InformaImpresa 13/2014 - page 3

- identificare le funzioni competenti per l’attuazione del
GPP coinvolte nel processodi acquisto;
- redigere uno specifico programma interno per imple-
mentare le azioni in ambitoGPP.
Il Piano prevede l’adozione di misure volte all’integrazio-
ne delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle pro-
cedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni
competenti, sulla base dei seguenti criteri:
a) riduzione dell’usodi risorse naturali;
b)sostituzionedelle fonti energetichenon rinnovabili con
fonti rinnovabili;
c) riduzione della formazione di rifiuti;
d)riduzione dei rischi ambientali.
I criteriminimi ambientali già adottati sono:
- acquisto di carta per copia e carta grafica–decreto del
Ministerodell’Ambiente12/10/2009, GazzettaUfficiale
n. 269 del 09/11/2009 riguardante carta per copie e
amendanti.Tali criteri sono stati revisionati conDecreto
del Ministero dell’Ambiente 04/04/2013, GazzettaUffi-
ciale n. 159del 03/05/2013;
- acquisto di arredi per uffici, IT (computer, stampanti,
ecc.), tessili e apparati di illuminazione pubblica–De-
cretodelMinisterodell’Ambiente25/10/2011,Gazzetta
Ufficiale n. 64del 19/03/2011;
- acquisto di forniture ristorazione collettiva e ser-
ramenti esterni – Decreto del Ministero dell’Am-
biente 25/07/2011 – Gazzetta Ufficiale n. 220 del
21/09/2011;
- servizi energetici per gli edifici - servizio di illumina-
zione e forza motrice e servizio di riscaldamento/raf-
frescamento – Decreto del Ministero dell’Ambiente
07/03/2012, GazzettaUfficiale n. 74del 28/03/2012;
- acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada–
Decreto del Ministero dell’Ambiente 08/05/2012, Gaz-
zettaUfficiale n. 129del 05/06/2012;
- affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di
prodotti per l’igiene – Decreto del Ministero dell’Am-
biente 24/05/2012, Gazzetta Ufficiale n. 142 del
20/06/2012;
- guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli ap-
palti pubblici–Decreto 06/06/2012, GazzettaUfficiale
n. 159del 10/07/2012.
Riutilizzo
Il riutilizzo nelle sue diverse forme rientra a pieno titolo
nel campo della prevenzione. Si definisce riutilizzo qual-
siasi operazioneattraverso laqualeprodotti o componen-
ti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa fina-
lità per la quale erano concepiti.
Nell’ordinamento nazionale, il riutilizzo dei prodotti è di-
sciplinato dall’articolo 180-bis del decreto legislativo
152/2006. In particolare il comma 2 stabilisce l’adozione
da parte del Ministero dell’Ambiente di uno o più decreti
chedefiniscano lemodalitàoperativeper lacostituzionee
il sostegnodi certi e reti accreditati di riparazione/riutiliz-
zo, ivi compresa la definizione di procedure autorizzative
semplificate e di un catalogo esemplificativodi prodotti e
rifiuti di prodotti che possono essere sottoposti, rispetti-
vamente, a riutilizzo.
Informazione, sensibilizzazioneededucazione
Verrà realizzato un “Portale della Prevenzione dei Rifiuti”.
Si tratterà di un sito web istituzionale dedicato alla pre-
venzione dei rifiuti rivolto a tutti i soggetti potenzialmen-
te coinvolti nellamateria. Per quanto riguarda le imprese,
il portale fornirà informazioni inmeritoallepossibili azio-
ni di prevenzione dei rifiuti da intraprendere attraverso la
creazionedi unabancadati di buonepratichee, eventual-
mente, conun supportodiretto a chi ne faccia richiesta.
Per i cittadini, il portale fornirà indicazioni circa le scelte
di consumo che favoriscono la riduzionedei rifiuti nonché
le indicazioni pratiche circa la possibilità di rivolgersi a
centri del riuso o della riparazione, fornendo contatti con
le reti locali. I cittadini potranno presentare proposte, os-
servazioni sulledifficoltà, eopportunità che incontrano in
questo capo.
