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TRASPORTO MERCI: Vertenza Autotrasporto - Resoconto incontri e sviluppo trattative col Governo.

Oltre al tema del carburante, le principali criticità che la categoria lamenta da tempo

Come noto, nei giorni scorsi si è tenuta la riunione del Tavolo Autotrasporto presso il MIMS tra la Viceministra Teresa Bellanova e le rappresentanze di categoria.

All'esito dell'incontro del 24 febbraio u.s., di cui vi abbiamo inviato nota ieri, il coordinamento nazionale delle associazioni italiane dell'autotrasporto UNATRAS (di cui Confartigianato Trasporti detiene la Presidenza) ha diramato un comunicato stampa dal quale si desumono gli elementi principali della trattativa in corso col Governo, che ha registrato alcuni positivi risultati ed altri dovranno essere formalizzati nel corso dei prossimi giorni.

La discussione avviata ufficialmente il 17 febbraio scorso partiva dalla grave crisi delle imprese, provocata soprattutto dall'aumento vertiginoso dei carburanti, che ha visto in questi giorni l'emergere di proteste spontanee con blocchi e presidi di alcuni operatori in alcune aree del Paese, concentrate soprattutto nel centro-sud.

Le rivendicazioni avanzate da UNATRAS riguardavano, oltre al tema cogente del carburante, le principali criticità che la categoria lamenta da tempo; per affrontarle in maniera organica le abbiamo divise e rappresentate in quattro macro- tematiche di intervento diversificate anche rispetto ai tempi di risposta attesi:

1. Provvedimenti economici immediati per contenere gli effetti dell'impennata senza precedenti dell'aumento del costo del carburante
2. Un meccanismo di adeguamento automatico del costo del gasolio che sia effettivamente esigibile ed immediatamente usufruibile (la norma esiste già: D.L. n.112/2008 Art. 83 –Bis, co. 5)
3. La ripubblicazione aggiornata, da parte del MIMS, dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell'autotrasporto
4. L'apertura di un tavolo permanente sulle regole in cui affrontare le principali criticità del settore tra cui: la carenza di conducenti, l'impatto delle nuove regole comunitarie, ecc.

Per completezza di informazione, vale la pena ricordare che il contesto in cui si è collocata la trattativa è quello di uno stato di emergenza sanitaria stabilito fino al 31 marzo 2022, per cui secondo il codice di autoregolamentazione di settore è inibita la proclamazione e realizzazione di alcuna azione di fermo dei servizi.
In aggiunta, lo stato di crisi in cui versa l'Italia, alle prese con pesanti, critici e trasversali effetti economici indotti dall'onda lunga della pandemia è oggi aggravato dalla congiuntura internazionale che vede l'avvio di una guerra in cui sono coinvolti, come attori, il principale fornitore di gas dell'Europa e il principale fornitore di alcune materie prime indispensabili per l'industria alimentare italiana.

Per quanto sopra, nel sottolineare che UNATRAS non ha mai proclamato alcuna azione di protesta né tanto meno un fermo nazionale, si precisa che la trattativa ad oltranza intavolata al MIMS ha avuto l'obiettivo di fornire risposte emergenziali in una fase emergenziale per l'autotrasporto, utili anche a stemperare le tensioni che si registrano in questo periodo.
A tal proposito, oltre a chiedere uno strumento di compensazione immediato per assorbire il maggior costo del gasolio, abbiamo posto come prioritario l'approfondimento dei problemi strutturali che Confartigianato Trasporti rilancia da tempo, con la conseguente implementazione di quelle regole concrete che consentano di riequilibrare le condizioni di mercato.

Nel confronto col Governo abbiamo cercato di insistere su richieste ben circostanziate che abbiamo suddiviso tra quelle a risposta immediata (caro gasolio, valori indicativi, ecc.) e quelle che richiedono tempo di intervento a medio termine (tavolo delle regole). La principale richiesta immediata avanzata è quella di individuare una modalità che possa compensare l'impennata senza precedenti del prezzo del gasolio alla pompa. Evidenziati gli incrementi che le imprese di autotrasporto devono sostenere per l'incremento di una voce di costo che rappresenta oltre il 30% dei costi di gestione totali, trovare la soluzione tecnicamente possibile non è proprio di immediata soluzione come qualcuno vuole fare credere.
Considerato che l'attuale credito d'imposta per rimborso accise è il massimo consentito dalle norme comunitarie, aumentare i circa 21 centesimi oggi riconosciuti agli autotrasportatori per compensare i maggiori costi sostenuti per i consumi di gasolio per autotrazione è un'operazione impossibile. Lo vieta la Direttiva 2003/1996/CE che stabilisce il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e che, al suo Allegato II, punto 8, nel prevedere una riduzione dell'aliquota dell'accisa sul gasolio utilizzato dagli operatori del trasporto su strada, ha anche stabilito che l'imposta dovuta per accisa non può scendere sotto a euro 423,00 per mille litri di prodotto (originariamente l'importo era di euro 370 portato a 423 con D.L.gs n.26 del 2.2.2007). Considerato che l'imposta di accisa complessiva attuale è di euro 0,61740/litro, sottraendo ad esso la riduzione ad oggi riconosciuta alle imprese di autotrasporto, si raggiunge già il limite di euro 0,423 al di sotto del quale non si può scendere. Quindi, nonostante ciò che si continua a sentire in giro, bisogna prendere coscienza che normativamente e politicamente è insostenibile perseguire nella richiesta di aumentare l'importo dell'accisa rimborsata trimestralmente.

