Il servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati e la tassa dei rifiuti (TARI): cosa stabilisce la normativa
La tassa sui rifiuti urbani e assimilati è da sempre oggetto di discussioni e confronto fra imprese e amministrazioni comunali. A volte sono le tariffe elevate, altre volte non è chiaro se può essere utilizzato il servizio pubblico e se lo è, per quali tipologie di rifiuti.
Può capitare inoltre che vi siano imprese che pagano il tributo ma non utilizzano il servizio perché non producono rifiuti assimilabili agli urbani, ma vi sono anche quelli che pagano la tassa dei rifiuti su tutta la superficie pur non essendo dovuta.
Inoltre vi sono le riduzioni e le esenzioni dalla tariffa sui rifiuti, ma pochi sono quelli che le conoscono, ed è raro che le amministrazioni comunali informino di tali opportunità, al di la della pubblicazione nell’Albo Pretorio dell’apposito regolamento comunale o delle delibera di aggiornamento delle stesse.
Nessun automatismo è previsto per coloro che vogliono cogliere le opportunità riguardanti le riduzioni e le esenzioni dall’applicazione del tributo (TARI), in quanto la richiesta deve essere presentata formalmente e annualmente. E quando l’interessato presenta la richiesta, ecco che trova quasi sempre ostacoli insormontabili da superare.
Si deve però evidenziare che la normativa stabilisce in maniera chiara le regole per il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani e assimilabili e, altrettanto si può dire per l’applicazione del relativo tributo.
Dopo la TARSU, la TIA1, la TIA2, la TARES, ora è in vigore la TARI (dal 2013).
Tutte le informazioni riguardanti la TARI e il servizio pubblico, sono riportate negli appositi regolamenti comunali. Negli stessi, oltre alle tariffe che vengono applicate per l’anno in corso, si possono trovare tutte le informazioni necessarie per sapere se una impresa può utilizzare il servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti, per quali rifiuti e in relazione alla produzione degli stessi sulle superfici dell’impresa.
Il regolamento dovrebbe poi prevedere se ci sono dei limiti quantitativi all’apporto dei rifiuti al servizio pubblico e come utilizzare lo stesso. Dovrebbe specificare quali sono le possibili riduzioni o esenzioni o benefici, cui accedere e le modalità di richiesta degli stessi.
Inevitabilmente quindi, per avere le informazioni, si deve leggere il regolamento comunale di smaltimento dei rifiuti e della applicazione della TARI, che ormai sono rintracciabili nei siti internet di tutti i comuni. Non è improbabile la possibilità per le imprese di poter ridurre il tributo sui rifiuti, sempre che le stesse si ritrovino in una delle diverse opportunità offerte dai comuni.
Per facilitare (nel limite del possibile) la presa di conoscenza di cosa viene stabilito dalla normativa e quali dovrebbero essere i benefici, in allegato, sono riportati due testi riguardanti il meccanismo della tariffa sui rifiuti (TARI): uno riguarda in dettaglio la normativa, mentre il secondo da ordine alla stessa.
Con tali informazioni è possibile poi affrontare la lettura dei regolamenti comunali specifici, per individuare se vi sono possibili agevolazioni per la propria impresa.
Informazioni possono essere chieste al settore ambiente di Confartigianato Vicenza.