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LA LEGGE DI BILANCIO 2025

La rideterminazione dei valori dei terreni e delle partecipazioni

Con l’entrata in vigore della norma, si pone fine alle “proroghe” concesse da più di vent’anni alla possibilità di rivalutare il costo fiscalmente riconosciuto con riferimento alle partecipazioni (in società quotate e non quotate) ed ai terreni edificabili e con destinazione agricola.

Viene quindi introdotta a regime la possibilità di rideterminare il costo di acquisto relativo a:

  • terreni edificabili e agricoli posseduti a titolo di proprietà, usufrutto, superficie ed enfiteusi;
  • partecipazioni (anche possedute a titolo di proprietà / usufrutto), anche negoziate in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione.

I terreni / partecipazioni devono essere posseduti alla data dell’1.1 di ciascun anno, non in regime d’impresa, da parte di persone fisiche, società semplici e associazioni professionali, nonché di enti non commerciali.

È fissato al 30.11 del medesimo anno il termine entro il quale provvedere alla redazione ed all’asseverazione della perizia di stima.

È evidente l’aspetto positivo dell’introduzione a regime della norma, tuttavia, è stato previsto l’aumento dell’imposta sostitutiva da corrispondere dal 16% al 18% che deve essere versata entro il 30.11 (stesso termine fissato per la redazione ed asseverazione della perizia).

Il versamento potrà essere effettuato anche in forma rateale in un massimo di 3 rate; sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi del 3%.

È sempre conveniente effettuare la rivalutazione ?

Con l’ulteriore aumento della misura dell’imposta sostitutiva (ora al 18% da calcolare sull’intero valore risultante dalla perizia) è necessario porre in essere un’attenta valutazione circa la convenienza ad effettuare la rideterminazione del costo fiscalmente riconosciuto delle partecipazioni.

Considerando il rapporto tra le due imposte (18% e 26%) è di 0,6923, ed assumendo che il valore di perizia utilizzato ai fini della rideterminazione del valore sia uguale al prezzo di cessione, la rivalutazione risulta conveniente quando la plusvalenza realizzata risulta superiore al 69,23% del valore attribuito all’asset patrimoniale in sede di perizia o, specularmente, quando il costo fiscale è inferiore o uguale al 30,77% del valore di cessione.

Esempio

Prezzo di cessione della partecipazione              €          100.000

Valore attribuito in sede di perizia                      €          100.000

Costo fiscalmente riconosciuto in assenza di

perizia                                                             €            30.000

Tassazione sulla plusvalenza in assenza di rideterminazione

Valore di cessione                                            €          100.000

Costo fiscalmente riconosciuto                          €            30.000

                                                                                   -----------

Plusvalenza tassabile                                        €            70.000 x 26% =          € 18.200

 

 

Rideterminazione del costo fiscalmente riconosciuto

 

Valore attribuito in sede di perizia          €          100.000 x 18% =          € 18.000

 

Nella considerazione che, all’importo da versare di € 18.000 per effettuare la rideterminazione del costo di acquisto, deve essere aggiunta la spesa sostenuta per ottenere la perizia, nell’esempio proposto risulterà più conveniente non effettuare la rivalutazione dell’asset patrimoniale.

  • Data inserimento: 03.03.25