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BONIFICI BANCARI: COSA SCRIVERE NELLA CAUSALE PER EVITARE PROBLEMI CON IL FISCO

Nel caso di trasferimenti di somme di denaro è sempre opportuno specificarne il motivo. Vediamo il perché.

La causale del bonifico descrive il motivo per cui si trasferiscono determinate somme di denaro dal nostro conto corrente, ad esempio, a quello di un’altra persona (di un’azienda, di un ente, etc).

Poiché non esiste alcun obbligo di legge che ne imponga la relativa indicazione, si deduce che il bonifico è valido anche se la causale non viene compilata.

 Tuttavia è sempre bene descrivere correttamente la causale per i seguenti due motivi:

  • di carattere pratico, per conservare una traccia dei trasferimenti di denaro eseguiti e ricordarne la motivazione;
  • per fini probatori, in caso di accertamento fiscale.

L’importanza dell’indicazione della causale nei bonifici

La causale riveste un ruolo determinante. Qualora l’Agenzia delle Entrate richiedesse delucidazioni su un bonifico, e solitamente avviene in presenza di importi rilevanti, l’assenza della causale potrebbe determinare una presunzione sfavorevole per il contribuente che ha eseguito l’operazione.

 Sul punto, la recente Ordinanza della Cassazione del 19 giugno 2024, n. 16850, di cui ne riportiamo un piccolo estratto:

“se il contribuente non fornisce valide giustificazioni dei prelievi e versamenti effettuati su conti

correnti a lui riconducibili, è legittimo l’accertamento bancario eseguito dall’Amministrazione

finanziaria ai sensi dell’articolo 32 del Testo unico sull’accertamento delle imposte sui redditi”.

In pratica rileverebbe la regola della cosiddetta “presunzione di reddito”, secondo la quale ogni versamento su un conto corrente può essere considerato reddito, a meno che non si dimostri il perché è stato effettuato quel determinato versamento.

Come compilare correttamente la causale

Si propongono di seguito gli esempi di causale più comuni da poter utilizzare.

Causale per pagamenti. Nel caso il bonifico venga effettuato per pagare dei servizi, forniture di beni o prodotti ricevuti è importante riportare nella causale i numeri identificativi delle fatture in questione. Buona norma è anche specificare se si sta pagando un acconto o l’intero prezzo del servizio;

Causale per bonus edilizia e ristrutturazioni della prima casa o parti comuni del condominio. In questo caso è necessario effettuare il cosiddetto “bonifico parlante” al fine di ottenere le detrazioni fiscali.

Il “bonifico parlante” richiede delle informazioni aggiuntive rispetto a quello ordinario, come il codice fiscale del soggetto pagante, la partita Iva dell’impresa che ha effettuato i lavori, nonché la norma di legge che consente di ottenere l’agevolazione fiscale;

Causale per pagamento parcella professionisti. Il pagamento dovrà sempre far riferimento ad un numero di fattura che andrà indicato nella causale. Un esempio potrebbe essere: “Saldo onorario dott. Rossi vs. Fattura n. xx del xx xx xxxx”;

Causale per locazione e affitto. Per le locazioni di immobili, ad uso abitativo o commerciali, nella causale va riportata la dicitura “canone di affitto” o “canone di locazione” indicando il mese e l’anno di riferimento a cui il bonifico si riferisce. Ad esempio “Canone di locazione ottobre 2024”;

Causale per prestito ad amici/parenti. Si consiglia di utilizzare il bonifico soltanto nel caso di trasferimento di denaro di entità ridotta. Per prestiti di valore più cospicuo è meglio ricorrere ad una scrittura privata. Il consiglio è di specificare la natura infruttifera del prestito per evitare un eventuale futuro accertamento fiscale per non aver dichiarato il reddito dei relativi interessi. A titolo esemplificativo, una causale potrebbe essere: “Prestito infruttifero a … (indicando il grado di parentela o nome e cognome del parente o amico)”.

  • Data inserimento: 12.09.24
  • Inserito in:: FISCO
  • Notizia n.: 6394