TRANSIZIONE 5.0: LE NOVITÀ DELLA FINANZIARIA 2025 PER L’INNOVAZIONE E LA SOSTENIBILITÀ

Le nuove regole per potenziare il credito d’imposta Transizione 5.0

La Finanziaria 2025 ha segnato un punto di svolta nel panorama degli incentivi fiscali destinati alle imprese, introducendo aggiornamenti significativi per il credito d’imposta e il bonus investimenti nell’ambito della Transizione 5.0.

Tali modifiche non solo semplificano le procedure burocratiche, ma offrono anche una nuova struttura di aliquote e meccanismi di calcolo che premiano il risparmio energetico e l’adozione di tecnologie digitali e green.

In questo approfondimento esaminiamo in dettaglio gli aspetti innovativi introdotti, concentrandoci su retroattività, scaglioni e aliquote, procedure digitali e obblighi di certificazione.

Per quanto riguarda i soggetti beneficiari, gli investimenti agevolabili e i criteri di ammissibilità, si rimanda agli articoli precedentemente pubblicati sull’argomento; in calce alla pagina i link di riferimento.

Retroattività e aggiornamento dell’iter procedurale

Retroattività del credito

Una delle principali novità consiste nella possibilità di beneficiare del credito d’imposta per investimenti effettuati già a partire dal 1° gennaio 2024. Tale retroattività permette alle imprese di aggiornare le comunicazioni e regolarizzare investimenti già realizzati, eliminando una fonte di incertezza e garantendo maggiore flessibilità.

 I vantaggi procedurali che ne derivano sono:

  • flessibilità operativa: le imprese possono adeguare la prenotazione del credito anche per investimenti pregressi, sfruttando le nuove aliquote;
  • iter digitalizzato: tutte le fasi del procedimento – dalla comunicazione preventiva alla conferma e al completamento – sono gestite interamente tramite il portale “Transizione 5.0” del GSE, accessibile con SPID;
  • riduzione degli oneri burocratici: la digitalizzazione permette una gestione più trasparente e veloce, riducendo tempi e costi amministrativi.

Grazie alla retroattività, le aziende hanno l’opportunità di riconciliare gli investimenti effettuati con i benefici fiscali aggiornati, ottenendo così un supporto economico maggiore e più tempestivo per la transizione energetica e digitale.

Revisione degli scaglioni e nuove aliquote

Semplificazione degli scaglioni

Le modifiche normative hanno portato alla riduzione dei tradizionali tre scaglioni a due, rendendo il calcolo del credito d’imposta più semplice e trasparente. Ciò favorisce una migliore pianificazione degli investimenti, consentendo alle imprese di prevedere con maggiore precisione il beneficio fiscale.

Dettaglio delle nuove aliquote

  • investimenti fino a 10 mln €:
    • se la riduzione dei consumi energetici raggiunge livelli moderati – dal 3 al 6% per la struttura o dal 5 al 10% per i processi – viene applicato un credito pari al 35%;
    • per riduzioni intermedie, ovvero dal 6 al 10% (struttura) o dal 10 al 15% (processo), il beneficio sale al 40%;
    • per risparmi ancora maggiori (oltre il 10% per la struttura o oltre il 15% per i processi), il credito raggiunge il 45%.
  • investimenti tra 10 e 50 mln €:
    in questo range vengono applicate aliquote ridotte, rispettivamente del 5%, 10% o 15% in funzione del risparmio energetico conseguito, in linea con l’investimento di risorse più consistenti.

 

Riduzione dei consumi

  Investimenti fino a 10 mln €

 Investimenti tra 10 e 50 mln € 

3-6% (struttura) / 5-10% (processo)

35%

5%

6-10% (struttura) / 10-15% (processo)

40%

10%

Oltre 10% (struttura) / oltre 15% (processo)

45%

15%

 

Integrazione degli investimenti in cloud computing

I nuovi regolamenti includono anche gli investimenti in soluzioni di cloud computing – comprensive delle spese per servizi correlati – tra i beni agevolabili, riconoscendo il ruolo strategico della digitalizzazione nella trasformazione aziendale.

Impatto sul business

La struttura a doppio scaglione consente di calibrare il beneficio fiscale in modo più proporzionale all’effettivo impegno e ai risparmi energetici realizzati, favorendo decisioni d’investimento più informate e strategiche.

Focus sulle tecnologie digitali e green

Incentivi alle soluzioni green

La Finanziaria 2025 pone un forte accento sull’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale:

  • autoproduzione di energia: gli impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, destinati all’autoconsumo, rientrano tra i progetti prioritari;
  • efficienza energetica: le misure premiano anche l’adozione di sistemi per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi, incentivando l’utilizzo di impianti fotovoltaici e altre tecnologie green;
  • maggiore efficienza dei moduli fotovoltaici: i moduli prodotti in Europa, se raggiungono livelli di efficienza elevata, possono beneficiare di maggiorazioni che arrivano fino al 50%, incentivando così l’uso di tecnologie all’avanguardia.

Spinta alla digitalizzazione

L’inclusione degli investimenti in soluzioni di cloud computing e piattaforme di monitoraggio conferma l’importanza strategica della digitalizzazione. Queste tecnologie non solo migliorano l’efficienza operativa, ma permettono anche di ottenere dati precisi sui consumi energetici, facilitando la certificazione e il controllo del risparmio realizzato.

Procedure operative digitalizzate e obblighi di certificazione

Fasi del procedimento

L’iter per accedere al credito d’imposta si articola in tre fasi fondamentali, tutte realizzate attraverso il portale “Transizione 5.0”:

Comunicazione preventiva:

  • prenotazione del credito tramite l’invio telematico dei dati relativi agli investimenti programmati;
  • passaggio che consente al GSE di definire l’ammontare del beneficio basandosi sulle informazioni dichiarate dall’impresa.

Comunicazione di effettuazione ordini:

  • conferma dell’avvio degli ordini, con il versamento di almeno il 20% dell’investimento previsto, attestando l’effettivo impegno economico.

Comunicazione di completamento:

  • invio della documentazione finale, corredato da tutte le certificazioni tecniche necessarie (perizia asseverata, certificazioni “ex ante” ed “ex post”, e certificazione contabile), entro il 28 febbraio 2026;
  • questo step è fondamentale per la conferma definitiva del credito d’imposta.

Utilizzo del credito e modalità di compensazione

Il credito, una volta confermato dal GSE, è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24, a partire da 10 giorni dalla conferma.

  • termini di utilizzo: il beneficio deve essere esaurito entro il 31 dicembre 2025, con possibilità di rateizzazione in cinque quote annuali;
  • incremento per le PMI: è previsto un aumento di 10.000 € per le PMI, finalizzato a coprire le spese di certificazione del risparmio energetico.

Obblighi di certificazione e conseguenze della decadenza

Per garantire l’efficacia e la trasparenza del beneficio, le imprese devono presentare una serie di documentazioni tecniche:

  • perizia asseverata: redatta da un ingegnere, perito industriale o ente certificatore;
  • certificazioni “ex ante” ed “ex post”: necessarie per dimostrare la riduzione dei consumi energetici ottenuta con gli investimenti;
  • certificazione contabile: per attestare la congruità delle spese ammissibili.

Si ricorda che il mancato rispetto degli obblighi di certificazione, il trasferimento dei beni a scopi diversi o il mancato mantenimento del livello di risparmio energetico per almeno 5 anni comporta la decadenza del credito d’imposta.

  • Data inserimento: 03.03.25
  • Inserito in:: FISCO
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