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logica degli istituti tecnici superiori di cui all’articolo
7 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
25 gennaio 2008), nonché allo svolgimento del prati-
cantato per l’accesso alle professioni ordinistiche o per
esperienze professionali.
Possono essere assunti con contratto di apprendistato
di alta formazione e di ricerca soggetti di età compre-
sa tra i diciotto anni e i ventinove anni. Per i soggetti
in possesso di una qualifica professionale a norma del
Decreto Legislativo n. 226/2005 tale contratto può es-
sere stipulato dal diciassettesimo anno di età.
Si rammenta che, in attuazione dell’art. 5 del Testo Uni-
co dell’apprendistato, la regolamentazione dell’appren-
distato di alta formazione è rimessa all’Accordo fra Re-
gione Veneto, Parti Sociali, Università e Ufficio Scola-
stico Regione del Veneto del 31 luglio 2012 (recepito
dalla DGR n. 1560 del 31.07.2012) e alla DGR n. 1685
del 07 agosto 2012, interamente richiamata dall’Accor-
do Interconfederale del 13 marzo.
Per quanto concerne la disciplina del rapporto di lavo-
ro, l’Accordo Interconfederale del 13 marzo stabilisce
che il trattamento economico dell’apprendista deve es-
sere erogato sulla base delle ore effettivamente lavo-
rate e in applicazione della percentualizzazione della
retribuzione tabellare corrispondente al livello di in-
quadramento finale al termine del periodo di apprendi-
stato secondo le percentuali indicate nell’accordo me-
desimo.
Per approfondimenti consultare il file on line:
-
Download ACC. INTERC. 13.03.2013 Occupazione e
Formazione 04.13-2.pdf
alla notizia 1010 su
www.informaimpresa.it
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ENERGIA
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Componente A3: incidenza sulle bollette
elettriche per la promozione delle fonti
rinnovabili.
Gli impianti fotovoltaici hanno fatto la parte del leone
tra le fonti rinnovabili, grazie al conto energia.
Il rimpiazzare la fonte combustibile (petrolio o carbone
o gas naturale) con altre fonti rinnovabili quali il sola-
re per produrre energia elettrica, ha portato a risulta-
ti particolarmente interessanti nel nostro Paese. Mol-
te imprese e cittadini hanno colto l’opportunità offerta,
grazie ai benefici statali, per investire nel fotovoltaico.
A livello nazionale, dai dati forniti dal GSE e aggiorna-
ti al 28/02/2013, gli impianti fotovoltaici che hanno
beneficiato e stanno beneficiando di qualsiasi forma di
incentivo pubblico (dal 1° al 5° conto energia), sono
493.041, per una potenza complessiva installata pari a
16.498.245 kW (pari a 16.498,2 MW).
Se prendiamo in considerazione il fabbisogno nazio-
nale di energia elettrica, che oscilla tra i 40.000 MW e
i 56.000 MW, nei periodi estivi il contributo di produ-
zione elettrica dagli impianti fotovoltaici rispetto alla
richiesta complessiva è consistente e, se pensiamo che
tale contributo evita di consumare ulteriori combusti-
bili fossili nelle grosse centrali di produzione, abbiamo
anche un elevato beneficio ambientale per le mancate
emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
Gli incentivi citati sopra sono riconosciuti per un perio-
do ventennale a quanti installano gli impianti fotovol-
taici; il criterio con il quale si alimenta il fondo utiliz-
zato per distribuire gli incentivi, a quanti ne hanno di-
ritto, è quello di addebitare una quota agli utenti finali
di energia elettrica. La quota addebitata è denomina-
ta “componente A3”, definita come componente per “la
promozione della produzione di energia da fonti rinno-
vabili e assimilate”. Quindi la componente A3 addebita
costi non solo per incentivare l’utilizzo della fonte sola-
re, ma anche altre fonti di energia rinnovabile.
Questa componente (A3) la si trova addebitata, in for-
ma evidente o inglobata sotto altre voci, in tutte le bol-
lette di energia elettrica, siano esse riferite ad utenze
domestiche che ad imprese, indipendentemente che
siano utenze rifornite nel mercato tutelato o nel libero
mercato. A decidere l’ammontare della componente A3
è l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas che ne sta-
bilisce il valore con cadenza trimestrale.
Analizziamo nel dettaglio i valori della componente A3
applicati negli ultimi anni fino ad oggi, e partiamo da
quando sostanzialmente sono cominciati gli incentivi,
dal 2006. Per semplificare i ragionamenti, dobbiamo
prendere a riferimento 3 casi verosimili:
1° caso:
Pasticceria che consuma 36.000 kWh/anno in
Bassa
Tensione (spesa annua di circa 6 / 8.000 €/an-
no), che ha un consumo ipotizzato per trimestre pari a
9.000 kWh.
2° caso
: Metalmeccanica che consuma 120.000 kWh/
anno in
Bassa
Tensione (spesa annua di circa 21 /
24.000 €/anno), che ha un consumo ipotizzato per tri-
mestre pari a 30.000 kWh.
3° caso
: Lav. Materie Plastiche che consuma 480.000
kWh/anno in
Media
Tensione (spesa annua di circa 80 /
90.000 €/anno), che ha un consumo ipotizzato per tri-
mestre pari a 120.000 kWh.
La spesa sostenuta dalle aziende artigiane imputabile
alla sola componente A3 è quadruplicata dal 2006 al
2012 (tabella sottostante).
Spesa annua per componente A3
kWh
2006
2012
I n c r eme n t o
2012 vs 2006
Incr. %
1°caso 36.000 443,7 1.633,86 1.190,16 268,2%
2°caso 120.000 1.479,0 5.446,20 3.967,20 268,2%
3°caso 480.000 4.836,0 17.886,80 13.050,80 269,9%
Se ipotizziamo la spesa per componente A3 per l’anno
2013 (essendo i valori dei primi due trimestri del 2013
noti, mentre gli ultimi due si possono replicare come
quelli in vigore nel 2° trimestre 2013), la tabella che
se ne ricava è la seguente:
Spesa annua per componente A3
kWh
2006
2013
I n c r eme n t o
2013 vs 2006
Incr. %
1°caso 36.000 443,7 2.005,02 1.561,32 351,9%
2°caso 120.000 1.479,0 6.683,40 5.204,40 351,9%
3°caso 480.000 4.836,0 21.951,60 17.115,60 353,9%
L’ipotesi fatta è un’approssimazione in difetto, nel sen-
so che quasi certamente il valore della componente
A3 nel 3° e 4° trimestre si incrementerà ulteriormen-
te rispetto ai valori stabiliti per il 2° trimestre 2013
(apr/giu-2013); con queste precisazioni si può afferma-
re che rispetto al 2006 i costi sostenuti dalle aziende
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Venerdì
19
aprile
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