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LEGGE 14 gennaio 2013 , n. 7

LEGGE 14 gennaio 2013 , n. 7. Modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali.

Informiamo che è stata pubblicata in G.U. dello scorso 30 gennaio la Legge 14 gennaio 2013 n. 7, che modifica le norme contenute all’articolo 182  decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.

La Categoria dei restauratori di beni d’interesse artistico culturale chiedeva da tempo la modifica dell’articolo 182 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che nella sua stesura risultava fortemente ed ingiustamente penalizzante per molti degli operatori, perché limitava la possibilità per i restauratori di far valere le esperienze professionali e lavorative da loro prestate dopo il termine in esso previsto. La norma di modifica ora approvata va nella direzione da sempre indicata da Confartigianato di riconoscere il lavoro prestato in questi anni dai restauratori, che a causa di una tardiva e farraginosa attuazione della norma rischiava di essere vanificato.

La modifica della norma  prevede per il riconoscimento della qualifica, secondo i casi, il conseguimento di diplomi specifici (di laurea universitaria, di scuole di restauro e di accademie di belle arti, ecc.) e lo svolgimento di periodi di attività di restauro con regolare esecuzione certificata.

Quindi, quanti possono far valere soltanto l’attività lavorativa, come tanti restauratori artigiani (sia in proprio, sia come dipendente, sia con collaborazione coordinata e continuativa, sia a progetto)  e ne abbiano documentazione certa per almeno otto anni (pari a 300 punti), potranno richiedere il riconoscimento della qualifica professionale di restauratore di beni culturali. Al computo degli otto anni di attività svolta contribuiscono anche attività lavorative in essere alla data del 14 febbraio 2013 (la Legge non considera però i lavori presi in carico dopo questo termine) e che si concluderanno entro la data del 31 dicembre 2014.

Per quanti faranno invece valere titoli di studio per il riconoscimento della qualifica di restauratore di beni culturali, la stessa sarà acquisita raggiungendo un punteggio pari a trecento crediti formativi, individuati dalle tabelle allegate alla legge in oggetto, cumulando ai crediti formativi 37,50 punti per anno di attività svolti nei settori di competenza.

 

La norma di modifica della disciplina transitoria prevede che il riconoscimento della qualifica dicollaboratore restauratore di beni culturalisi acquisisca a seguito di selezione pubblica, se alla data di pubblicazione del bando si sia in possesso di uno dei titoli di studio individuati dalla norma stessa, o se si sia svolta attività di restauro di beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici per non meno di quattro anni, di cui si possa esibire certificazione, anche mediante dichiarazione del datore di lavoro, o autocertificazione dell’interessato. E’ inoltre previsto che possa acquisire la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali, ed essere quindi inserito nell’elenco dei collaboratori restauratori, anche chi abbia conseguito i requisiti richiesti nel periodo compreso tra il 31 ottobre 2012 e il 30 giugno 2014, previo superamento di una apposita prova di idoneità.

Per il riconoscimento dei titoli e delle attività, e l’inserimento nell’ apposito elenco suddiviso per settori di competenza e tenuto dal MIBAC, verrà indetta una procedura di selezione pubblica (comma 1- bis), avviata con apposito decreto e si concluderà entro il 30 giugno 2015.

La normativa prevede che si possa dar corso a quanto previsto dalla legge soltanto a seguito dell'emanazione delle nuove Linee Guida (ved. comma 1), ancora in fase di definizione.

Confartigianato-restauro nazionale, in qualità di organizzazione rappresentativa del settore, sarà impegnata nel farsi riconoscere, assieme alle altre associazioni di categoria, tra i referenti per le attività del gruppo ministeriale di lavoro già istituito e chiamato a redigere le linee guida del bando che nei prossimi mesi sarà avviato. Ci impegneremo affinché tale bando tenga in considerazione le domande già presentate nel 2009/2010 e per le quali il Ministero dovrebbe valutare il modo di agire migliore  per salvaguardarle e rendere il procedimento il più snello possibile e coerente con le domande già inoltrate.

  • Data inserimento: 26.02.13