CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE
Il 26 luglio il Governo ha approvato il Correttivo sui termini tributari e sul CPB. Il testo non è ancora disponibile ed il viceministro Leo ha anticipato in sintesi cosa è stato approvato in Consiglio dei Ministri.
Correttivo CPB e scadenze: la nota di Leo del 26 luglio
Il Viceministro Leo, con una nota diffusa alla stampa, ha specificato che con il decreto correttivo sulle scadenze fiscali e concordato preventivo biennale arrivano "misure di fondamentale importanza per fornire maggiore chiarezza e flessibilità ai contribuenti, facilitando il rispetto delle scadenze fiscali e rendendo più agevole la gestione degli obblighi tributari".
Inoltre, ha aggiunto, l'intervento rappresenta un passo significativo verso una maggiore efficienza e semplificazione del sistema fiscale.
La bozza del provvedimento non è ancora disponibile ma si evidenzia che nel decreto, che procede ad una ridefinizione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni, viene anche "ampliato da trenta a sessanta giorni il termine per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni".
Per il concordato preventivo biennale, recependo la condizione del Parlamento, viene introdotta un'imposta sostitutiva (flat tax) sul maggior reddito concordato con aliquote variabili dal 10 al 15 per cento in relazione al punteggio ISA ottenuto dal contribuente
Correttivo CPB: approvata la flat tax
Il Cdm ha apprvoato la Flat tax per rendere più vantaggioso il concordato preventivo biennale per le partite IVA.
Nel corso dell’esame definitivo del correttivo, i cui contenuti sono stati anticipati alla stampa nei giorni scorsi, è stata confermata la proroga della dichiarazione dei redditi al 31 ottobre.
La flat tax sul reddito incrementale rispetto al 2023 sarà strutturata su tre aliquote e rappresenta di fatto l’ultima mossa del Governo per evitare il flop del nuovo strumento di compliance fiscale.
Di fatto sono state accolte le proposte di Confartigianato prevedendo che la tassa piatta sarà strutturata su tre aliquote, sulla base del grado di affidabilità fiscale dei titolari di partita IVA:
- aliquota del 10 per cento gli affidabili fiscalmente, con punteggio ISA da 8 a 10;
- aliquota del 12 per cento per chi ha una pagella tra il 6 e l’8;
- aliquota del 15 per cento i meno “affidabili”, con voto inferiore a 6”.
Per maggiori chiarimenti in merito, risulta doveroso attendere il testo del provvedimento.