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TRASPORTO MERCI - Lavoro usurante e trasporti

Confartigianato Trasporti a favore del riconoscimento del lavoro usurante la categoria

Confartigianato Trasporti, condividendo le richieste avanzate da alcuni parlamentari per il riconoscimento del lavoro usurante per gli autotrasportatori di cose per conto di terzi, tramite il Presidente nazionale della categoria, Amedeo Genedani, afferma quanto segue:

"Ormai tutti gli studi statistici e scientifici, italiani e stranieri, sono concordi nell'evidenziare la natura usurante dell'attività dell'autotrasporto di merci ed inoltre occorre, per un comprensibile senso di equità, trattare nel medesimo modo i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, e gli artigiani trasportatori di merci.

In Italia - continua Genedani - emerge una certa ambiguità di termini nel mondo della politica che sono stati sciolti dalla realtà dei fatti e che riguardavano tre dimensioni del problema: limitazioni nell'attività quotidiana, insorgenza di malattie croniche e disagi di natura psicologica.

Tra l'altro una relazione dell'Osservatorio dei rischi dell' EU-OSHA, relativa al settore dei trasporti su strada, ha posto in evidenza i pericoli, i rischi e le problematiche in materia di sicurezza e salute con una serie di dati oggettivi e inconfutabili.

Non intendo soffermarmi sui pericoli e sui rischi fisici, chimici, psicologici ed altri che sono specificati nella relazione sopracitata ma desidero sottolineare alcuni aspetti che hanno cambiato nel tempo l'attuale condizione dell'autotrasportatore.

L'introduzione del Regolamento (CE) 561/2006 da un lato ha regolamentato i tempi di guida e di riposo e la permanenza a bordo dei veicoli, ma i ritmi attuali e le sanzioni pesanti anche in caso di minimo errore (con tolleranze ridotte, di fatto, a un minuto), stanno creando un aumento considerevole dello stress (oltre naturalmente a quello dell'attività di guida in se stessa), acuito anche da due fattori non indifferenti: il comportamento sempre più esigente della "committenza" che agisce esclusivamente in termini di alto profitto e il fenomeno della concorrenza sleale causato dal cabotaggio abusivo non sufficientemente controllato.

Dall'altra parte, l'assenza di un qualsiasi rapporto tra il prezzo del servizio di trasporto ed i costi fissi dello stesso ha provocato un crescente impoverimento delle nostre  imprese artigiane.

Con l'abolizione dei "costi minimi obbligatori" e il successivo "svuotamento" dei valori indicativi dei "costi d'esercizio", si è tolto (soprattutto alle piccole imprese) qualsiasi punto di riferimento su cui orientare la propria tariffa, lasciando le imprese stesse in balia di dinamiche sempre più a vantaggio del più "forte" nel mercato, ossia il committente.

Per questa battaglia di "civiltà" del riconoscimento del lavoro usurante,  Confartigianato Trasporti non mancherà di fare fronte comune con le altre Associazioni dell'Autotrasporto sensibili al tema, predisponendo gli opportuni strumenti unitari per raggiungere l'obiettivo prefissato.

  • Data inserimento: 03.12.15