloud computing e piattaforme di monitoraggio conferma l’importanza strategica della digitalizzazione. Queste tecnologie non solo migliorano l’efficienza operativa, ma permettono anche di ottenere dati precisi sui consumi energetici, facilitando la certificazione e il controllo del risparmio realizzato.
Procedure operative digitalizzate e obblighi di certificazione
Fasi del procedimento
L’iter per accedere al credito d’imposta si articola in tre fasi fondamentali, tutte realizzate attraverso il portale “Transizione 5.0”:
Comunicazione preventiva:
Comunicazione di effettuazione ordini:
Comunicazione di completamento:
Utilizzo del credito e modalità di compensazione
Il credito, una volta confermato dal GSE, è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24, a partire da 10 giorni dalla conferma.
Obblighi di certificazione e conseguenze della decadenza
Per garantire l’efficacia e la trasparenza del beneficio, le imprese devono presentare una serie di documentazioni tecniche:
Si ricorda che il mancato rispetto degli obblighi di certificazione, il trasferimento dei beni a scopi diversi o il mancato mantenimento del livello di risparmio energetico per almeno 5 anni comporta la decadenza del credito d’imposta.