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IL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

L’Agenzia delle Entrate chiarisce i dubbi applicativi (non tutti)

Dalle condizioni di accesso alle cause ostative, dalle modalità di adesione ai controlli. L’Agenzia fornisce le istruzioni agli uffici per garantire l’uniformità di azione in merito al nuovo istituto. 

Con la circolare 18/e firmata il 17 settembre 2024 dal direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, le Entrate dettano le linee guida sul Concordato preventivo biennale, l’istituto di compliance disciplinato dal Dlgs n. 13/2024, rivolto ai contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (Isa) e a coloro che adottano il regime forfetario. Le istruzioni riguardano il primo biennio di applicazione ossia il periodo 2024-2025. 

Il documento di prassi è strutturato in quattro parti: 

  • la prima, introduttiva, descrive gli aspetti dell’istituto del Cpb di natura più generale, validi per entrambe le tipologie di contribuenti (paragrafi 1 e 2)
  • una seconda, destinata a illustrare distintamente le disposizioni rispettivamente riferibili ai contribuenti che applicano gli Isa e a quelli che aderiscono al regime forfetario (paragrafi 3 e 4)
  • una terza parte dedicata alle attività di controllo (paragrafo 5)
  • una parte, conclusiva, in cui sono forniti chiarimenti su quesiti posti dalle Organizzazioni di categoria, case produttrici di software gestionali per gli adempimenti fiscali e organi di stampa (paragrafo 6). 

L’istituto, previsto dalla delega fiscale, si inserisce tra le misure finalizzate a razionalizzare gli obblighi dichiarativi e a favorire l'adempimento spontaneo dei contribuenti.

In pratica, dopo aver delineato la cornice normativa del Concordato preventivo biennale, la circolare fa il punto sugli ambiti soggettivi e oggettivi della misura e sulle modalità di accesso; illustra i vantaggi previsti per il contribuente e l’Amministrazione, le cause di cessazione e decadenza e gli adempimenti previsti; fornisce istruzioni applicative specifiche con riferimento alle due categorie coinvolte e risolve alcuni dubbi (non tutti) sollevati da stampa e organizzazioni di categoria. 

Soggetti ammessi
In sintesi, il Concordato preventivo biennale consente ai contribuenti che applicano gli Isa e a quelli che aderiscono al regime forfetario di fissare preventivamente il reddito d’impresa o di lavoro autonomo e la produzione ai fini Irap da dichiarare per il periodo interessato, aderendo alla proposta dell’Agenzia delle entrate. La circolare fa il punto sulle condizioni indispensabili per l’adesione al Cpb e, tra queste, non avere debiti per tributi amministrati dall’Agenzia o debiti contributivi (riferiti al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta) o aver estinto, prima della scadenza del termine per aderire al concordato, quelli di importo pari o superiore a 5mila euro. 

L’istituto è, inoltre, precluso a coloro che nei tre anni precedenti a quello di applicazione non hanno presentato la dichiarazione dei redditi pur essendo tenuti a farlo. Niente accordo, poi, in presenza di condanne per determinati reati (decreto legislativo n. 74/2000, articolo 2621 del codice civile, articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale).

 I vantaggi
L’accettazione della proposta del Fisco sulle imposte dovute per un anno, il 2024, nel caso dei forfetari, o per due anni, 2024 e 2025, nel caso dei soggetti Isa, oltre a dare certezza sull’entità del debito tributario, esclude la possibilità di accertamenti tributari previsti dall’articolo 39 del Dpr n. 600/73.

L’adesione comporterà, poi, ulteriori benefici ai contribuenti che applicano gli Isa, con premialità specifiche del regime. 

Adesioni entro il 31 ottobre
L’adesione al Cpb prevede strade diverse per forfetari e contribuenti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità. I primi possono compilare il quadro LM per definire il proprio reddito 2024 e valutare se accettare la proposta dell’Amministrazione finanziaria.

Per i contribuenti Isa, invece, è disponibile, sul sito dell’Agenzia, il software “il tuo Isa 2024 CPB” che consente di calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità (Isa) e accedere alla proposta di Concordato preventivo biennale. 

In entrambi i casi, l’adesione per questo primo anno di applicazione è fissata al 31 ottobre 2024.

 Le risposte dell’Agenzia
L’ultima parte della circolare risponde ad alcuni quesiti posti da stampa e organizzazioni di categoria.

L’Agenzia chiarisce, ad esempio, che il contribuente che ha già presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2023 senza accettare la proposta Cpb, è ancora in tempo per ripensarci e aderire all’istituto, presentando una dichiarazione correttiva nei termini entro il 31 ottobre. 

La circolare specifica, inoltre, che nel caso in cui un contribuente eserciti due attività, una di impresa e una di lavoro autonomo, entrambe soggette a Isa, l’Agenzia formulerà due distinte proposte, cui il contribuente potrà aderire sia congiuntamente sia individualmente.

  • Data inserimento: 23.09.24
  • Inserito in:: FISCO
  • Notizia n.: 6408