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Componente A3 – incidenza sulle bollette elettriche per la promozione delle fonti rinnovabili

Gli impianti fotovoltaici hanno fatto la parte del leone tra le fonti rinnovabili, grazie al conto energia

Il rimpiazzare la fonte combustibile (petrolio o carbone o gas naturale) con altre fonti rinnovabili quali il solare per produrre energia elettrica, ha portato a risultati particolarmente interessanti nel nostro Paese. Molte imprese e cittadini hanno colto l’opportunità offerta, grazie ai benefici statali, per investire nel fotovoltaico.

A livello nazionale, dai dati forniti dal GSE e aggiornati al 28/02/2013, gli impianti fotovoltaici che hanno beneficiato e stanno beneficiando di qualsiasi forma di incentivo pubblico (dal 1° al 5° conto energia), sono 493.041, per una potenza complessiva installata pari a 16.498.245 kW (pari a 16.498,2 MW).

Se prendiamo in considerazione il fabbisogno nazionale di energia elettrica, che oscilla tra i 40.000 MW e i 56.000 MW, nei periodi estivi il contributo di produzione elettrica dagli impianti fotovoltaici rispetto alla richiesta complessiva è consistente e, se pensiamo che tale contributo evita di consumare ulteriori combustibili fossili nelle grosse centrali di produzione, abbiamo anche un elevato beneficio ambientale per le mancate emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Gli incentivi citati sopra sono riconosciuti per un periodo ventennale a quanti installano gli impianti fotovoltaici; il criterio con il quale si alimenta il fondo utilizzato per distribuire gli incentivi, a quanti ne hanno diritto, è quello di addebitare una quota agli utenti finali di energia elettrica. La quota addebitata è denominata “componente A3”, definita come componente per “la promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate”. Quindi la componente A3 addebita costi non solo per incentivare l’utilizzo della fonte solare, ma anche altre fonti di energia rinnovabile.

Questa componente (A3) la si trova addebitata, in forma evidente o inglobata sotto altre voci, in tutte le bollette di energia elettrica, siano esse riferite ad utenze domestiche che ad imprese, indipendentemente che siano utenze rifornite nel mercato tutelato o nel libero mercato. A decidere l’ammontare della componente A3 è l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas che ne stabilisce il valore con cadenza trimestrale.

Analizziamo nel dettaglio i valori della componente A3 applicati negli ultimi anni fino ad oggi, e partiamo da quando sostanzialmente sono cominciati gli incentivi, dal 2006.

Per semplificare i ragionamenti, dobbiamo prendere a riferimento 3 casi verosimili:

1° caso: Pasticceria che consuma 36.000 kWh/anno in Bassa Tensione (spesa annua di circa 6 / 8.000 €/anno), che ha un consumo ipotizzato per trimestre pari a 9.000 kWh.

2° caso: Metalmeccanica che consuma 120.000 kWh/anno in Bassa Tensione (spesa annua di circa 21 / 24.000 €/anno), che ha un consumo ipotizzato per trimestre pari a 30.000 kWh.

3° caso: Lav. Materie Plastiche che consuma 480.000 kWh/anno in Media Tensione (spesa annua di circa 80 / 90.000 €/anno), che ha un consumo ipotizzato per trimestre pari a 120.000 kWh.

La spesa sostenuta dalle aziende artigiane imputabile alla sola componente A3 è quadruplicata dal 2006 al 2012 (tabella sottostante).

 

 

Spesa annua per componente A3

 

 

 

kWh

2006

2012

Incremento 2012 vs 2006

Incr. %

1° caso

36.000

443,7

1.633,86

1.190,16

268,2%

2° caso

120.000

1.479,0

5.446,20

3.967,20

268,2%

3° caso

480.000

4.836,0

17.886,80

13.050,80

269,9%

Se ipotizziamo la spesa per componente A3 per l’anno 2013 (essendo i valori dei primi due trimestri del 2013 noti, mentre gli ultimi due si possono replicare come quelli in vigore nel 2° trimestre 2013), la tabella che se ne ricava è la seguente:

 

 

Spesa annua per componente A3

 

 

 

kWh

2006

2013

Incremento 2013 vs 2006

Incr. %

1° caso

36.000

443,7

2.005,02

1.561,32

351,9%

2° caso

120.000

1.479,0

6.683,40

5.204,40

351,9%

3° caso

480.000

4.836,0

21.951,60

17.115,60

353,9%

L’ipotesi fatta è un’approssimazione in difetto, nel senso che quasi certamente il valore della componente A3 nel 3° e 4° trimestre si incrementerà ulteriormente rispetto ai valori stabiliti per il 2° trimestre 2013 (apr/giu-2013); con queste precisazioni si può affermare che rispetto al 2006 i costi sostenuti dalle aziende per la sola componente A3 nel 2013 saranno almeno quintuplicati. 