Per le scuole, il portale conterrà informazioni per gli inse-
gnati, utili allo sviluppodi progetti didattici sul tema.
Per le amministrazioni pubbliche locali, il portale fornirà
supporto a quelle impegnate nella preparazione di pro-
grammi di prevenzione.
Il portale, infine, fungerà anche da piattaforma per lo
scambio di informazioni fra i soggetti che a vario titolo
sono attivi nel campo della prevenzione dei rifiuti, dando
rilievo alle loroprincipali iniziative.
Strumenti economici, fiscali edi regolamentazione
Si ritiene urgente l’attivazione dei seguenti strumenti:
- l’applicazione del principio della responsabilità estesa
del produttoreadaltri flussi di rifiuti rispettoaquelli at-
tualmente previsti e l’ampliamento della responsabilità
anche alla prevenzione della formazione del rifiuto;
- l’implementazione dei meccanismi di tariffazione pun-
tuale per il conferimento dei rifiuti urbani (in funzione
dei volumi odelle quantità conferite);
- l’introduzione di sistemi fiscali o di finanziamento pre-
miali per processi produttivi ambientalmente più effi-
cienti e aminore produzione di rifiuto;
- una revisione dei meccanismi di tassazione dei conferi-
menti indiscaricaeaumentodellaquotadel tributoche
le Regioni devono destinare alla promozione di misure
di prevenzione dei rifiuti.
Misure specificheper flussi prioritari
I flussi prioritari di prodotti/rifiuti, possono essere indivi-
duati traquelli più rilevanti dal puntodi vistaquantitativo
oppure tra quelli suscettibili di essere ridotti facilmente
ed inmodo efficiente.
I flussi prioritari su cui il Piano focalizza lemisure di pre-
venzione riguardano i rifiuti biodegradabili, i rifiuti car-
tacei, i rifiuti da imballaggio, i rifiuti da apparecchiature
elettriche ed elettroniche ed i rifiuti pericolosi.
Rifiuti da costruzioneedemolizione
In base al rapporto Rifiuti speciali – edizione 2012 di
ISPRA che fornisce i dati, relativi all’anno 2010, circa il
46%del totaledei rifiuti speciali prodotti è rappresentato
da rifiuti da costruzione e demolizione.
Rispetto ai rifiuti da costruzione e demolizione, il Piano,
rileva lanecessitàdi approfondire la conoscenzadi questo
flusso, e per tale motivo è stato posto all’attenzione del
tavolo permanente di lavoro previsto dal programma na-
zionale di prevenzione dei rifiuti.
In particolare, indica il programma, occorre individuare
unametodologia di calcolo e gli strumenti per contabiliz-
zare questa categoria di rifiuti.
Tra le azioni che possono andare nella direzione di gesti-
re le attività di demolizione in un’ottica anche di preven-
zione dei rifiuti, viene citato nel programma, il protocollo
d’intesa tra FORMEDILeAIDECO siglato il 20/05/2011.
Oggetto dell’accordo è la definizione delle competenze
professionali specialistiche proprie degli interventi di de-
costruzione/demolizione controllata, ladefinizionedi per-
corsi standard di formazione e addestramento alle attrez-
zature specialisticheutilizzate, lo sviluppodi processi for-
mativi per leaziendeegli operatori, con il coinvolgimento
in tali attività degli Enti Scuola Edile territoriali.
Tale accordo si pone come ulteriore obiettivo la definizio-
ne di una figura standard di riferimento relativa alla ge-
stionedei processi di demolizione controllata edei relati-
vi standard formativi daproporrealla contrattazione fra le
parti sociali di settore.
Altro riferimento per la prevenzione dei rifiuti nel settore
delle costruzioni e demolizioni è dato dal Green Public
Procurament “Costruzione emanutenzione delle strade”e
“costruzione emanutenzione degli edifici”, infatti rientra-
no tra le categorie per le quali devono essere adottati i
CriteriAmbientaliMinimi previsti dal Pianod’Azioneper la
SostenibilitàAmbientale della pubblicaAmministrazione.
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