LA SOSPENSIONE DEL MODELLO F24
Già a partire dal 1° marzo 2018, il pagamento di una delega F24 può essere sospeso dall’Agenzia delle Entrate qualora vi sia una compensazione considerata “sospetta”.
Da inizio 2022, la sospensione delle deleghe F24 viene applicata dall’Agenzia delle Entrate con sistematicità, determinando molti più casi di sospensione rispetto al recente passato.
La norma è stata introdotta con il comma 990 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018 e prevede la sospensione preventiva del pagamento delle imposte mediante modello F24 contenente compensazioni che potrebbero determinare dei profili di rischio.
Con questa norma sul “modello F24 sospeso” il legislatore fiscale ha quindi esteso l’attività di verifica dell’Agenzia delle Entrate rispetto alle compensazioni dei modelli F24, anche per importi inferiori a 5.000 euro.
I profili di rischio che possono determinare la sospensione della delega F24 sono i seguenti:
- l’utilizzo del credito in compensazione da parte di un soggetto diverso dal titolare del credito stesso;
- le compensazioni di crediti riferiti ad anni d’imposta molto anteriori rispetto all’anno in cui è stata effettuata l’operazione;
- i crediti utilizzati in compensazione ai fini del pagamento di debiti iscritti a ruolo.
La durata della sospensione viene fissata in 30 giorni a partire dalla data di esecuzione del pagamento.
L’esito del controllo può portare a due soluzioni opposte:
- Qualora dall’esito del controllo il credito utilizzato in compensazione non fosse corretto, la delega di pagamento si considera non eseguita. Di conseguenza, i relativi versamenti e le compensazioni saranno considerati non eseguiti e sarà prodotta una ricevuta di scarto della delega F24.
- Qualora dall’esito del controllo il credito utilizzato in compensazione venga considerato corretto, la delega di pagamento si considera eseguita alla data originaria di scadenza e la relativa ricevuta telematica di pagamento viene rilasciata correttamente.