Soffermandoci in particolar modo sulle sole utenze aziendali allacciate in Bassa Tensione, cioè prive di propria cabina elettrica di trasformazione (allacciate per lo più a tensione di 380/400 Volt), negli anni che vanno dal 2006 al 2009 hanno subito addebiti della componente A3 con valori sempre inferiori a 0,0145 €/kWh;  successivamente nel corso del 2010 questi valori hanno cominciato ad incrementarsi.

Per l’anno 2010 il valore medio della componente A3 è stato pari a 0,0183 €/kWh (=1,83 cent€/kWh).

Nel 2011 il valore medio della componente A3 è stato pari a 0,0282 €/kWh (=2,82 cent€/kWh);

mentre nel 2012 il valore medio è stato pari a 0,0454 €/kWh (=4,54 cent€/kWh).

Nel 2013 il valore medio ipotizzato non sarà inferiore a 0,0557 €/kWh (=5,57 cent€/kWh).

Per un’azienda ricadente nei casi 1° e 2° (sopra riportati) il costo medio di energia (escluso di IVA ma comprensivo di tutto, cioè di costi di trasporto, di dispacciamento, di imposte, ecc.) ad inizio 2013 è pari circa  a 0,193 / 0,195 €/kWh. Mentre il valore della componente A3 nel 2° trimestre 2013 ammonta a 0,05647 €/kWh. Questo significa che circa il 29 % dell’intero costo riportato in bolletta sarà riferito all’addebito della componente A3.

Vale la pena di evidenziare che ad oggi, le grandi imprese in Media Tensione con consumi superiori a 8 milioni di kWh al mese, per il consumo eccedente tale limite non pagano la componente A3 o, nel caso delle imprese con forniture in Alta Tensione, la pagano con importo dimezzato per i quantitativi compresi tra i 4 e i 12 milioni di kWh mensili, mentre oltre i 12 milioni di kWh mensili non la pagano. Forme simili di esenzione valgono anche per alcune grosse società a partecipazione pubblica.

Peraltro con riferimento a medie imprese che hanno consumi ingenti di energia elettrica, c’e’ una novità recentemente introdotta dal Decreto Ministeriale del 05/04/2013,  che riguarda gli oneri di sistema, di cui la componente A3 fa parte: il decreto, in coerenza con quanto previsto dalla normativa comunitaria e con la Strategia Energetica Nazionale si pone l’obiettivo di ridurre i costi energetici. Ma per quello che si legge riguarda solo le imprese energivore.

In tale decreto si accenna ad agevolazioni sugli oneri di sistema (tra cui la componente A3) riferite ai soli soggetti “energivori” cioè a quanti consumano più di 2.400.000 kWh all’anno, e che hanno dei costi energetici superiori al 2% del proprio fatturato. Sarà  compito dell’Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas emettere apposite disposizioni applicative del decreto; la riduzione degli oneri di sistema  crescerà con l’aumentare del rapporto tra costi energetici e fatturato e con l’aumentare dei consumi.

 Visto quanto sopra, appare evidente che ancora una volta le piccole imprese sostengono costi elevati, per le varie componenti della bolletta elettrica. Costi che invece non sono applicati o sono comunque applicati in forma ridotta alle grandi imprese con consumi importanti di energia elettrica. Inoltre appare sempre più pesante l’onere a carico di tutti gli utenti per il sostegno alla componente A3, che nel corso degli anni, come abbiamo visto, è aumentata per consentire l’erogazione di benefici statali a coloro che hanno installato impianti fotovoltaici. Vale la pena di evidenziare che i soggetti che hanno saputo cogliere l’opportunità del “fotovoltaico” non sostengono costi per l’energia elettrica auto consumata e quindi neppure si vedono applicare costi per l’onerosa componente A3, se non limitatamente all’energia prelevata direttamente dalla rete.

L’auspicio non può che essere quello di vedere tornare a costi accettabili la componente A3, che oggettivamente, ha assunto un peso “troppo” importante nella bolletta elettrica, vanificando lo sforzo che molti stanno facendo per ridurre i costi complessivi della fornitura.

In allegato viene riportato un grafico con la crescita della componente A3 avvenuta dal 2006.

  • Data inserimento: 09.04.13