I.s.a. indici sintetici di affidabilità
I contribuenti saranno “non promossi” dai nuovi ISA nonostante ottengano un punteggio pari a 6. Secondo il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 10.05.2019, coloro che otterranno un punteggio sintetico di affidabilità fiscale fino a 6 saranno comunque ritenuti inaffidabili ai nuovi indicatori.
Con tale punteggio rischieranno di essere inseriti in apposite liste selettive per futuri controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate. I contribuenti che otterranno, naturalmente o per adeguamento, un punteggio maggiore di 6 ma inferiore a 8 si troveranno invece all’interno di un intervallo di sostanziale neutralità fiscale e quindi non potranno accedere a nessuno dei benefici previsti dal nuovo regime premiale ISA, ma non rischieranno di essere selezionati dall’Agenzia delle Entrate per la definizione di specifiche strategie di controlli fiscali. Finiranno invece nell’area di rischio fiscale i contribuenti ai quali il nuovo software ISA assegnerà un punteggio sintetico di affidabilità fiscale minore o uguale a 6. In questa circostanza infatti il provvedimento direttoriale 10.05.2019 prevede espressamente che tali posizioni verranno prese in considerazione ai fini della definizione di specifiche strategie di controllo basate su analisi del rischio di evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Molto probabilmente anche la Guardia di Finanza effettuerà le analisi e le selezioni delle posizioni da sottoporre a verifica fiscale, così come previsto dall’art. 9-bis D.L. 50/2017, sulla base dei medesimi criteri e punteggi sintetici. La scelta del provvedimento è stata dunque quella di giudicare inaffidabili ai nuovi indicatori sintetici di affidabilità fiscale anche i contribuenti con un punteggio di sostanziale sufficienza, guardando a una scala di valori fra uno e dieci. Ovviamente il rischio di selezione che può correre un contribuente al quale è stato assegnato un punteggio pari a 6 è ben diverso, o almeno dovrebbe essere ben diverso, rispetto al contribuente al quale i nuovi indicatori sintetici di affidabilità hanno attribuito un punteggio più basso. Esistono dunque diverse sfumature di inaffidabilità fiscale, secondo i nuovi indicatori. I contribuenti con punteggi pari a 6 o inferiori saranno quelli che probabilmente dovranno decidere se migliorare o meno il proprio giudizio di affidabilità, indicando ulteriori ricavi o compensi nella dichiarazione dei redditi. Tutto dipenderà, ovviamente, da quale sarà il livello di ulteriori ricavi o compensi da indicare nella dichiarazione dei redditi per veder migliorare il proprio profilo di affidabilità fiscale. Altro elemento che questi contribuenti dovranno prendere in considerazione sarà rappresentato dall’esame dei punteggi ottenuti sui singoli indicatori elementari che hanno concorso alla determinazione di un punteggio medio così basso. Si dovrà cioè esaminare se alla formazione di tale punteggio medio hanno concorso anche indicatori elementari di anomalia che potrebbero essere frutto di errate indicazioni di dati nei modelli ISA o di particolari anomalie nella gestione dell’impresa o dell’attività professionale. L’esame dei voti conseguiti nei singoli indicatori elementari, sia di affidabilità che di anomalia, può essere dunque determinante nelle successive scelte di adeguamento o meno in dichiarazione. Diverse saranno le considerazioni per il contribuente nella c.d. area di neutralità fiscale (punteggi superiori a 6 ma inferiori a 8): a meno che non si sia interessati a uno dei "premi" concessi (per esempio, la disapplicazione dalle società di comodo), potrà non avere interesse a effettuare un adeguamento dei ricavi o compensi in dichiarazione.