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Nei centri di raccolta di rifiuti urbani i comuni possono individuare appositi spazi finalizzati allo scambio tra privati di beni usati

Con la legge sulla “green economy” i comuni vengono indirizzati verso l’organizzazione di esposizioni temporanee di beni usati

Le disposizioni di legge prevedono che le pubbliche amministrazioni promuovano, nell'esercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti.

Con la legge 221/2015, è stata aggiunta una disposizione al testo unico dell’ambiente (d.lgs. n. 152/2006), che stimola i comuni a promuovere lo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti.

Nella sostanza i comuni possono individuare appositi spazi, presso i centri di raccolta dei rifiuti urbani, per esposizioni temporanee, finalizzate allo scambio tra privati, di beni usati e funzionanti direttamente idonei al riutilizzo.

Nei centri di raccolta possono altresì essere individuate apposite aree adibite al deposito preliminare alla raccolta dei rifiuti destinati alla preparazione per il riutilizzo e alla raccolta di beni riutilizzabili.

Nei centri di raccolta possono anche essere individuati spazi dedicati alla prevenzione della produzione di rifiuti, con l'obiettivo di consentire la raccolta di beni da destinare al riutilizzo, nel quadro di operazioni di intercettazione e schemi di filiera degli operatori professionali dell'usato autorizzati dagli enti locali e dalle aziende di igiene urbana.

  • Data inserimento: 14.09.16