Il presidente di Confartigianato Vicenza si appella ai sindaci: “I Comuni contengano al minimo la maggiorazione prevista per la tassa rifiuti Tares, non gravando ulteriormente sulle imprese e sulle famiglie”.
Con una lettera inviata a tutti i sindaci del Vicentino, il presidente provinciale di Confartigianato, Agostino Bonomo, chiede attenzione sul problema della Tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che da luglio (data prevista per il pagamento della prima rata) andrà a incidere in maniera significativa sui costi, già molto pesanti, delle aziende e delle famiglie.
"Sappiamo bene – scrive Bonomo - che questa nuova imposizione deriva da una normativa statale non certo chiesta dalle amministrazioni locali, le quali invece attendevano soluzione al problema sollevato dalla Corte Costituzionale con la sentenza che aveva chiarito, per l’applicazione della precedente Tia, la sua natura tributaria e quindi l’inevitabile esenzione dall’Iva. Ora, si è preferito rinnovare l’impostazione del tributo comunale sui rifiuti purtroppo ampliandolo a quei servizi "indivisibili" che, in precedenza, rientravano nella "fiscalità generale" dell’amministrazione comunale. Il nuovo tributo dunque non è più legato al solo smaltimento rifiuti, ma introduce anche la copertura di servizi che nulla hanno a che fare con esso (viene spontaneo pensare alla copertura dei costi per l’illuminazione pubblica, la manutenzione e pulizia delle strade, eccetera)".
Alla luce di tutto questo, ricorda Bonomo, "i costi dei servizi indivisibili dovranno essere coperti con una ulteriore maggiorazione pari a 0,30 euro per metro quadrato, ma il Consiglio comunale può deliberarne l’aumento fino a 0,40 euro. Una possibilità che ci vede assolutamente contrari, specie visto il difficile momento economico, e di conseguenza ci attendiamo che i Comuni applichino la minima maggiorazione prevista. Nel contempo, chiediamo la massima attenzione nella strutturazione del piano finanziario con cui vengono identificati i costi del servizio e, in particolare, ci attendiamo una inversione di tendenza, convinti che un’attenta verifica dei costi potrebbe comportarne la riduzione, assieme a una maggiore efficienza. Tanto più che, in questo periodo di crisi, anche i flussi dei rifiuti dovrebbero ridursi, con relativa riduzione dei costi di smaltimento".