Il provvedimento, auspicato anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, va a correggere un tema particolarmente sensibile per le Aziende che in un momento storico di estrema incertezza socio-economica, si vedevano costrette a pianificare la gestione dei propri rifiuti (ed i relativi costi) per un arco di tempo decisamente troppo ampio.
Dall’entrata in vigore del D.Lgs 116/2020, Confartigianato ha immediatamente sottolineato che tra le varie criticità emerse, l’obbligo di scelta tra pubblico e privato per smaltire i propri rifiuti non poteva avere una durata minima di 5 anni: in un contesto economico come quello attuale, le Aziende debbono essere libere di muoversi nel mercato per scegliere il fornitore migliore. A rafforzare questa tesi è intervenuta altresì – come noto – una pronuncia dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato.