Non ha giustificazioni in giudizio chi ruba l’energia elettrica e, di conseguenza, deve essere applicata la condanna per furto. E’ quanto accaduto ad una donna, che sosteneva di non avere le risorse per pagare le bollette, ritrovandosi sfrattata, senza lavoro e con una figlia incinta. Anzi, la Cassazione ha condannato la signora anche al pagamento di duemila euro di multa per la pretestuosità dei motivi di ricorso.
La Corte di Cassazione con la sentenza del 4 settembre 2017, n. 39884, ha precisato che i soggetti che si allacciano abusivamente alla rete elettrica commettono un furto. L’energia non è un bene indispensabile (dicono i giudici della Cassazione), poiché senza si può vivere. In termini giuridici, la mancanza di energia elettrica non provoca alcun pericolo attuale di danno grave alla persona, che giustificherebbe l’allaccio abusivo alla rete elettrica, Non ci sarebbe dunque la condizione dello stato di necessità che renderebbe lecito tale comportamento.
In allegato la sentenza della Corte di Cassazione del 04/09/2017, n. 39884.