COME RIMEDIARE AI TARDIVI O OMESSI VERSAMENTI DELLE IMPOSTE
Il 22 agosto è stato l’ultimo giorno utile per effettuare i versamenti delle imposte derivanti dal modello Redditi 2022. Entro tale data si dovevamo regolare le imposte a saldo 2021 e quelle in acconto per il 2022 con la maggiorazione dello 0,4% in più se il pagamento non era stato eseguito entro lo scorso 30 giugno (scadenza ordinaria).
Chi non ha effettuato i versamenti, per qualsiasi motivo, entro il 22 agosto può senza dubbio rimediare applicando il ravvedimento spontaneo applicando le sanzioni e le relative riduzioni previsti dalla vigente norma.
In pratica:
- per ritardi fino a 14 giorni, si applica la sanzione giornaliera dello 0,1%;
- per ritardi da 15 a 30 giorni, si applica la sanzione fissa dell’1,5% (un decimo del 15%);
- per i ritardi da 31 a 90 giorni, si applica la sanzione fissa dell’1,67% (un nono del 15%).
Per regolarizzare correttamente il tardivo / omesso versamento, oltre all’imposta e le sanzioni, devono essere corrisposti anche i relativi interessi legali che, dal 2022, sono da calcolare nella misura dell’1,25% annuo.
Per calcolare correttamente le sanzioni (o meglio la riduzione applicabile in virtù del ravvedimento spontaneo e gli interessi legali), bisogna tenere in considerazione quanto affermato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare 27/E del 2013. È stato chiarito che il contribuente che non ha versato alcun importo né entro la scadenza iniziale (30 giugno) né entro il termine lungo (quest’anno il 22 agosto), il termine cui fare riferimento per il calcolo delle somme dovute ai fini del ravvedimento è la data naturale di scadenza (30 giugno).