Appalti verdi: Il Piano d’azione nazionale per il GPP (Green Public Procurement – Acquisti Pubblici Verdi)
Il GPP (Green Public Procurement) è uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. I prodotti “ambientalmente preferibili” sono, per esempio, quelli meno energivori, costituiti da materiale riciclato e/o privi di sostanze nocive, di facile riciclabilità, di maggior durata oppure che siano risultato di processi produttivi meno impattanti. Dato il peso rilevante degli acquisti pubblici in termini sull’intero sistema economico dei paesi europei (in base alle stime della Commissione Europea, la spesa pubblica nei paesi membri per l’acquisto di beni, servizi e lavori ammonta annualmente a circa il 19% del relativo PIL) è evidente l’efficacia del GPP nel promuovere le condizioni per favorire la diffusione di un modello di produzione e consumo sostenibile.
Il Piano d’azione nazionale per il GPP (Green Public Procurement – Acquisti Pubblici Verdi) in sintesi
Accogliendo l’indicazione contenuta nella comunicazione della Commissione europea “Politica integrata dei prodotti, sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale”, e in ottemperanza del comma 1126, articolo 1, della legge 296/2006 (legge finanziaria 2007), il Ministero dell’Ambiente ha elaborato il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP)”. Il piano adottato con il decreto interministeriale dell’11/04/2008, ha l’obiettivo di massimizzare la diffusione del GPP presso gli enti pubblici in modo di farne dispiegare in pieno le sue potenzialità in termini di miglioramento ambientale, economico ed industriale. Tale piano, è stato aggiornato con il decreto 10/04/2013 (Gazzetta Ufficiale n. 102 del 03/05/2013).
Il PAN GPP fornisce un quadro generale sul Green Public Procurement, definisce degli obiettivi nazionali, identifica le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali e i volumi di spesa, su cui definire i “Criteri Ambientali Minimi” (CAM). Inoltre detta delle specifiche prescrizione per gli enti pubblici, che sono chiamati a:
- effettuare un’analisi dei propri fabbisogni con l’obiettivo di razionalizzare i consumi e favorire il decoupling (la dissociazione tra sviluppo economico e degrado ambientale)
- identificare le funzioni competenti per l’attuazione del GPP coinvolte nel processo d’acquisto
- redigere uno specifico programma interno per implementare le azioni in ambito GPP
In particolare invita Province e Comuni a promuovere interventi di efficienza energetica presso gli edifici scolastici di competenza.
Per la definizione dei criteri ambientali minimi stabilisce una procedura ed istituisce due organismi ad hoc, che assumono anche ulteriori compiti, ciò affinché possano rispondere alle peculiarità del sistema produttivo nazionale, pur tenendo conto delle indicazioni della Commissione Europea. Il piano prevede inoltre un monitoraggio annuale per verificarne l’applicazione, con relativa analisi dei benefici ambientali ottenuti e delle azioni di formazione e divulgazione da svolgere sul territorio nazionale.
La gestione del PAN GPP
Per assicurare la gestione del PAN GPP, il piano d’azione 2013 ha previsto:
- Il “Comitato di Gestione”, cui è affidata l’attività di coordinamento e alcuni compiti tecnici.
- Il “Tavolo di confronto permanente”, dove Ministero dell’Ambiente e CONSIP si confrontano con le centrali di acquisto regionali sui criteri ambientali minimi, prima della loro adozione e prima di esaminare le eventuali criticità riscontrate in fase di applicazione.
- Tavoli di consultazione con le associazioni di categoria, specifici per ciascuna categoria di prodotto indicata nel Piano.
In particolare l’attività di gestione prevede di:
- individuare i requisiti ambientali da introdurre nelle procedure di acquisto per le categorie di prodotti, servizi e lavori oggetto del piano stesso (Criteri Ambientali Minimi)
- programmare e realizzare le attività relative alla formazione e alla comunicazione
- impostare e svolgere il monitoraggio utile a verificare l’efficacia del piano d’azione, e controllare l’andamento degli obiettivi da perseguire.
In tal modo si darà seguito ad un metodo di lavoro che ha portato alla definizione condivisa e concertata della parte generale del PAN, che consente di valorizzare le competenze tecniche e le esperienze acquisite dei referenti degli enti o delle organizzazione cui appartengono. Alcuni componenti sono impegnati anche nel seguire attività, volte alla costruzione di una strategia italiana sulla politica integrata dei prodotti e sul consumo e produzione sostenibili, dal momento che sia il GPP che gli strumenti utili ad individuare la qualità ambientale di beni e servizi rientrano in questo più ampio ambito di politica ambientale, economica ed industriale che risponde all’obiettivo comune di modificare in chiave sostenibile i modelli di produzione e consumo. In particolare, per la redazione delle proposte di Criteri Ambientali Minimi, il Comitato di Gestione si avvale della collaborazione di specifici gruppi di lavoro composti da tecnici esperti provenienti da amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria, enti con specifiche competenze in merito.
Monitoraggio del GPP
Il 22/07/2011 è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ed il Ministero dell’ambiente. In base a tale intesa, l’Autorità raccoglierà i dati per il monitoraggio dell’applicazione del PAN GPP.
Fonte: Ministero dell'ambiente