Preso atto delle difficoltà di trovare una soluzione sul tema, l'ultima proposta governativa prospettata dalla Viceministra Bellanova prevede un complesso di misure che comprende un pacchetto economico ed un pacchetto normativo che va nella direzione da noi auspicata.

Ribadita l'impossibilità di prevedere una norma sulle accise del gasolio per autotrazione, si sono ottenuti ulteriori 80 milioni di risorse economiche in aggiunta ai 240 milioni strutturali (già garantiti per il triennio 2022-2024), che saranno così suddivisi:

• credito d'imposta del 15% sul costo di acquisto dell'Adblue (30 milioni)
• credito d'imposta del 20% sul costo di acquisto del GNL (25 milioni)
• riduzione pedaggi autostradali (20 milioni)
• deduzioni forfettarie spese non documentate (5 milioni)

Tali risorse saranno contenute nel Decreto Legge "Energia" che sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Allo stesso tempo parte da subito l'istruttoria per addivenire nel giro di qualche giorno alla definizione delle regole volute dalla categoria che, se efficacemente congegnate, potrebbero dare una svolta all'equilibrio contrattuale del mercato dei servizi di trasporto e consentire alle nostre imprese di recuperare direttamente dalla "merce" i maggiori costi di gestione, spostando il centro del problema sui rapporti con la committenza e sul giusto riconoscimento del ruolo della vezione nella catena logistica.

Il tavolo delle regole ha l'obiettivo di trovare un'intesa soddisfacente per le parti (vettori- committenza) su:

- esigibilità clausola gasolio su contratti scritti e verbali, attraverso la previsione dell'obbligatorietà di tale clausola come elemento essenziale del contratto; ricordiamo che l'adeguamento automatico del costo del gasolio è una circostanza già prevista e per questo si chiede sia resa effettivamente esigibile, sia in presenza di contratto scritto che in sua assenza, così come previsto dal comma 5 dell'articolo 83 bis del D.L. n.112/2008 (come modificato dall'articolo 1, comma 248, della legge n.190/2014): "nel caso in cui il contratto abbia ad oggetto prestazioni di trasporto da effettuare in un arco temporale eccedente i trenta giorni, la parte del corrispettivo corrispondente al costo del carburante sostenuto dal vettore per l'esecuzione delle prestazioni contrattuali, come individuata nel contratto o nelle fatture emesse con riferimento alle prestazioni effettuate dal vettore nel primo mese di vigenza dello stesso, è adeguata sulla base delle variazioni intervenute nel prezzo del gasolio per autotrazione, ove tali variazioni superino del 2 per cento il valore preso a riferimento al momento della sottoscrizione del contratto stesso o dell'ultimo adeguamento effettuato. Tale adeguamento viene effettuato anche in relazione alle variazioni delle tariffe autostradali italiane".

- costi obbligatori per i contratti verbali, con aggiornamento costante dei valori indicativi di riferimento pubblicati dal MIMS; nel frattempo, il 22 Febbraio 2022, come comunicatovi con nostra immediata nota, i valori indicativi sono stati aggiornati e pubblicati sul sito del Ministero.

- rafforzamento norma sui termini di pagamento, con individuazione certa di un'autorità di controllo per l'applicabilità delle sanzioni previste;

- regolamentazione efficace delle soste e delle attese al carico e scarico, con certezza della sanzione per mancato rispetto

Il Governo ha confermato la volontà di finalizzare il tutto a brevissimo ed assicurato la volontà di inserire le norme nel nuovo decreto "infrastrutture" che sarà predisposto a metà mese.

Nel frattempo la questione "caro carburanti", che ha avuto purtroppo ripercussioni negative sull'ordine pubblico e sulla libertà di circolazione in alcune circoscritte zone d'Italia, ha avuto un'eco mediatica notevole e ricevuto l'attenzione delle forze politiche parlamentari che hanno richiesto un ciclo di audizioni urgenti davanti alle Commissioni competenti sia della Camera che del Senato, a cui Confartigianato Trasporti parteciperà portando il proprio contributo.

Resta inteso che, se al termine di questi incontri non ci saranno dare risposte ritenute credibili ed utili per la categoria, Confartigianato Trasporti, insieme alle federazioni del coordinamento UNATRAS, valuterà il percorso da intraprendere e attuerà tutte le possibili azioni di autotutela nei tempi e nei modi previsti.

 

  • Data inserimento: 02.03.22