DECRETO LEGGE “RISTORI”
Il Decreto Legge 137 del 28 ottobre 2020 prevede alcune misure fiscali a sostegno delle imprese che operano nei settori colpiti dalle restrizioni del DPCM 24 ottobre 2020.
Le misure messe in campo, a differenza di quanto previsto con il D.L. 34/2020 di maggio (c.d. Decreto Rilancio), sono concesse soltanto alle attività riferite ai codici ATECO riportati in Allegato alla presente (Allegato 1 al D.L. 137/2020).
Contributo a fondo perduto
Il Decreto Ristori prevede un nuovo contributo a fondo perduto per oltre 450mila imprese, con le precisazioni che seguono.
Requisiti soggettivi
Viene riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che:
- Sono titolari di P.Iva attiva alla data del 25 ottobre 2020
- Svolgono, quale attività prevalente, una delle attività riferite ai codici ATECO riportati in Allegato alla presente (Allegato 1 al D.L. 137/2020).
L’elenco potrebbe essere alimentato con l’inserimento di ulteriori attività successivamente individuate attraverso appositi decreti emanati dal ministro dello Sviluppo Economico di concerto con quello dell’Economia.
Il contributo è spettante anche per i soggetti che hanno aperto P.Iva dal 01.01.2019 e indipendentemente dall’ammontare di ricavi o compensi registrato nel 2019.
Requisiti oggettivi
Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
Si ripresentano quindi le stesse condizioni di accesso previste dall’art. 25 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito in Legge 17 luglio 2020, n. 77.
L’ammontare del contributo viene determinato applicando il coefficiente indicato nell’Allegato 1 all’importo precedentemente calcolato secondo l’art. 25 del D.L. 34/2020.
Nella pratica, occorre procedere come segue:
- Determinare la differenza tra fatturato e corrispettivi di aprile 2020, rispetto allo stesso periodo 2019;
- Applicare a tale importo la percentuale prevista dal D.L. 34/2020, sulla base degli scaglioni verificati sull’ammontare complessivo dei ricavi o compensi realizzati nel 2019:
Ricavi/compensi 2019 non superiori a 400.000 euro |
20% |
Ricavi/compensi 2019 compresi tra 400.000 euro e 1 milione |
15% |
Ricavi/compensi 2019 superiori a 1 milione euro |
10% |
- Applicare a questo ammontare i nuovi coefficienti contenuti nell’Allegato 1 del Decreto Ristori.
Viene in ogni caso garantito un contributo minimo, calcolato applicando la percentuale prevista in Allegato agli importi minimi di 1.000 euro per persone fisiche e 2.000 euro per le società.
Erogazione del contributo
Per i soggetti che hanno già usufruito del contributo di cui all’art. 25 D.L. 34/2020, il nuovo contributo verrà erogato dall’Agenzia delle Entrate, attraverso accreditamento diretto sul conto corrente bancario presentato nella precedente istanza.
Per gli altri, il contributo verrà riconosciuto previa presentazione di apposita istanza, da approvarsi con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Credito d’imposta locazioni
Il Decreto Ristori consente alle imprese che operano nei settori con ATECO individuato dall’Allegato 1 al D.L. 137/2020, di usufruire del credito d’imposta locazioni di cui all’art. 28 del D.L. 34/2020, anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.
In particolare, l’accesso all'agevolazione è condizionato al calo del fatturato di almeno il 50% nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, rispetto ai corrispondenti mesi del 2019.
Il credito d’imposta spetta pertanto nelle seguenti misure:
- 60% dei canoni di locazione di immobili ad uso non abitativo
- 30% dei canoni per affitto d’azienda
Cancellazione rata Imu
Non è dovuta la seconda rata dell’Imu in riferimento a immobili e pertinenze in cui vengono esercitate le attività indicate nella tabella di cui all’Allegato 1 del D.L. 137/2020, a condizione che i relativi proprietari siano anche i gestori delle attività esercitate all’interno degli stessi.