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Ministero del Lavoro: documento di programmazione della vigilanza per l’anno 2015.

Pubblicato il 22 aprile 2015 il documento che indirizza l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro.

Il Ministero del Lavoro ha emanato il documento di programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2015. Tale documento è finalizzato ad orientare l’azione di controllo degli ispettori verso l’accertamento ed il contrasto ai fenomeni di irregolarità, posti in essere sia da singoli datori di lavoro che da vere e proprie “organizzazioni”, e tali da pregiudicare le condizioni dei lavoratori. In tale contesto, quindi, l’attività ispettiva sarà indirizzata alle seguenti aree tematiche:

 

  • Lavoro nero: l’attività ispettiva guarderà ai settori dell’Edilizia, del Commercio, della Ristorazione e dell’Agricoltura. Particolare attenzione sarà posta con riferimento alle c.d.”fasce più deboli”, che sono le più esposte ai fenomeni di abuso, come i giovani nella fase di ingresso nel mondo del lavoro e i lavoratori stranieri. A tal fine potranno essere programmati accessi brevi mirati esclusivamente ad individuare i lavoratori in nero.

 

  • Fenomeni elusivi della normativa lavoristica-previdenziale: particolare attenzione sarà posta alla verifica della regolare applicazione dei Contratti Collettivi di Lavoro, specie con riferimento a quei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali non rappresentative che non garantiscono livelli minimi accettabili dal punto di vista normativo e retributivo

 

  • Cooperative di lavoro: è un settore da tempo vigilato dal Ministero, specie con riferimento alle c.d. “cooperative spurie” che sfuggono al monitoraggio e al controllo esercitato dalle centrali cooperative, con evidenti sacche di irregolarità legate al mancate rispetto delle norme statutarie e delle normative in materia di lavoro

 

  • Esternalizzazioni fittizie: l’attività ispettiva si concentrerà soprattutto sulla filiera degli appalti, anche pubblici, approfondendo le caratteristiche dei rapporti tra committente, appaltatore e subappaltatore e gli aspetti legati al principio della responsabilità solidale. Saranno inoltre operate delle verifiche sul fenomeno dei “distacchi” di personale tra le aziende, con particolare riferimento al fenomeno dei c.d. “distacchi transnazionali”

 

  • Corretta qualificazione dei rapporti di lavoro: in questo ambito l’attività ispettiva si concentrerà sul corretto utilizzo dei contratti di lavoro atipici o flessibili (lavoro intermittente, vouchers, associazioni in partecipazione, collaborazioni coordinate e continuative a progetto, partite IVA, collaborazioni occasionali, contratti part-time, etc.), che spesso dissimulano rapporti di lavoro di natura subordinata, a tempo pieno ed indeterminato.

 

Quanto al numero degli accessi programmati, nel documento del Ministero viene indicato il numero complessivo di 132.500 aziende da ispezionare; per il Veneto le aziende da visitare sono 7.900. Dal punto di vista più strettamente territoriale, pur considerando la recente riorganizzazione delle strutture territoriali del Ministero del Lavoro e l’istituzione delle 4 Direzioni interregionali (Milano, Venezia, Roma e Napoli), vengono comunque indicate alcune priorità di intervento per ognuna delle Regioni italiane; nello specifico, per il Veneto sono state individuate i seguenti settori:

 

  • Settore turistico: saranno pianificate delle verifiche concernenti il corretto utilizzo delle tipologie contrattuali flessibili, in particolare voucher e tirocini formativi.
  • Edilizia: proseguiranno gli accessi ispettivi presso i cantieri edili finalizzati al contrasto del lavoro “nero”, alla verifica dell’osservanza della normativa in materia di sicurezza e salute, nonché all’impiego patologico del voucher riscontrato soprattutto nelle province di Padova, Treviso e Vicenza.
  • Settore meccanica, logistica e trasporti: saranno effettuati accertamenti soprattutto nei confronti di fenomeni di distacco transnazionale non genuino e di somministrazione illecita.
  • Servizi alla persona: saranno pianificati accertamenti volti a contrastare la somministrazione delle c.d. badanti, sotto forma di assistenza domiciliare, da parte di associazioni e cooperative sociali prive di autorizzazione ministeriale

 

  • Data inserimento: 06.05.15