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Aumenti in bolletta elettrica 2018: i benefici per le aziende energivore incidono sulla collettività in generale. Inoltre se i morosi non pagano sono tutti gli altri che lo fanno per loro

Per l’Autorità dell’energia i mancati pagamenti degli oneri di sistema da parte di soggetti morosi devono essere pagati dagli altri che sono in regola con i pagamenti. Confartigianato contesta tale posizione e invita l’ARERA a ritirare il provvedimento

Forti aumenti nelle bollette dell’energia elettrica del 2018 dovuti in particolare alle agevolazioni concesse alle aziende energivore. Nella sostanza buona parte delle piccole imprese vedranno importanti aumenti nella bolletta elettrica. Una situazione che peraltro si aggraverà ulteriormente in quanto l’Autorità per l’energia e il gas (ARERA) ha deliberato di ripartire fra tutti gli utenti, quindi anche le famiglie, gli oneri generali del sistema elettrico non pagati dai consumatori morosi.

Da tempo viene detto che non ci sono aumenti della tassazione, ma poi nella realtà si trovano questi aumenti in forma di tassazione indiretta. Nella sostanza ancora una volta viene chiesto ai più deboli di sostenere costi aggiuntivi per favorire le aziende energivore e chi non paga le bollette. Tutti dichiarano di volere essere al fianco delle piccole imprese e delle famiglie, ed è ben noto quanto se ne ha bisogno, ma nei fatti le decisioni confermano una linea vessatoria nei confronti di questi soggetti. Il consorzio CAEM ha effettuato un’analisi a campione su 13 piccole aziende con forniture in media tensione, con consumi inferiori al milione di kWh/anno, per capire l’incidenza degli eventuali costi da pagare in più nel 2018 a seguito della recente riforma degli oneri di sistema, riscontrando in tutte aumenti che variano da 1.288 euro a 6.518 euro, ovviamente legati ai consumi e alle ore lavoro (la percentuale media degli aumenti degli oneri generali di sistema, rispetto al 2017, sarà del 27,4% e comporterà un aumento medio delle bollette – tutto compreso -  delle 13 aziende del 8,9%) . Stessa cosa è stata fatta con un campione di 30 aziende con fornitura in bassa tensione dalla quale è risultato che per 17 di queste gli oneri di sistema aumentano con percentuali importanti (in un caso del 67%), in 12 casi i costi diminuiscono (nel caso migliore del 10,5%) e in un solo caso rimangono invariati rispetto al 2017. E’ quindi del tutto evidente che i maggiori oneri sono a carico di quelle aziende che “sfruttano” poco la potenza elettrica impegnata. Vale inoltre la pena di ricordare che Confartigianato Vicenza ha già presentato un ricorso al TAR della Lombardia nel febbraio 2014 per annullare i provvedimenti dell’Autorità che andavano ad alleggerire gli oneri generali di sistema alle imprese energivore appesantendo le bollette elettriche delle piccole imprese e delle famiglie. Nonostante ciò si deve prendere atto che, ancora una volta, la scelta è quella di continuare a favorire le aziende energivore che beneficeranno di circa 1,7 miliardi di euro da dividere fra loro che verranno pagate da tutti gli altri utenti.

In questi giorni peraltro è scoppiata la polemica per la decisione di fare pagare a tutti gli utenti gli oneri generali di sistema non pagati dai soggetti morosi. Praticamente l’Autorità sta definendo le modalità di calcolo per il recupero di circa 200 milioni di euro non pagati nelle bollette elettriche “scaricando” tali costi sulle utenze che invece sono in regola con i pagamenti. Questa delle morosità è una cosa che ha dell’incredibile, in quanto la pretesa è quella che siano i soggetti in regola con i pagamenti che devono sostenere i costi degli oneri generali di sistema per chi non li ha pagati. Una situazione che può creare una ulteriore frattura fra cittadini e Stato. E’ peraltro chiaro che questa disposizione rompe anche il patto che è stato siglato con il fornitore di energia elettrica che non prevede il pagamento delle morosità create da altri. Nella sostanza “io ho stipulato per avere un servizio (il mio) e pago solo per quello e non per i servizi erogati ad altri”. Questa imposizione è un fatto grave e per nulla rispettoso dei cittadini, imprenditori o famiglie che siano. Una cosa che non dovrebbe neppure essere pensata e che invece è già stata decisa a danno di tutti i soggetti che hanno sempre pagato regolarmente l’energia elettrica. Confartigianato sta facendo pressioni affinchè venga annullata questa disposizione ingiusta e, a tale riguardo, è intervenuta nei confronti del presidente di ARERA (l’Autorità per l’energia) affinché prenda in considerazione il ritiro della deliberazione del provvedimento sul meccanismo di attribuzione degli oneri dei clienti morosi. La presa di posizione di Confartigianato è forte ed evidenzia la netta contrarietà su questo provvedimento ritenuto assolutamente ingiusto e incomprensibile.

In allegato la lettera inviata dal presidente di Confartigianato al presidente di ARERA.

  • Data inserimento: 27.02.18