SECONDO ACCONTO 2025: REGOLE, NOVITÀ E ASPETTI OPERATIVI DA CONSIDERARE
Il secondo acconto delle imposte e dei contributi è una scadenza che, ogni anno, richiede attenzione e precisione. Per il 2025 la situazione è più articolata del solito: entrano in gioco il Concordato Preventivo Biennale (CPB), la disciplina della maxi deduzione del costo del personale da escludere dal calcolo dell’acconto e diverse novità sul fronte dei contributi INPS. Un insieme di elementi che merita un aggiornamento complessivo.
Imposte sui redditi e IRAP: come affrontare il calcolo dell’acconto
La regola generale rimane invariata e prevede che entro l’1 dicembre 2025 (il 30 novembre cade di domenica) venga versato il secondo (o unico) acconto di IRPEF, IRES e IRAP, scegliendo tra metodo storico e metodo previsionale.
Il metodo storico continua a rappresentare la soluzione più sicura per molti contribuenti poiché l’acconto viene calcolato sulla base dell’imposta dovuta per il 2024 risultante dai modelli Redditi e IRAP 2025. Le soglie e le percentuali rimangono quelle già previste, con l’esonero dall’acconto sotto i 51,65 euro per l’IRPEF e IRAP soggetti IRPEF nel caso società di persone e i 20,66 euro per IRES e IRAP soggetti IRES.
La ripartizione tra prima e seconda rata dell’acconto continua a essere del 40%/60% per i soggetti non ISA e del 50%/50% per quelli ISA.
Il metodo previsionale offre una maggiore flessibilità ed è particolarmente indicato quando si prevede una riduzione del reddito o un cambiamento di regime, come nel caso del passaggio dalla contabilità ordinaria alla contabilità semplificata per cassa, che consente la deduzione integrale delle rimanenze finali 2024. Può essere utile anche in presenza di ingresso o uscita dalla cedolare secca. Tale scelta richiede comunque attenzione, poiché una stima non corretta dell’imposta può comportare sanzioni.
Un aspetto da non trascurare riguarda il ricalcolo dell’imposta 2024, necessario quando nel periodo precedente sono state applicate agevolazioni che non possono incidere sulla base storica del 2025. La principale è la maxi deduzione del costo del personale, che deve essere integralmente esclusa dal calcolo; l’imposta 2024, quindi, va ricalcolata come se tale agevolazione non fosse stata utilizzata. Lo stesso approccio si applica ad altre componenti straordinarie, come deduzioni forfetarie o redditi soggetti a imposta sostitutiva.
Concordato Preventivo Biennale: regole speciali per il 2025
Per i contribuenti che hanno aderito al CPB, la determinazione dell’acconto segue criteri specifici che variano in base al biennio di riferimento.
CPB 2025–2026 (primo anno di efficacia del concordato)
In questo caso, l’acconto non si limita alla base storica. L’articolo 20 del D.Lgs. 13/2024 prevede infatti l’applicazione di una maggiorazione, determinata confrontando il reddito o il valore della produzione concordato per il 2025 con quello dichiarato per il 2024, opportunamente rettificato. La maggiorazione è pari al 10% per IRPEF e IRES e al 3% per l’IRAP. I valori necessari sono indicati nei righi dedicati del modello CPB e la maggiorazione va versata unitamente all’acconto ordinario mediante specifici codici tributo. Per molti contribuenti si tratta della prima effettiva applicazione di tale disciplina.
CPB 2024–2025 (secondo anno di efficacia del concordato)
In tale situazione, la disciplina è più lineare: l’acconto 2025 si calcola con le regole ordinarie e non prevede maggiorazioni. È sufficiente escludere dal computo la parte di reddito che, nel 2024, è stata assoggettata a flat tax incrementale in quanto non rileva ai fini dell’acconto.
Contributi INPS: acconto IVS e Gestione Separata
Oltre alle imposte, entro la stessa scadenza è dovuto anche il secondo acconto dei contributi previdenziali.
Artigiani e commercianti (IVS)
Il calcolo si effettua sulla base del reddito d’impresa 2024 indicato nei quadri RF, RG o RH del modello Redditi 2025. Le aliquote per il 2025 sono differenziate: per gli artigiani il 24% fino a 55.448 euro e il 25% oltre tale soglia; per i commercianti il 24,48% e il 25,48%. Il minimale contributivo è fissato a 18.555 euro.
Tra le agevolazioni disponibili rientrano la riduzione del 50% per i nuovi iscritti del 2025 (per 36 mesi) e la riduzione del 35% per i contribuenti in regime forfettario che hanno optato per il regime contributivo agevolato.
Gestione Separata
Per i professionisti senza Cassa, l’acconto corrisponde all’80% del contributo calcolato sul reddito 2024. Le aliquote differiscono in base alla posizione previdenziale: 24% per pensionati e iscritti ad altre gestioni, 26,07% per i titolari di partita IVA e aliquote superiori per le collaborazioni coordinate.
Gli sportivi dilettanti versano il contributo solo sulla parte di compensi che supera i 5.000 euro annui, con una base imponibile ridotta al 50% fino al 2027.
Effetti del CPB sui contributi
Gli aderenti al CPB possono determinare i contributi sul reddito concordato oppure sul reddito effettivo, se quest’ultimo risulta superiore. La scelta, espressa nel quadro RR del modello Redditi 2025, è valida per tutta la durata del concordato.
Uno sguardo d’insieme per decidere con consapevolezza
Il secondo acconto del 2025 richiede una valutazione più accurata rispetto ad altre annualità. È necessario verificare la correttezza della base storica, considerare le situazioni che richiedono un ricalcolo, valutare la convenienza del metodo previsionale, tener conto dell’eventuale adesione al CPB e applicare correttamente le regole contributive.
Un’analisi approfondita consente di evitare errori, ridurre il rischio di sanzioni e pianificare con maggiore efficacia la gestione della liquidità aziendale.

