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Rapporto sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia

Contro mercato selvaggio degli pneumatici controlli preventivi e collaborazione con Ministero dell’Ambiente

Il 20 gennaio 2020 è stato presentato a Roma il Rapporto “I flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia”.

Alessandro Angelone, Presidente di Confartigianato Autoriparazione, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha illustrato l’attività svolta dall’Osservatorio e dalla piattaforma CambioPulito nel contrastare le pratiche illegali del settore degli pneumatici e PFU.

Il Rapporto “I flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia” è frutto del lavoro di oltre due anni e mezzo, che ha permesso di definire un quadro chiaro delle aree di criticità che espongono a illegalità e irregolarità un sistema, quello della raccolta e recupero dei pneumatici fuori uso (PFU), che rappresenta per l’Italia un caso di eccellenza nella gestione dei rifiuti e nel percorso del Paese verso l’economia circolare e che ogni anno assicura su tutto il territorio nazionale il recupero di oltre 380.000 tonnellate di PFU raccolte presso gommisti, autofficine e stazioni di servizio.

Si stimano tra 30 e 40mila le tonnellate di pneumatici che ogni anno vengono immessi illegalmente nel mercato nazionale, a cui si legano un mancato versamento del contributo ambientale per la loro raccolta e riciclo pari a un totale di circa 12 milioni di Euro, evasione dell’IVA stimabile in circa 80 milioni di Euro ed un’esposizione al rischio di abbandono nell’ambiente di pneumatici fuori uso derivanti da attività illegali, che non esistono e sono dunque fuori dalle regole del sistema nazionale di gestione dei PFU.

Nonostante il Ministero dell’Ambiente dal gennaio 2019 abbia imposto ai consorzi che curano raccolta e recupero dei PFU un innalzamento del target di gestione pari ad un +5%, i flussi illegali continuano a condizionare fortemente il funzionamento del sistema e a penalizzare l’attività degli operatori onesti. I PFU generati illegalmente infatti, finiscono per confondersi nella massa complessiva di PFU da raccogliere, facendo saltare gli obiettivi fissati ogni anno e causando due impatti negativi: l’accumulo di PFU nei piazzali degli operatori e il rischio di abbandoni illegali nell’ambiente.

Dal giugno 2017 al 15 dicembre 2019, il lavoro dell’Osservatorio, anche attraverso CambioPulito (www.cambiopulito.it), la piattaforma di whistleblowing riservata agli operatori del settore e gestita da Legambiente, ha permesso di tracciare un quadro chiaro della situazione: 361 le denunce di illeciti registrate, che hanno riguardato 301 società.

È necessario, dunque, agire concretamente per far sì che tutti i quantitativi di PFU siano ricondotti alla legalità e al sistema nazionale di gestione dei PFU, garantendo il recupero di tutti i PFU generati e soprattutto tutelare gli operatori corretti. Da qui le proposte che la filiera ha presentato al Ministro Costa e finalizzate proprio ad una più efficace azione di contrasto dei fenomeni illegali, agendo su alcuni ambiti principali: trasparenza del sistema di raccolta e avvio al riciclo di PFU; tracciabilità dei flussi di generazione dei PFU; rafforzamento del sistema di controlli; promozione delle filiere di recupero di materia della gomma riciclata da PFU.

In allegato è possibile scaricare il  Rapporto completo.

  • Data inserimento: 03.02.20
  • Inserito in:: AMBIENTE
  • Notizia n.: 4335