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Nuovo coronavirus (SARS-CoV-2): Aggiornato il documento della Regione Veneto

 “Indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari”

La Regione Veneto ha aggiornato il documento “Nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari” elaborato, come per le altre versioni, dall’Area Sanità e Sociale - Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria.

Questa nuova versione (n. 10 del 11 aprile 2020) contiene alcuni aggiornamenti rispetto alla precedente versione:

  • sono stati aggiornati i riferimenti normativi
  • è stato integrato il paragrafo “Formazione” (pag. 6), con ulteriori precisazioni sulla validità della formazione a distanza
  • è stato integrato il paragrafo “Indicazioni operative” (pag. 11), con ulteriori precisazioni sull’uso dei dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario e sull’effettuazione di test diagnostici.

 Quest'ultima modifica è la più importante e prevede alcune indicazioni per il Medico Competente che riportiamo qui:

"Si precisa, infine, che allo stato attuale non è richiesto, al Medico Competente, alcun controllo sanitario aggiuntivo dei lavoratori legato all’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2”.

Tuttavia, in previsione di una graduale ripresa delle attività produttive, i lavoratori potrebbero essere coinvolti in attività di screening al fine di individuare soggetti positivi asintomatici, infettati, immunizzati o suscettibili, esclusivamente nell’ambito di indagini sperimentali o progetti pilota finalizzati alla caratterizzazione epidemiologica della circolazione virale nella popolazione lavorativa e all’acquisizione di informazioni sulla validità dei diversi test diagnostici disponibili.

A tal proposito, si precisa che, secondo le indicazioni del Ministero della Salute (Lettera circolare n. 11715 del 3 aprile 2020), sebbene l’impiego di kit commerciali di diagnosi rapida virologica sia auspicabile e rappresenti un’esigenza in situazioni di emergenza, gli approcci diagnostici al momento tecnicamente più vantaggiosi e attendibili rimangono quelli basati sul rilevamento di RNA virale in secrezioni respiratorie (tampone nasofaringeo), da eseguire presso i laboratori di riferimento regionali e i laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni.

I test sierologici basati sull’identificazione di anticorpi IgM e IgG specifici necessitano di ulteriori evidenze sulle proprie performance e utilità operativa e non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi naso-faringei secondo i protocolli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Pertanto, ad oggi l’uso su larga scala di test sierologici a fini diagnostici individuali risulta improprio e prematuro, essendo possibile solo a seguito di validazione da parte delle strutture tecnico-scientifiche nazionali o nell’ambito delle indagini preliminari di carattere sperimentale sopra citate. In tali casi, l’effettuazione di test sierologici dovrà rispettare le seguenti condizioni:

- acquisizione del consenso informato del lavoratore;

- idoneità del personale sanitario coinvolto, sia in termini di qualificazione e capacità tecniche, sia di misure di prevenzione e protezione;

- rispetto degli standard per l’effettuazione dei test, in ogni sua fase (dalla predisposizione dei locali al conferimento al laboratorio autorizzato);

- rispetto dei flussi informativi regionali e degli obblighi di notifica alle strutture sanitarie competenti;

- attenta valutazione della comunicazione degli esiti ad ogni partecipante."

 

Il Settore Sicurezza e Salute sul Lavoro https://yoursafety.it/

  • Data inserimento: 16.04.20