Gli scarti tessili dal 1° gennaio 2022 sono rifiuti urbani conferibili al servizio pubblico.
Questa novità, contenuta nel D.Lgs. 152/2006 – così come modificato dal D.Lgs. 116/2020 - permetterà di recuperare gli scarti che prima venivano conferiti nel “secco” dando così modo alle aziende del settore di innescare un processo mirato alla sostenibilità ambientale: secondo i dati diffusi da ISPRA, la misura approvata potrebbe intercettare in totale circa 830.000 tonnellate di scarti tessili .
Per Comuni ed Enti Gestori si tratta di una innovazione rilevante, occorre infatti approntare, in assenza di linee guida ed obiettivi minimi da raggiungere, una nuova modalità di raccolta e gestione di questa frazione di rifiuto urbano. In tale ottica, ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) aveva proposto lo slittamento di un anno dei termini di entrata in vigore di tale normativa.